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Metal Gear Solid V: The Phantom Pain – Anteprima

Nonostante quello che è successo con Konami, Kojima ci presenta il suo nuovo (e forse ultimo) capolavoro della serie più famosa di tutti i tempi. Metal Gear Solid V: The Phantom Pain è stato senza dubbio una gran bella sorpresa ed ha superato ogni nostra rosea aspettativa. Con questo articolo andiamo ad analizzare e a tirare le somme di quello che sarà l’ultimo testamento di Snake.

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Cambio di piani

Al primo approccio il titolo si mostra come successore di Ground Zeroes in tutto e per tutto. I movimenti e il feeling dei controlli risulta migliorato e perfezionato, rendendo tutto molto più comodo. La peculiarità di questo titolo è paragonabile alla Mother Base stessa: da prima un semplice punto di ritrovo, sarà potenziabile e potrete arrivare a renderla così grande e maestosa da dovervi muovere in Jeep! Tutto il gioco mostrerà questo approccio, regalandovi funzioni e novità di volta in volta: appena penserete di aver visto tutto nel gioco, ecco che capirete di aver pensato male.

Ricordando i vecchi Metal Gear Solid, l’inserimento di un mondo free roaming è stato un cambio di rotta a dir poco importante. Kojima inoltre ci aveva promesso missioni più corpose e così è stato. Le modalità di approccio nelle missioni dovranno tenere conto di molti fattori: al giocatore viene concessa la possibilità di usare la propria tattica, le dinamiche delle infiltrazioni saranno simili a quelle delle origini della saga, costringendo Snake ad essere estremamente furtivo quando si muove. A vostra scelta, potrete anche interrogare un nemico per avere informazioni sulle missioni. Ovviamente Metal Gear Solid V non vuole essere un free roaming alla stregua di GTA, e dunque l’approccio aperto allo stesso tempo non sacrificherà la caratterizzazione dei personaggi, la narrazione ed i colpi di scena, da sempre punto cardine e di eccellenza di questa saga. Ma a differenza di Metal Gear Solid 4, i momenti clou della storia non verranno mostrati attraverso delle scene, bensì verranno approfonditi e raccontati tramite i dialoghi dei personaggi, altri attraverso file di testo, audiocassette oppure classiche chiamate via codec.

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A complicarvi le cose saranno le dimensioni vaste delle aree da esplorare e il rischio frequente di imbattersi con delle pattuglie di soldati, ma tranquilli, vi verranno date delle alternative per eludere la sorveglianza. Questo avverrà anche grazie alle condizioni climatiche variabili che vi aiuteranno ad essere invisibili, magari nascondendosi tra la fauna locale oppure attendendo il tempo propizio. A differenza di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes infatti, ambientato in una base, avremo in questo capitolo un mondo più vasto.

Nelle armi verrà implementato un sistema di bullet drop che regolerà la mira e lo sparo attraverso fattori fisici legati alla capacità di tiro dell’arma, distanza del bersaglio e forza di gravità. Ritroveremo il classico Slow Motion del sistema Reflex nel momento in cui verrete scoperti dalle guardie, feature necessaria a detta di Hideo Kojima, in quanto la vastità della mappa rende il tutto più difficile. Ma per aumentare la difficoltà potrete tranquillamente disattivare questa funzione.

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Ore e ore

Metal Gear Solid V: The Phantom Pain avrà delle missioni secondarie con diversi obiettivi, non sempre legati alla trama, e saranno a volte divertenti e a volte fuori di testa. Il titolo promette una mole di ore di gioco davvero elevata, sfiorando circa le 30 ore di storia. Con le side mission, le sfide e gli obiettivi si dovrebbe arrivare a circa un centinaio di ore di gioco. Ricordiamo che questo gioco sarà ben 200 volte più grande del suo predecessore.

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Il Caro (e vecchio) Snake?

In questo capitolo, dopo i 9 anni passati in coma a causa dell’attacco ricevuto alla fine di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, Snake sarà arrabbiato, in cerca di vendetta, e soprattutto disturbato. Questa sua psiche frantumata sarà la coprotagonista di tutta la storia, accompagnandolo nelle sue scelte.

Per quanto riguarda il comparto audio-video, la colonna sonora è stata affidata ancora una volta a Harry Gregson-Williams, mentre il FOX Engine darà un impatto visivo grandioso per questa generazione di console.

Un gioco, una realtà

Ma questo titolo, che si spinge su frontiere del videogioco mai visitate, quanto rivoluziona il mondo videoludico? Di certo il gioco è un grande passo avanti, e la sua tendenza ad avere approcci reali e naturali è dimostrabile da un paio di funzioni. In primo luogo, le persone che vi porterete in squadra durante le vostre missioni, come è giusto che sia, saranno tutte diverse, con abilità uniche e quindi starà a voi decidere chi portare e quando. Inoltre, trovandosi in zone straniere, la lingua al caro vecchio Snake risulterà incomprensibile. Secondo voi la soluzione “reale” al problema quale sarebbe? Trovare un interprete! Ed ecco che, se lo troverete e lo recluterete, tutto sarà più comprensibile.

Fulton, che passione!

Il sistema Fulton, già visto in Peace Walker (quel pallone aerostatico che attaccavate ai soldati per mandarli in Mother Base) tornerà in Metal Gear Solid V: The Phantom Pain. Stavolta potrete però attaccarlo a qualunque elemento, naturalmente sempre se il peso lo permetta. Nel caso in cui fosse troppo pesante, nessun problema: basta fare degli upgrade.

Ed ecco che potrete prendere soldati da reclutare, veicoli, animali o container (contenenti oggetti e materiali vari).

Metal Gear Online

Come dimenticarsi infine una delle modalità più divertenti: Metal Gear Online! Già nel vecchio Metal Gear Solid 4 questa modalità fece scalpore (ricordiamo che una cosa simile già era comparsa in Metal Gear Solid 3), inserendo tutte le dinamiche del gioco in un contesto online. Speriamo vivamente che tornino tutti i personaggi unici, ovvero la possibilità di utilizzare questi personaggi della storia principale nella modalità online. Non sappiamo altro su questa modalità, se non quello che già scrivemmo tempo indietro in questo articolo che vi consigliamo di leggere.

Insomma, in redazione il gioco è atteso davvero molto, non vediamo l’ora di poterci mettere le mani sopra. Vi ricordiamo che, al day one, ovvero il 1 Settembre, potrete trovare la Recensione direttamente sul nostro portale. Vi lasciamo con un video del gioco. Buona visione!

 

Andrea "AndrewDex" De Santis
Il giovane Andrea nasce con la passione dei videogiochi, ma sviluppata con la Play Station 2, grazie sopratutto alla madre che non faceva altro che giocare mentre era incinta di lui e si dilettava alla vecchia console Atari. Dal momento in cui prese per mano il joystick e provato Devil May Cry, la sua vita sociale terminò...fu l'inizio della fine!

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