La Ruota del Tempo – Recensione degli ultimi tre episodi

Ecco la nostra recensione degli ultimi tre episodi de La ruota del tempo, la serie kolossal fantasy targata Prime Video, in attesa della S2.

Giacomo Placucci
Di Giacomo Placucci - Contributor Recensioni Lettura da 5 minuti

 

Con la conclusione della prima stagione de La Ruota del Tempo termina il ciclo di appuntamenti fantasy più importante e seguito dell’anno. Un successo globale che Sony e Amazon Prime sembravano aspettarsi – le riprese della seconda stagione sono già in corso d’opera – per un prodotto che, pur senza particolare originalità, è riuscito pian piano a ingranare la marcia, mantenendosi settimana dopo settimana su un discreto livello qualitativo. Gli ultimi tre episodi, di cui parliamo in questa recensione, confermano sostanzialmente quello che La Ruota del Tempo ci ha offerto nel corso di questa prima stagione, aprendo la serie a nuovi e accattivanti scenari da esplorare nelle prossime.

La fine di un viaggio…

Radunati i cinque giovani e papabili Draghi Rinati, Moiraine e Lan si apprestano a raggiungere l’Occhio del Mondo, il luogo sacro dove l’Oscuro Signore è tenuto imprigionato da tempo immemore: solo qui sarà possibile scoprire l’identità del giovane prescelto dalla Ruota del Tempo per svoltare le sorti dell’umanità. L’avventura dei nostri eroi raggiunge qui il proprio culmine, con una posta in gioco altissima – il rischio per coloro che non sono stati prescelti, avverte Moiraine, è di perdere la vita. Mentre Mat indietreggia di fronte alla pericolosa impresa, Rand, Egwene, Perrin e Nynaeve seguono l’Aes Sedai verso un futuro incerto. Le convinzioni vacillano, e la sfida interiore fra bene e male diventa ardua come la guerra che imperversa all’esterno: un gioco di luce e oscurità, speranza e disperazione che giunge negli ultimi tre episodi alla propria climatica risoluzione.

La ruota del tempo recensione degli ultimi tre episodi

Al volgere di questo scontro definitivo, le pedine sono tutte posizionate al posto giusto, ognuna con le proprie motivazioni e le proprie irrisolutezze. Nell’impeto della battaglia che si avvicina – sotto forma di un esercito di mostruosi Trolloc – il tempo si fa risicato, e i giovani eroi devono scegliere da che parte della storia vogliono stare: dando giusto spazio a questo dilemma, La Ruota del Tempo spinge il proprio racconto al livello successivo, costringendo i suoi protagonisti ad affrontare il proprio destino su una lama sottilissima fra vita e morte.

Così, mentre la stagione raggiunge l’apice della propria azione in una battaglia dal respiro finalmente espansivo – anche se risolta in maniera sbrigativa – la serie muove i suoi personaggi con sapienza, tra legami rinnovati (Lan e Nynaeve) e cuori infranti (Rand ed Egwene, ma anche Moiraine e la sua segreta love story), facendo spazio per un prosieguo ancora più denso e tridimensionale.

…e l’inizio di un altro

Lo showdown conclusivo fra l’Oscuro Signore e il Drago Rinato – sulla cui identità è bene mantenere il mistero – fornisce uno spunto ulteriore per il prosieguo di una storia che ha nell’evoluzione dei suoi eroi uno dei principali motivi di interesse. Il contrasto interiore raccontato nel corso della stagione prende la forma, in questo episodio finale, di un classicissimo dilemma morale, rispetto a cui il giovane prescelto si troverà a dover decidere della sorte del mondo. Una conclusione poco originale (e non apprezzata dal pubblico) ma azzeccata, che rinforza la caratterizzazione del protagonista di fronte a un villain che, anche dopo il suo svelamento finale, rimane particolarmente piatto a livello di scrittura. L’Oscuro Signore è un cattivaccio come tanti, fascinoso e belloccio, privo di una propria specificità umana o caratteriale. La sua dimenticabile apparizione nell’episodio conclusivo sottolinea il limite principale di una serie coerente ma di breve respiro, ricca di spunti nella descrizione dei suoi eroi ma (per ora) zoppicante nel raccontare in maniera unitaria e accattivante il lato oscuro del proprio universo.

La ruota del tempo recensione degli ultimi tre episodi

A dispetto di ciò, la conclusione de La Ruota del Tempo riesce a soddisfare insieme il desiderio sfrenato di una sequenza d’azione à la Signore degli Anelli e le necessità di scrittura drammatica della serie, con uno scontro finale che ridisegna in modo drastico il ruolo delle pedine all’interno della tavola da gioco. Non è la chiusa sensazionale di una saga compiuta, ma un piccolo tassello in un affresco incompleto ma coerente, manieristico ma divertente e sufficientemente colorato. Si vedrà come andranno le cose in futuro: per il momento, La Ruota del Tempo ha tutta la nostra curiosità.

Se non le avete ancora fatto, vi invitiamo a leggere la recensione del quarto e del quinto episodio de La Ruota del Tempo.

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