Kunitsu-Gami: Path of the Goddess Recensione, quando lo stile è tutto

Ecco la recensione di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, un titolo atipico ma estremamente affascinante, un particolare ibrido targato Capcom.

Alessandro Ferri
Di Alessandro Ferri - Senior Editor Recensioni Lettura da 6 minuti
7.8
Kunitsu-Gami: Path of the Goddess

Capcom ci ha spesso portato nell’antico oriente, con titoli rimasti impressi in ciascuno di noi: la saga di Onimusha e Okami sono infatti due delle IP che la Casa di Mega Man ha spesso sfruttato per immergerci in mondi dal fascino antico. Con Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, però, Capcom vuole proporre qualcosa di seriamente diverso. Il nuovo progetto del publisher nipponico è infatti un videogioco che riesce a combinare con maestria l’antica mitologia giapponese con un gameplay moderno e avvincente. Il titolo, sviluppato con una cura evidente per i dettagli storici e culturali, ci immerge in un mondo ricco di simbolismo e narrazione profondamente radicata nelle leggende giapponesi.

Per la sacerdotessa!

La trama di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è sicuramente diversa da quella di un Onimusha qualsiasi: il giocatore è chiamato a proteggere una sacerdotessa, incaricata di restaurare l’equilibrio tra il mondo degli uomini e quello degli spiriti. Questo tema, che richiama fortemente il dualismo e l’interconnessione tra natura e sovrannaturale, è esplorato attraverso una narrazione che non teme di immergersi in concetti filosofici e spirituali. La scrittura è raffinata, con dialoghi che risuonano di autenticità e personaggi che risultano tridimensionali e profondamente umani, nonostante la loro natura spesso sovrannaturale.

Anche lato gameplay Kunitsu-Gami: Path of the Goddess non è il classico action che ci si aspetterebbe da Capcom, bensì un ibrido che il più delle volte funziona e che incarna molti elementi degli action-RPG. Il gioco è a tutti gli effetti un tower defense con delle venature action. L’obiettivo del giocatore è quello di accompagnare una sacerdotessa nel suo viaggio mentre “purifica” la montagna dai demoni che l’hanno corrotta. Ogni livello è quindi strutturato in modo da difendere la sacerdotessa fino ad un portale torii da esorcizzare, con delle piccole deviazioni che permettono di preparare il campo in attesa della battaglia tra il protagonista e l’esercito di nemici.

Il sistema di combattimento si innesta quindi in un gameplay tattico ed è fluido e ben bilanciato, offrendo una vasta gamma di abilità e tecniche che il giocatore può padroneggiare. Ogni scontro richiede strategia e riflessi pronti, con una curva di difficoltà che cresce in modo soddisfacente man mano che si avanza nel gioco. Gli sviluppatori hanno incluso una varietà di nemici e boss, ciascuno con le proprie meccaniche uniche, che mantengono l’esperienza fresca e stimolante. Ovviamente, la chiave del gameplay è uccidere i demoni nemici, e purificare alberi e avversari permette di raccogliere i grani che servono ad assegnare ruoli di battaglia agli abitanti della montagna e bonificare il percorso.

Il gioco offre anche una serie di puzzle ambientali che richiedono ingegno e osservazione. Questi momenti di pausa dall’azione non solo aggiungono varietà al gameplay, ma aiutano anche a costruire un senso di scoperta e meraviglia mentre il giocatore esplora il mondo. Le sfide presentate sono equilibrate e raramente frustranti, contribuendo a mantenere un ritmo che incoraggia la progressione e l’esplorazione.

Arte e magia

Uno degli aspetti più interessanti del gioco è in ogni caso la sua direzione artistica. Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è un’opera d’arte visiva, con paesaggi mozzafiato che spaziano da foreste incantate a templi antichi, tutti ricreati con una fedeltà visiva impressionante. La colonna sonora, composta da melodie tradizionali giapponesi mescolate a brani orchestrali moderni, contribuisce a creare un’atmosfera immersiva e spesso commovente. Ogni area del gioco è curata nei minimi dettagli, con un design che riflette chiaramente la ricerca storica e culturale che ha guidato lo sviluppo del gioco. In questo, il paragone con Okami è più che azzeccato.

Kunitsu-gami

Un altro punto di forza di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è la sua profondità narrativa. Le storie secondarie e le missioni opzionali non sono mai meri riempitivi, ma offrono uno sguardo approfondito sulle vite e sulle motivazioni dei personaggi secondari. Questi momenti arricchiscono ulteriormente il mondo di gioco, rendendolo vivo e pulsante di storie e leggende.

Purtroppo, però, il gioco non è privo di difetti. Alcuni giocatori potrebbero trovare la gestione dell’inventario un po’ macchinosa e il sistema di salvataggio potrebbe risultare frustrante in alcune situazioni, così come questo ibrido action-tattico non è sicuramente per tutti i palati. Tuttavia, questi piccoli inconvenienti sono facilmente trascurabili rispetto alla qualità complessiva dell’esperienza offerta.

In conclusione, Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è un’esperienza di gioco molto particolare e che potrebbe fare storcere il naso ai puristi, ma che in ogni caso merita di essere vissuta se si vuole provare qualcosa di diverso. La combinazione di una narrazione coinvolgente, un gameplay avvincente e una direzione artistica impeccabile lo rendono un titolo memorabile. Per gli appassionati di mitologia giapponese, di action-RPG, di tattici in tempo reale e di giochi che offrono un’estetica ricercata, Kunitsu-Gami: Path of the Goddess rappresenta quindi una piccola gemma che non dovrebbe essere ignorata.

Kunitsu-Gami: Path of the Goddess
7.8
Voto 7.8
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Di Alessandro Ferri Senior Editor
Trentenne, vero appassionato di videogiochi, adora scrivere di videogiochi come se ne stesse parlando con gli amici al bar. Nostalgico dei classici anni '90 come Super Mario 64, non disprezza al brivido dei titoli moderni.