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Kingdom Hearts III – Teorie e Speculazioni prima della nostra Recensione

Come avrete potuto notare voi stessi dal titolo, questa non è un’anteprima di Kingdom Hearts III come le altre. Infatti questa volta non andremo solo ad analizzare  il contenuto ludico dell’opera, ma parleremo invece dei vari rumor emersi duranti questi lunghi anni di attesa. Abbiamo notizie certe, voci totalmente infondate e leak interessanti che, invece, potrebbero nascondere un minimo di verità. Prendete un lungo respiro prima di proseguire la lettura, perché di carne al fuoco ce n’è davvero tanta. Nomura, ovvero il Game Director della saga, si è divertito nel corso degli anni a inserire nei vari capitoli riferimenti ad avvenimenti futuri, non ancora narrati e che, con tutta probabilità, andremo a scoprire nel corso di Kingdom Hearts III. I giocatori chiedono la chiusura di un cerchio perfetto, ma riuscire in questa impresa non è certo facile.

Che possano i nostri cuori essere la chiave guida

Cosa ci aspetta in Kingdom Hearts III? Se avete giocato a Birth By Sleep 0.2 saprete che siamo arrivati ufficialmente alla resa dei conti. Nonostante i trailer abbiano mostrato davvero tanto, la trama generale non è stata ancora approfondita: sappiamo che ci sarà una grande battaglia che segnerà Sora e tutti i suoi amici. Alcuni utenti hanno speculato che quanto apparso nel filmato finale in realtà mostri degli episodi che succederanno quasi a metà dell’avventura, cosa più che sensata visto che Square Enix non avrebbe mai rovinato la sorpresa della battaglia finale a tutti i fan che aspettano la conclusione della saga da più di 10 anni. Infatti, sembra proprio che l’antagonista principale di questo viaggio sarà proprio il giovane Xehanort, personaggio che abbiamo potuto ammirare/odiare per la prima volta in Dream Drop Distance. Questa figura arriva direttamente dal passato, grazie alle sue capacità di spostarsi fra le pieghe del tempo. Il suo obiettivo principale è quello di aiutare il se stesso del presente, ovvero la sua forma più anziana conosciuta in Birth By Sleep, a reclutare i membri per una seconda Organizzazione XIII, visto che gli ultimi prescelti non erano all’altezza delle aspettative. Dunque questa sorta di nuova fazione sarà composta da ben tredici incarnazioni dello stesso Xehanort. Il suo compito sarà pertanto di trovare questi recipienti: grazie ai trailer che abbiamo visto finora sappiamo che li ha già trovati, ma sicuramente ci saranno numerosi colpi di scena.

Quello che reggerà molto probabilmente la struttura narrativa di Kingdom Hearts III sarà la risolutezza: infatti, visto che questo sarà il capitolo più cupo e drammatico, la determinazione e la forza d’animo di Sora saranno messe duramente alla prova. Grazie a queste virtù all’interno del gioco si fonderà un climax in continua ascesa fino al tanto atteso scontro finale, dando così alla storia un tono molto serioso, più di quanto ne abbiate visto finora nella saga. Tuttavia vi ricordiamo che si tratta comunque di un crossover con Disney, questo comporta ovviamente la presenza dei classici momenti divertenti di cui ogni mondo si compone. Gli avvenimenti influenzeranno Sora e il suo percorso di crescita, ma questi non maturerà come in molti si aspetteranno: infatti lo stesso Director ha confermato che il protagonista resterà lo stesso Sora che abbiamo imparato a conoscere a fondo in questi anni.

Ci sono dei piccoli rumor però che, anche se indirettamente, potrebbero essere stati confermati dalla stessa software house grazie all’ultimo trailer divulgato. Queste voci parlavano di un Kingdom Hearts III in cui i personaggi giocabili fossero Sora, Riku e Eraqus. I primi due sono stati confermati, ma per scoprire se potremo mettere mano anche al terzo dovremo necessariamente attendere l’uscita ufficiale del gioco. Se i rumor si rivelassero veritieri, i giocatori potrebbero vestire i panni del  giovane Eraqus durante il tutorial, fase in cui si gettano le basi sulla conoscenza dei comandi e sulla trama dell’opera. La nostra speranza è che sia davvero così, infatti sarebbe un’ottima situazione per approfondire ancora di più la figura di questo personaggio, vedere il suo percorso di studi affiancato dal giovane Xehanort e magari scoprire come quest’ultimo è stato attratto dal lato oscuro e di conseguenza ossessionato dalla ricerca di Kingdom Hearts e dell’X-Blade.

Di misteri da svelare però ce ne sono due che, più degli altri, necessitano di risposte e che con tutta probabilità saranno i collegamenti per un nuovo filone narrativo: stiamo parlando del contenuto della scatola misteriosa data in custodia al maestro segreto, ovvero Luxo, e dell’ubicazione sia di quest’ultimo che del maestro dei maestri. Dei due infatti non c’è più traccia da anni, ma sappiamo che Luxo è stato incaricato di osservare gli eventi senza interferire, mostrando tutto al maestro dei maestri grazie all’occhio presente nel suo keyblade che, ancora non si sa per quale oscuro motivo, adesso possiede Xehanort. Si pensa infatti che Luxo abbia addestrato di nascosto Xehanort, così da renderlo conscio sui segreti della luce, dell’oscurità e di come sia scoppiata la guerra dei keyblade. Le intenzioni di Luxo sono avvolte nel mistero, ma se pensiamo che ha corrotto un giovane apprendista, con tutta probabilità non sono delle migliori. Il più enigmatico resta però il maestro dei maestri: schivo e carismatico questo personaggio potrebbe essere colui che ha acceso la miccia dello scontro, magari a causa di un disegno ancora più grande che, allo stato attuale delle cose, non possiamo conoscere. Per quanto riguarda la scatola invece possiamo trarre una conclusione alquanto azzardata, ma non priva di logica. Se applichiamo lo stesso principio grammaticale che lega i nomi dei membri dell’Organizzazione XIII, Xehanort diventa “No Heart”. Questo potrebbe essere un piccolo indizio o più semplicemente un vicolo cieco per depistare il pensiero dei fan, e Nomura-San non sarebbe nuovo neanche a questo tipo di strategie.

L’unico personaggio che non abbiamo ancora visto in azione è Naminé: i suoi poteri del controllo dei ricordi potrebbero essere decisivi ma, al momento, resta un mistero ancora da scoprire. La ragazza ha fatto sempre capire di recitare un ruolo più grande di quanto mostrato fino ad ora, speriamo dunque che le aspettative non vengano deluse e che la sua presenza non sia solo di contorno. Il compito più grande di Nomura è quello di dare il giusto spazio a tutti i numerosi personaggi presenti dato che, soprattutto per questo capitolo, sono stati tirati in ballo veramente tutti.

Se puoi immaginarlo puoi farlo

Partiamo dunque dai mondi: Crepuscopoli, Il Monte Olimpo, Rapunzel, Big Hero 6, Toy Story, Winnie The Pooh, Pirati dei Caraibi, Il Cimitero dei Keyblade e, infine, Scala Ad Caelum. Questi sono i mondi presentati fino a questo momento e, ognuno di essi, saprà regalare emozioni e collegamenti importanti. Di recente Square Enix ha confermato che i mondi Disney sono stati mostrati tutti, ma siamo certi che la software house si ria riservata qualche sorpresa: ci sembra infatti molto strano che la software house abbia svelato tutti i mondi presenti nel gioco prima dell’uscita ufficiale. Oltre ai soliti noti sappiamo per certo che il mondo dei Caraibi sarà collegato alla scatola misteriosa. Per la prima volta nella serie gli scenari, oltre ad essere una sorta di macro zone prive di caricamenti, si sviluppano in verticale, andando così ad ampliare anche il sistema di combattimento che si arricchirà di spettacolari sequenze aeree. La novità nel brand è che gli spazi saranno completamente esplorabili, donando quindi quel senso di immersione che tanto mancava alla saga. Uno dei problemi principali delle varie location era proprio che spesso sembravano fredde e distaccate dal contesto, come se servissero unicamente da sfondo per quello che stava succedendo. Adesso invece i luoghi si integreranno anche per dare vita a determinate mosse specifiche o per arrivare in punti stabiliti: un esempio può essere come Sora sfrutti una parete verticale per raggiungere il Titano di Roccia o come, nel mondo di Rapunzel, si possano usare alberi per colpire gli heartless. Ma non solo: infatti nel mondo di Toy Story ci saranno sequenze in cui sarà possibile entrare dentro un robot giocattolo, cambiando così drasticamente il gameplay a cui siamo sempre stati abituati.

L’upgrade grafico mostrato negli ultimi trailer è evidente, dunque è palese che lo sviluppo in tal senso è andato a gonfie vele. Come detto in precedenza i vari mondi sembrano finalmente prendere vita e il motore grafico dona quei toni cartoon che non stonano per niente. Gli spostamenti di Sora nei diversi ambienti ricordano per certi aspetti la versione migliorata del Flow Motion visto in Kingdom Hearts 3D: Dream Drop Distance, così da dare una maggiore frenesia ai combattimenti. La cosa più sorprendente è vedere come anche l’IA dei nemici è stata migliorata: infatti sono in grado di effettuare mosse di gruppo per cercare di sopperire ai momenti di difficoltà. Sora non sarà da meno poiché, insieme a Pippo e Paperino, potrà anch’esso effettuare attacchi combinati per contrastare le iniziative avversarie. Dato che stiamo citando queste abilità particolari, ci sembra giusto dire che tornano in grande stile anche le evocazioni, un po’ sottotono nel secondo capitolo della saga: queste saranno ispirate alla attrazioni di Eurodisney a Parigi, infatti troviamo le tazze girevoli di Alice, l’iconica nave di Capitan Uncino, il Buzz Lightyear Astro Blaster e le montagne russe. Proprio per tale motivo queste particolari meccaniche vengono chiamate Attraction Flow: potranno essere innescate ovunque ma, in alcuni casi, non è ancora chiaro se nelle boss fight saranno attivabili solo determinate evocazioni, come succede con le montagne russe contro il Titano di Hercules. Molti fan si stavano anche chiedendo se Sora, Pippo e Paperino avrebbero cambiato aspetto nei vari mondi e la risposta è arrivata proprio grazie al trailer rivelazione di Toy Story, dove abbiamo visto i tre protagonisti con le sembianze di giocattoli impegnati a sconfiggere Heartless di diverso tipo.

Anche la gestione dei keyblade è stata modificata e adesso è molto più dinamica e divertente. Se in passato potevate equipaggiare una sola arma alla volta, ora è arrivato il momento di averne tre contemporaneamente che potrete intercambiare in tempo reale grazie all’ausilio dei tasti direzionali. Ogni keyblade avrà ben tre trasformazioni che sostituiscono le vecchie e care fusioni, ma vale la pena di dire che per quanto concerne spettacolarità e caos raggiungiamo nuove vette mai arrivate prima d’ora nella saga. Anche il numero dei nemici presenti su schermo è aumentato sensibilmente, e per bilanciare il gioco gli sviluppatori hanno dato vita a combo davvero espansive e distruttive. Tornano in grande stile anche le magie, adesso finalmente davvero utili grazie all’esplosività degli elementi. Nei precedenti capitoli della saga i loro effetti erano piuttosto statici e ridotti, tanto che l’utilizzo delle magie non era propriamente incentivato dallo stesso gameplay. Adesso invece la storia è finalmente cambiata, lanciare Fire vi garantirà di incendiare un gran numero di nemici intorno a voi, così come l’utilizzo di altre tecniche vi garantirà il medesimo effetto, ma con caratteristiche molto diverse.

Abbiamo avuto modo di conoscere anche alcuni dei classici minigiochi presenti in Kingdom Hearts III, tra cui una sorta di gara di ballo nel mondo di Rapunzel e una corsa a tempo in Big Hero 6. Ovviamente ce ne saranno tanti e di diversa natura, sebbene a livello qualitativo ci sono dei dubbi sulla loro reale utilità. Tuttavia se davvero servissero per arricchire una già apparentemente completa esperienza ludica, sarebbero comunque ben accetti. Invece è stato mostrato poco o quasi nulla relativamente alle sezioni dedicate alle Gummiship: anche per questo titolo a occuparsi della loro produzione è stato un team separato. Per quanto ci è stato concesso sbirciare ci sono sembrati in linea con quanto fatto in Kingdom Hearts II, anche se pure in questo caso la formula generale è stata ampliata per adeguarla agli standard odierni.

Non solo questo…

È giusto dedicare un piccolo spazio allo stralcio di trailer in cui viene mostrato Riku combattere contro la Marea Demoniaca. La prima cosa che dovrebbe saltare subito all’occhio è come il move set di questo personaggio sia diverso da quello di Sora. Questa affermazione potrebbe apparire scontata ma è giusto sottolinearlo, visto che non è nuovo che alcune software house tendano a “riciclare” vecchi assets. Quanto detto sarebbe potuto avvenire anche in questo caso ma, la cura al dettaglio che Kingdom Hearts III sembra avere, esclude tale scenario e mette ancora di più in risalto il lavoro svolto dal team di sviluppo.

Quello che i fan hanno chiesto fin dal primo istante dopo l’annuncio sono i boss segreti, ovvero duelli opzionali in grado di intrattenere i giocatori per diverso tempo, grazie anche all’elevato livello di difficoltà che alcune di queste sfide hanno. Mediante i filmati finora pubblicati abbiamo visto diversi boss, opzionali o meno non ci è dato ancora saperlo, ma Square Enix ha confermato più volte che le aree di gioco saranno davvero molto ampie, siamo quindi certi che la software house le abbia riempite con qualche duello impegnativo.

In conclusione questo è tutto quello che sappiamo su Kingdom Hearts III, quello che manca lo scopriremo al momento dell’uscita. Nonostante alcune copie siano state trafugate, per tutti noi il lasso di tempo che ci separa dal 29 gennaio sembra ancora un’eternità, ma in questo nostro articolo abbiamo già sviscerato davvero tanto. Ovviamente prima di dare informazioni più dettagliate dovremo testare a fondo il gioco, e solo allora potremo dare un vero e proprio giudizio al titolo Square Enix. Kingdom Hearts III dovrà essere il capolavoro di Nomura, la chiusura di un cerchio perfetto che i fan aspettano da tanti, troppi, anni. Le aspettative sono altissime e il tempo ormai è prossimo. Con tutta probabilità il videogame sarà un successo assicurato, ma bisognerà vedere se tutta questa attesa non si rivelerà una vera e propria lama a doppio taglio.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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