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Kingdom Hearts III: spiegazione del finale e teorie sul futuro della serie – ATTENZIONE SPOILER

Kingdom Hearts III è finalmente disponibile, noi vi abbiamo parlato abbondantemente del gioco nella nostra recensione, ma oggi vogliamo affrontare un altro argomento spinoso, ovvero il finale. Per ovvi motivi, se leggete questo articolo, diamo per scontato che la vostra avventura sia terminata, e abbiate già visto anche i due video finali, ovvero “Epilogo” e “Yozora”.

NATURALMENTE CHI NON HA FINITO IL GIOCO EVITI DI CONTINUARE A LEGGERE: CI SONO SPOILER. QUELLI GRANDI, PARLIAMO DI FINALE DI GIOCO, DI RIVELAZIONI PESANTI E, SINCERAMENTE, SCONSIGLIO A CHIUNQUE NON ABBIA CONCLUSO IL GIOCO, DI PROSEGUIRE LA LETTURA.

Se avete bisogno di qualche aiuto per completare il nuovo titolo Square Enix, vi ricordiamo che abbiamo un’intera sezione dedicate alle guide tra cui abbiamo trattato Kingdom Hearts III.

Finale dell’avventura

Una volta terminata la battaglia finale, tutto il gruppo si ritrova nel Cimitero dei Keyblade, convinti che la grande battaglia sia giunta alla sua conclusione. Sora fa immediatamente notare che c’è ancora un ultimo compito da svolgere: ritrovare Kairi che è stata “uccisa” da Xehanort. Tuttavia Xion poco dopo ha fatto notare come l’amica di Sora in realtà stia bene, e che in un modo o nell’altro potrà tornare. Il nostro eroe decide di partire alla ricerca di Kairi da solo, così da poterla finalmente riabbracciare.

https://www.youtube.com/watch?v=lmQQ9rZfSO8

L’ultimo filmato è dedicato ai protagonisti, tutti riuniti alle Isole del Destino. L’inquadratura poi si sposta improvvisamente su Sora e Kairi, soli mano per la mano. Tuttavia l’immagine di Sora sfuma poco dopo, con la giovane Kairi che rimane lì seduta con le lacrime in volto. Cosa potrebbe significare tutto questo? La mia personale lettura è che la ragazza alla fine è stata ritrovata, ma a Sora è successo qualcosa. Infatti, se facciamo un piccolo passo indietro, più esattamente nel momento che Sora usa il potere del risveglio per ritrovare il cuore di tutti i suoi amici, notiamo che al termine dello scontro con il Lich, appare Young Xehanort. Il nemico spiega a Sora che, quel particolare heartless che non è comune come gli altri, ma il suo compito è quello di traghettare i cuori nel profondo dell’oscurità. Poco dopo rincara anche la dose, specificando che l’uso così avventato del potere del risveglio ha un prezzo da pagare, e Sora ormai è condannato avendolo usato tutte quelle volte.

Per ricollegarci al discorso di Kairi dunque, possiamo dedurre che Sora potrebbe aver usato nuovamente il potere del risveglio per trovare la sua amica, ben conscio dei rischi, ma senza curarsene troppo. Però come Kingdom Hearts insegna, c’è sempre un’altra strada. Durante la fase del labirinto della disperazione, una volta sconfitto Luxord, quest’ultimo accetta la sconfitta e dona un Jolly a Sora, affermando che gli tornerà utile prima o poi. Abbiamo visto qualcosa di simile in Chain of Memoris, quando Ansem regala il potere dell’oscurità a Riku affermando che potrebbe servirgli, e così sarà. Questo Jolly quindi sarebbe una possibile via d’uscita, e se pensiamo anche al simbolismo delle carte che c’è nella saga, considerare irrilevante questo particolare sarebbe poco lungimirante.

Epilogo

Qui le faccende si fanno più complicate del previsto, ma è ancora possibile fare teorie abbastanza concrete grazie alle informazioni rilasciate. Per prima cosa abbiamo capito che si può agire in varie linee temporali, questo diventa ancora più chiaro quando Riku, poco dopo l’inizio dell’avventura, decide di lasciare il suo Keyblade spezzato nel mondo dell’oscurità, convinto che potrebbe tornare utile ad un altro se stesso. Continuando con l’epilogo però, la prima cosa che sconvolge è il ritorno dei Maestri Perduti. Il loro arrivo avviene tramite un portale speciale, qualcosa di mai visto prima all’interno della saga.

I quattro che hanno partecipato alla Guerra dei Keyblade, ovvero Ira, Aced, Invi e Gula sono alla presenza di Luxu, che si scoprirà poi essere Xigbar, anche se all’interno è ancora il Maestro Perduto spiega che ha cambiato vari corpi in tutti questi anni. La prima cosa da notare tuttavia è la scatola, tanto nominata quanto desiderata in questo Kingdom Hearts III. Uno stacco ci regala una visione di Pietro e Malefica, che finalmente conoscono la locazione di questo oggetto e, in un certo senso, si preparano ad agire, visto anche che prima di sparire dalle immagini si separano andando in due direzioni opposte. Da questo momento la conversazione tra i maestri è l’unica cosa importante, visto anche quello che si può scoprire tramite i diari segreti presenti nel gioco.

Infatti, sebbene i quattro non sapevo nulla della missione di Luxu, scopriamo che quest’ultimo ha terminato il suo compito dopo tantissimi anni, e così anche Ava, che era l’unica a conoscere la missione del Maestro Perduto. Tuttavia Ava non è presente all’appello, Luxo così svela che in realtà anche la maestra ha aderito ai suoi doveri concludendoli con successo, ma non riuscendo a tornare. Da qui in poi il buio totale, visto che non sappiamo nulla di quello che sia successo in passato. Come accennato in precedenza, ci vengono in aiuto i diari. Grazie ai quali scopriamo che tanto tempo prima Ansem il Saggio aveva trovato una bambina di circa 15 anni, che non ricordava nulla su di lei e del suo passato. Questa era stata presa di mira, in senso buono, da Lea e Saix, che trovano questa ragazza imprigionata nella Fortezza Oscura. I due cominciarono a intrufolarsi all’interno della struttura quasi tutte le sere, così da passare del tempo con lei. Un giorno però non c’era più, sparita misteriosamente. Tramite un altro rapporto possiamo capire che, dopo che Xehanort ha dato inizio a strani esperimenti, Ansem il saggio la mandò via e la affidò a un uomo con una strana benda su un occhio, probabilmente Xigbar. Il suo collegamento ai Keyblade e alla possibile teoria che questa ragazza sia effettivamente Ava è dato dal fatto che, negli appunti, si specifica più volte come questa ripeta spesso la stessa frase: “possa il tuo cuore essere la tua chiave guida”.

Torniamo dunque ai Maestri Perduti e alla loro discussione, Luxu non rivela, per ora, la sua missione, ma è in procinto di raccontarla, affermando che è una storia molto lunga. Ancora una volta c’è uno stacco sulla scatola, oggetto misterioso e di cui non si sa davvero nulla. L’unica che potrebbe conoscere il suo contenuto è proprio Malefica, ma che allo stato attuale non si è ancora sbilanciata. Qui avviene un grande colpo di scena, che getta delle basi importanti sul percorso narrativo che avverrà in futuro. Si torna indietro nel tempo, quando Eraqus e Xehanort hanno appena concluso la famosa partita a scacchi. Il primo dice improvvisamente che c’è un nuovo gioco da fare, con sommo stupore del secondo. Xehanort è ancora più curioso di scoprire cosa stia per succedere, visto anche la presenza di sette pezzi neri sulla scacchiera, contrariamente ai tredici originali. Ogni pedone ha come simbolo quello degli antichi maestri, probabilmente i sei Maestri Antichi più il Maestro dei Maestri. Non vediamo chi schiera Eraqus, l’unico che possiamo riconoscere è Sora, visto che quella pedina ha rappresentato lui dall’inizio alla fine. L’unica cosa che possiamo riconoscere, conoscendo tutti i pezzi neri sulla scacchiera e indipendentemente da quali sono gli altri pezzi bianchi, è chi saranno i nuovi nemici.

Yozora

Questo è il filmato sicuramente più difficile da decifrare, ma ci proverò lo stesso. La mia mente, rivedendo più volte anche il filmato di Verum Rex nel mondo di Toy Story, ha iniziato a formulare varie teorie, alcune anche assurde. Andiamo con ordine però, partiamo dalle basi: se Sora fosse effettivamente scomparso dai radar, è plausibile che sia finito un una sorta di mondo parallelo, anche se quello che è intorno a lui sembra proprio Shibuya (città in cui si svolgono le avventure di The Worlds Ends Whit You, altro gioco di Nomura i cui personaggi sono già apparsi in Dream Drop Distance).

Parallelamente a questo però avviene un’altra cosa: anche Riku si trova in un posto strano, apparentemente il mondo di Verum Rex, anche se poco dopo si nota con certezza che si tratta proprio di Shinjuku. Questa teoria viene avvalorata proprio dal fatto che, poco prima della fine del video, c’è il personaggio di Yozora, molto simile a Riku nell’aspetto, ma ancora di più alla versione di Noctis di Final Fantasy Versus XIII,  che osserva quest’ultimo da lontano. Se l’ipotesi della linea temporale fosse vera, non c’è da stupirsi se questo Yozora sia a tutti gli effetti Riku. La curiosità tuttavia è legata al colore dei suoi occhi, uno blu e uno rosso. Il colore degli occhi di Riku è storicamente blu, ma la spiegazione di quell’occhio rosso potrebbe essere articolata e complessa da capire. Il keyblade di Riku è l’unico in possesso di un altro occhio che scruta, e se quell’occhio fosse proprio il suo? Incastonando l’occhio nel suo vecchio keyblade potrebbe fare in modo che gli eventi del passato forniscano spiegazioni relative agli avvenimenti futuri. Una dinamica simile a quella attuata dal Maestro dei Maestri, ma al contrario. 

Non finisce qui, poiché alla fine riappare quello che tutta probabilità è proprio il Maestro dei Maestri. In quel momento questo personaggio è chiaramente a Shinjuku, quasi come se, adesso, sia pronto a creare un Kingdom Hearts nel mondo reale. Questa tesi potrebbe essere avvalorata dal fatto che Young Xehanort dice ha Sora che, ormai, quest’ultimo ormai ha finito con il loro mondo, riferendosi magari ai mondi delle fiabe. Quello che continua a incuriosirmi sono gli altri ragazzi presenti nel filmato di Verum Rex che, per design, ricordano vagamente solo per determinati aspetti alcuni guardini keyblade scelti da Ava come maestri per rifondare le fazioni, ovvero Lauriam, Skuld e Brain.

Questo è tutto quello che ho ipotizzato sul finale di Kingdom Hearts III, ovviamente non abbiamo informazioni concrete sul futuro, ma le basi per stilare qualcosa di nuovo ci sono tutte. Se la pensate diversamente o avete sviluppato un’idea tutta vostra, fatecelo sapere!

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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