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James Gunn licenziato da Guardiani della Galassia Vol. 3

Alcune storie hanno dell’incredibile. Scoprire che James Gunn, acclamato regista dei primi due capitoli di Guardiani della Galassia, cinecomic amato dai fan, sia stato licenziato dalla Disney e dalla Marvel Studios a bruciapelo è difficile da digerire. Vi domanderete, ma come è potuto accadere in così poco tempo?

La storia parte da una frangia di attivisti pro-Trump, tra cui Jack Prosobiec, che durante uno scontro con il regista, ha diramato tramite il suo account twitter un collage di post risalenti a quasi 10 anni fa di James Gunn. I post, sicuramente di dubbio gusto, risalgono a molto prima che salisse a bordo del carro Marvel, ma sono riusciti a minare la credibilità di Gunn al punto che Alan Horn, CEO di Walt Disney Studios, l’ha silurato con questa nota ufficiale:

L’attitudine e le affermazioni estremamente offensive scoperte nel feed Twitter di James sono indifendibili e non allineate con i valori del nostro studio per cui abbiamo interrotto i nostri rapporti d’affari con lui.

Un portavoce di James ha subito risposto, tramite una dichiarazione ufficiale:

Le mie parole di quasi un anno fa furono, all’epoca, dei tentativi completamente falliti e sfortunati di essere provocatorio. Mi sono pentito di ciò che ho scritto per anni, da allora, non solo perché erano frasi stupide e per niente divertenti, oltre che completamente insensibili e non provocatorie come speravo, ma anche perché non riflettono la persona che sono oggi e che sono diventato da un po’ di tempo.

A prescindere da quanto tempo sia passato, capisco e accetto la decisione (dovuta agli affari) presaoggi. Anche se sono passati anni, mi assumo la responsabilità del modo in cui mi sono comportato all’epoca. Tutto ciò che posso fare ora, oltre a pentirmi con sincerità, e essere la persona migliore che posso: accettare, capire, perseguire l’uguaglianza, e riflettere molto di più sulle dichiarazioni pubbliche che faccio e sugli obblighi che ho nei confronti delle discussioni pubbliche. A chiunque lavori nella mia industria e fuori offro le mie scuse più profonde. Vi voglio bene.

Sebbene, come abbiamo già detto, le battute di dubbio gusto di James Gunn siano sicuramente poco gradevoli, risalgono ad un’epoca dove il regista portava avanti un’immagine anticonformista, sia sui social che nelle sue pellicole, inserendo concetti scomodi. Col tempo però James ha maturato esperienza e, soprattutto, è cresciuto al punto da virare la sua politically uncorrect verso qualcosa di più accettabile:

Molte persone che hanno seguito la mia carriera dall’inizio sanno che all’epoca mi vedevo come un provocatore, facevo film e mettevo battute oltraggiose e taboo. Come ho detto pubblicamente molte volte, crescendo come persona è cresciuto anche il mio lavoro e il mio umorismo.

Non sto dicendo che sono migliore, ma sono un uomo molto, molto diverso da quello che ero alcuni anni fa; oggi cerco di affondare il mio lavoro nell’amore e nella connessione, e meno nella rabbia. I giorni in cui dicevo qualcosa semplicemente per scioccare e ottenere una reazione sono finiti.

In passato, mi sono scusato per il mio umorismo, in quanto ha ferito delle persone. Mi dispiace veramente, e credo davvero in ogni parola presente nelle mie scuse.

Per la cronaca, quando ho fatto quelle battutacce si trattava solo di parole. So che suona strano, ma lo penso davvero.

Detto questo, la verità in tutta onestà: facevo un sacco di battute offensive. Non ne faccio più. Non incolpo il mio “me” passato, ma preferisco molto di più il mio “me” attuale e mi sento un creatore e un essere umano molto più completo adesso. Vi voglio bene.

Non conosciamo tutte le dinamiche, ma la situazione non sembra così chiara, soprattutto valutando il mercato odierno: è difficile pensare come Disney e Marvel fossero ignare di questi post passati, visto e considerato che all’epoca non cercava di nasconderli. Inoltre, proprio questa sua irriverenza aveva trascinato le pellicole di Star-Lord e compagni verso vette molto alte, frutto di una scelta stilistica capace di scherzare nel punto giusto al momento giusto.

Di nuovo, ha vinto il politically correct: le azioni del passato riecheggiano nel presente, o meglio, in questo caso cinguettano. Non ci resta che ingoiare il boccone amaro, segnare una nuova X sulla lista di Hollywood, e avanzare sapendo che mai più i Guardiani della Galassia saranno come prima. Causa e conseguenza.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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