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In un Giorno la Fine – Recensione

In un giorno di normale routine può accadere qualcosa d’improvviso, inaspettato, che può cambiare la vita di tutto il mondo per sempre… Quella che solitamente chiamiamo Apocalisse. Ed è proprio quello che succede nella Roma di Daniele Misischia (al debutto cinematografico con la sua opera prima), dove un virus colpisce gli abitanti della Capitale e li trasforma in infetti: “In un Giorno la Fine”. Nel film prodotto dai Manetti bros. per la società Mompracem, il protagonista Claudio Verona (Alessandro Roja) rimane bloccato nell’ascensore di un’enorme struttura della quale ricopre il ruolo di boss, proprio tra un piano ed un altro. Con il passare delle ore scoprirà quello che sta accadendo all’interno dell’edificio, e si troverà ad affrontare una situazione paradossale all’interno di un luogo inusuale, dal quale non può uscire e nel quale nessuno può entrare. Ad aiutarlo ad affrontare questa situazione sarà un poliziotto (Claudio Camilli, ottima interpretazione nel suo primo ruolo da co-protagonista), ma il prestigioso uomo d’affari oltre agli zombie ha altre sfide morali da affrontare, e questa situazione apocalittica lo metterà di fronte alle sue paure, al suo terribile carattere, e all’umanità che nei primi minuti di pellicola dimostra di non avere.

in un giorno la fine

Il film è stato presentato nella sezione “Riflessi” del RomaFF12, e prima di approdare nella Capitale era stato proiettato, con grande apprezzamento, al famoso FrightFest di Londra. Le aspettative di questa opera prima sono alte: ci si augura che possa contribuire all’ondata di ritorno del film di genere (vedi Jeeg Robot, Veloce come il vento, Brutti e Cattivi) con originalità e freschezza, simboleggiando una vera ventata di cambiamento, del quale questo settore ha ad oggi notevolmente bisogno. 01 distribution sarà la compagnia di distribuzione, ed il film dovrebbe uscire nell’estate 2018. Certo, ci sembra personalmente un rammarico non aver magari approfittato dei riflettori del Festival del Cinema di Roma e del trend decisamente molto positivo dell’ambito horror di quest’ultimo mese (Saw Legacy, It, Shining). Misischia dirige il film come fosse già un regista esperto, la mdp si muove nell’abitacolo dell’ascensore con maestria e la narrazione filmica tiene alta l’attenzione dello spettatore fino alla fine… seppure la domanda che da il calcio d’inizio alla storia è apparentemente banale: “riuscirà il nostro eroe ad uscire dall’ascensore e mettersi in salvo?”

https://www.youtube.com/watch?v=vE4k9-4-1bg

La sceneggiatura in alcuni passaggi risulta essere ancora grezza, ma in generale la collaborazione rodata oramai con Ciccotti, durante gli anni di produzione di opere indipendenti, risulta essere un’accoppiata che può solo crescere e migliorare, e questo è palpabile durante tutto l’arco narrativo della storia, che non risulta mai essere noiosa. Da segnalare anche la collaborazione di Carolina Crescentini che interpreta la voce telefonica della moglie di Claudio, il protagonista, durante tutto il film. I Manetti hanno prodotto un’opera molto simile ad alcuni loro primi lavori, la collaborazione e l’entusiasmo in questo progetto è sicuramente frutto di un’intesa con Misischia, non solo tecnica, ma anche per il condiviso amore per alcuni generi cinematografici. L’idea di ambientare tutto il set in un ascensore è stata assai pericolosa e al contempo geniale, che in parte richiama alcuni film girati in ambienti unici, come per esempio Locke. La sfida è stata ampiamente superata e sarà molto interessante seguire l’evoluzione del film in sala.

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