Che il genere horror sia uno dei prediletti dalle piccole software house indipendenti è ormai un dato di fatto, ma è sempre più raro e difficile trovare videogiochi che sappiano sfruttare al meglio le caratteristiche dell’orrore per tramutarle in un’esperienza ludica memorabile. Per fortuna We Create Stuff con In Sound Mind, che abbiamo provato in anteprima, sembra andare nella giusta direzione. Abbiamo infatti avuto l’occasione di provare approfonditamente una lunga demo di questo atteso horror psicologico in uscita il 28 settembre su PC, PlayStation 5, Xbox Series X/S e Nintendo Switch, e dopo poco più di due ore di gameplay siamo pronti per raccontarvi le nostre prime impressioni su questo promettente titolo.
Viaggio nelle menti
In Sound Mind ci porta a vestire i panni di uno psicologo di nome Desmond che, in seguito alla misteriosa morte dei propri pazienti e alla visione di eventi inspiegabili, si addentra in un viaggio alla ricerca della verità. Per trovare delle risposte sui surreali avvenimenti di Milton Heaven – la città immaginaria dov’è ambientato il gioco – lo psicologo analizzerà attentamente i fascicoli dei suoi pazienti defunti, portando a galla un mistero sempre più sconvolgente. Ovviamente è ancora presto per valutare la trama del gioco, ma da quel poco che abbiamo potuto vedere, essa promette di essere incredibilmente interessante, a patto che venga mantenuto un buon ritmo narrativo. Già in queste prime due ore di demo si può notare una particolare attenzione al comparto narrativo, e ciò ci fa ben sperare per quanto riguarda il gioco finito.
La particolarità principale del titolo è poi il modo in cui i fascicoli dei pazienti sono analizzati. Come già visto in altre produzioni, il protagonista compie un “viaggio” nel tempo, raggiungendo l’epoca e i ricordi del paziente. Un ottimo espediente non solo per visitare ambientazioni sempre più varie, ma anche per quanto riguarda l’analisi psicologica dei vari personaggi che, data la mansione del protagonista, era ovviamente inevitabile.
2 capitoli differenti, 2 stili differenti
La varietà donata dai diversi casi e fascicoli non si riflette solo su trama e ambientazione, ma anche sul gameplay. La demo dell’horror in soggettiva sviluppato da We Create Stuff ci ha infatti messo di fronte a due fascicoli (e quindi due capitoli) completamente differenti. Continuando con ordine, il primo tape che abbiamo provato in anteprima con In Sound Mind ci ha portato a vivere un’esperienza decisamente intrigante e spaventosa, in cui il protagonista non può fare altro che procedere, affidandosi all’immancabile torcia elettrica per attraversare le zone più buie. Nessun arma, solo un’incredibile senso d’angoscia e la presenza di suoni, rumori e ombre da far accapponare la pelle. Non manca ovviamente un sistema d’inventario, che permette di portare con sé utensili e combinarli per procedere nell’avventura.
Con il secondo tape si vive invece un’atmosfera molto più action, con la possibilità di imbracciare un’arma e sparare. Viene introdotto infatti un sistema di shooting, piuttosto basilare ma comunque efficace. Non è però solo la presenza della pistola a rendere questo capitolo più frenetico, quanto la costante sensazione di essere rincorsi da una misteriosa creatura (un po’ come avviene con il terrificante Mr. X in Resident Evil 2). Una vera e propria corsa contro il tempo, che permette di osservare come il team di sviluppo sia in grado di mischiare abilmente diversi tipi di meccaniche. Per quanto riguarda il comparto tecnico, nonostante la presenza di molti elementi ben realizzati e una buona cura generale della produzione, preferiamo aspettare di provare il gioco finito per esprimere un giudizio. È infatti evidente come siano necessari alcuni lavori di ottimizzazione e polishing che, sicuramente, verranno effettuati prima dell’uscita di In Sound Mind, che ricordiamo verrà rilasciato su PC, PlayStation 5, Xbox Series X/S e Nintendo Switch.
Anche il comparto sonoro verrà analizzato più approfonditamente in sede di recensione, ma vi basti sapere che nel corso della nostra prova, siamo rimasti parecchio colpiti dalla colonna sonora, che ha saputo accompagnare al meglio ogni sezione di gameplay. Apprezzabile è infine lo sforzo fatto per la localizzazione del gioco, che presenta moltissime lingue disponibili, tra cui anche l’italiano.