Il CEO di Activision-Blizzard non ci sta e promette un ricorso al blocco della CMA

L'antitrust britannico ha deciso di bocciare l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, l'azienda americana ha risposto così...

Sara Pandolfi
Di Sara Pandolfi - Editor News Lettura da 2 minuti
INGLEWOOD, CA - SEPTEMBER 03: Signage is seen at The Ultimate Fan Experience, Call Of Duty XP 2016, presented by Activision, at The Forum on September 3, 2016 in Inglewood, California. (Photo by Rich Polk/Getty Images for Activision)

Uno dei maggiori attori della complessa vicenda dell’acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft, la CMA, organo antitrust del Regno Unito, ha espresso il suo atteso verdetto in merito alla vicenda.

A sorpresa, l’organo ha deciso di ostacolare tale acquisizione con l’intenzione di “proteggere l’innovazione e la scelta nel cloud gaming”. Così ha il via il lungo verdetto pubblicato sul sito ufficiale del governo britannico.

Tale conclusione della vicenda era tutt’altro che attesa: emerge dalla risposta che ha dato in merito la CCO di Activision Blizzard sul suo account Twitter.

Il rapporto della CMA di oggi è una grave battuta d’arresto per le ambizioni del Regno Unito di essere un hub tecnologico e lavoreremo con Microsoft per annullarlo in appello.

Questo rapporto è anche un disservizio per i cittadini del Regno Unito, che affrontano prospettive economiche sempre più disastrose. Dovremo rivalutare la nostra strategia di crescita nel Regno Unito.

Gli innovatori globali grandi e piccoli prenderanno atto del fatto che, nonostante tutta la sua retorica, il Regno Unito è chiuso alle richieste pubblico.

Parole molto forti che fanno presagire l’imminente arrivo di un ricorso. L’intervento è stato molto criticato, in quanto in molti avrebbero letto molta ipocrisia nelle parole della Meservey.

Alla polemica si è aggiunto anche Bobby Kotick, CEO di Activision, che ha fatto le seguenti dichiarazioni in un’intervista a VGC

“Se la decisione della CMA fosse valida, soffocherebbe gli investimenti, la concorrenza e la creazione di posti di lavoro in tutta l’industria del gioco nel Regno Unito. Sappiamo che questa fusione andrà a vantaggio dei nostri dipendenti, della più ampia forza lavoro tecnologica del Regno Unito e dei giocatori di tutto il mondo”

Vi terremo aggiornati sui possibili sviluppi della vicenda, che tutto sembra meno che destinata a finire qui.

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Di Sara Pandolfi Editor
Nata e cresciuta videoludicamente sotto il segno della triforza, grande appassionata di videogiochi a 360°, ma con un nostalgico occhio di riguardo alle creazioni della grande N.