Gargamella è intento a catturare i Puffi, come da tradizione. Per portare a compimento il suo piano, Gargamella avvelena alcuni frutti della foresta i quali vengono poi utilizzati dai Puffi per la loro cucina. Dopo averli ingeriti, i Puffi cadono in un sonno profondo e gli unici a salvarsi sono Grande Puffo e il protagonista, (in versione maschie o femminile, in base alla scelta del giocatore). Grande Puffo, al fine di risvegliare i suoi simili, crea un enorme cuscino in grado di proiettare chiunque lo utilizzi nella Mappa Astrale, una dimensione onirica nella quale è possibile accedere nei sogni dei Puffi addormentati. Toccherà proprio al protagonista salvare i Puffi, questo prima che Gargamella trovi il villaggio riuscendo a catturare le creaturine blu. Riusciranno i Puffi a sconfiggere la loro famigerata nemesi? Scopritelo insieme a noi in questa recensione de I Puffi: Dreams.
Noi Puffi siam così
I Puffi: Dreams è un classico platform in tre dimensioni e, dato il nome che porta, in molti potrebbero pensare che sia destinato unicamente a un pubblico molto giovane. Questo è vero solo in parte, perché se da un lato il titolo di Ocellus Studio non offre mai un livello di sfida proibitivo, dall’altro presenta tutta una serie di meccaniche che il gioco fa scoprire al giocatore senza introdurre a esse. Come in diversi titoli appartenenti a questo genere, è presente il doppio salto, ma in alcune circostanze esso non sarà sufficiente per raggiungere alcune piattaforme. Un’altra caratteristica presente è quella di fermare a mezz’aria il Puffo durante la caduta e, solo dopo diverse prove, abbiamo scoperto che era possibile eseguire un salto in avanti proprio mentre il Puffo si trovava in questa sorta di stasi. Questa è una meccanica che il titolo non spiega, facendola scoprire da solo al giocatore e, in tal senso, un giocatore troppo giovane potrebbe arrendersi alla prima piattaforma troppo difficile da raggiungere.
Il titolo presenta un totale dodici mondi, escluso il villaggio dei Puffi che funge da hub centrale. I vari mondi fungono da sogno per uno specifico Puffo, e il compito del giocatore è quello di arrivare fino alla fine per trovarlo e risvegliarlo. Ogni mondo è diviso in livelli, tra i due e i cinque, e sono denominati “capitoli”. Quelli con più capitoli sono i mondi maggiormente curati per quanto concerne l’art design, mentre quelli con meno capitoli sono meno ispirati da questo punto di vista.
In ogni caso, i mondi onirici nei quali sono intrappolati i Puffi offrono una sensazione unica e magica, piena di idee fantasiose e di enigmi semplici ma intelligenti. Lo stile artistico colorato non è solo perfetto per evocare sentimenti nostalgici dei cartoni animati dei Puffi, ma fornisce anche una qualità artistica di un certo livello alle ambientazioni principali. Ci sono cambi di tema nella varie ambientazioni, le quali offrono accostano scorci spettacolari ad altri decisamente più tetri.
Come ogni buon platform che si rispetti, i vari livelli sono ricchi di collezionabili, i quali saranno utili sia per sbloccare alcune aree della Mappa Astrale, sia per accedere ai costumi di gioco (quindici in totale) per personalizzare il proprio Puffo. I collezionabili sono, nello specifico, i rocchetti di filo (ottenibili dopo aver trovato i Puffi nascosti in alcune aree di gioco) e i funghi astrali (i quali si ottengono o compiendo specifiche azioni o esplorando al meglio i vari livelli). Come detto in precedenza, sarà possibile ottenere nuovi costumi per personalizzare il proprio Puffo. Essi saranno però ottenibili solo dopo aver salvato il Puffo Sarto, e questo ci porta a un’altra meccanica di gioco. Il villaggio è liberamente esplorabile fin dall’inizio, ma certe aree e certe azioni saranno accessibili unicamente dopo aver risvegliato un determinato Puffo.
Un gioco da sogno
In generale, I Puffi: Dreams è un platform incredibilmente variegato che alterna diverse fasi di gameplay, da alcune che utilizzano le forme geometriche di Tetris, ad altre stealth, per passare poi a sequenze dove la telecamera seguirà lateralmente il movimento del personaggio, offrendo quindi fasi di gioco tipiche dei titoli in due dimensioni a scorrimento. Anche per quanto concerne il tipo di inquadratura, I Puffi: Dreams varia diverse volte la formula di gioco e offre alcune sequenze dove la telecamera segue il movimento del giocatore dall’alto ad altre dove l’inquadratura assume un’angolazione isometrica (con tanto di giochi di prospettiva). Ovviamente le aree di gioco sono ricche di ostacoli, sia ambientali che legati ai nemici.
Per proseguire lungo il livello, il nostro Puffo potrà utilizzare tre strumenti. Uno di questi è un fucile spara-dolci che funge sia da mezzo per attivare alcune pedane, sia da arma per fronteggiare i nemici. L’altro strumento è un imponente martello, il quale è sia in grado di mettere fuori combattimento alcuni nemici più potenti, sia creare (o distruggere) alcune piattaforme. Infine troviamo una lanterna, la quale è in grado di illuminare alcune aree rendendole concrete e percorribili, facendone però scomparire altre. La presenza di questi tre strumenti rende il titolo ancor più variegato e intrigante, dato che in alcuni frangenti bisognerà utilizzare l’ingegno al fine di superare alcune specifiche aree. Non mancano, ovviamente, le boss fight, durante le quali il giocatore dovrà sfruttare al meglio tutte le abilità e gli strumenti forniti nel corso dei livelli.
Il comparto tecnico non è ovviamente da titolo tripla A: è una piccola produzione e si vede, dato che graficamente I Puffi: Dreams non può di certo competere con i titoli più blasonati di questa generazione. Nonostante questo, il titolo funziona magnificamente e riesce a ricreare l’atmosfera del prodotto al quale si ispira con uno stile cartoon che riesce a sopperire alla mancanza di dettagli grafici di spessore.
Sostanzialmente, I Puffi: Dreams è un titolo bello da vedere e divertente da giocare, e a questo si aggiunge anche la colonna sonora che ben si amalgama con le varie aree di gioco e in alcuni casi ha connotazioni persino epiche. Abbiamo testato il titolo anche su PlayStation 4 Slim e non abbiamo mai riscontrato cali di frame rate, col gioco che scorre a 60 fps stabili per la sua intera durata.
I Puffi: Dreams non inventa nulla, anzi, ma nonostante questo si rivela un prodotto compatto, ispirato e con idee di gameplay interessanti visto il target al quale si rivolge. Nelle fasi più avanzate del gioco, per esempio, troviamo livelli più sperimentali nei quali sullo sfondo c’è uno specchio che mostra nemici e ostacoli invisibili nel mondo reale, ma intercettabili proprio attraverso il loro riflesso. Questo livello di creatività è presente in tutte le fasi di gioco de I Puffi: Dreams, e a conti fatti, l’unico vero difetto dell’operazione è la sua scarsa longevità. Completare il titolo al 100%, con tanto di platino, ci ha richiesto un totale di 9 ore e 45 minuti.
Ciò significa che, limitandosi al completare il gioco senza cercare tutti i collezionabili, è possibile terminare l’opera in 6/7 ore. Questo problema è in parte sopperito dalla presenza di una modalità cooperativa locale per due giocatori la quale aumenta leggermente la rigiocabilità del titolo, altrimenti quasi totalmente assente. È un vero peccato, dato che con qualche livello in più e più capitoli per le aree di gioco “minori”, ci saremmo trovati tra le mani un titolo che avrebbe potuto rivaleggiare con i colossi del genere. Nonostante questo, I Puffi: Dreams è un ottimo titolo, probabilmente il migliore con protagonisti gli iconici esserini blu, ed è estremamente consigliato a ogni fan del genere platform a prescindere dal vostro legame con la licenza che dà vita al progetto.