Gli aggiornamenti di Google allo store virtuale per dispositivi Android non arrivano con una particolare frequenza e, spesso e volentieri, il Google Play Store si porta negli anni elementi di design appartenenti a versioni ormai obsolete del sistema operativo con il robottino verde. Uno di questi è il cosiddetto Navigation Drawer, ovvero il menu a scorrimento laterale (da sinistra a destra) che contraddistingue Google Play Store da ormai diverso tempo e che, a livello grafico e funzionale, risultava ormai superato. Abbiamo usato il verbo al passato perché Google, nelle ultime ore, ha iniziato a rendere disponibile gradualmente a tutti i suoi utenti una nuova versione dello store con importanti novità a livello di UI.
La versione 24.7.20-21 del Google Play Store porta infatti in dote un nuovo menu da attivare cliccando sull’icona del nostro profilo Google, la quale è ora presente all’interno della barra di ricerca situata in alto. Questo nuovo layout fluttuante mantiene gli stessi sottomenu presenti in precedenza, con alcune piccole differenze rispetto al passato. La Libreria ha rimpiazzato la posizione della categoria Wishlist mentre le sezioni relative ai pagamenti e agli abbonamenti sottoscritti sono state ora unificate in un’unica voce.
Aprendo inoltre la nuova finestra appena citata, sarà possibile gestire con facilità anche tutti gli altri account collegati al dispositivo Android, semplicemente scegliendoli dal menu che si troverà accanto all’icona del profilo principale. Infine, le impostazioni dell’applicazione sono state finalmente riorganizzate all’interno di macro-categorie, allo scopo di rimuovere l’estesissima e decisamente poco funzionale lista precedente.
L’azienda di Mountain View ha iniziato il roll-out della nuova versione del Google Play Store soltanto da poche ore e per questo motivo potreste non aver ancora ricevuto l’aggiornamento. Poiché si tratta di una diffusione lato server, è necessario armarsi soltanto di un po’ di pazienza per poter poi disporre delle piccole ma importanti novità introdotte, con un po’ di ritardo, da Google.
