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God of War: i combattimenti saranno soddisfacenti?

Quando all’E3 2016 God of War è tornato alla ribalta mostrandosi nel trailer del nuovo capitolo, il sistema di combattimento ha sollevato opinioni contrastanti. Le Spade del Caos di Kratos infatti, oltre ad essere importanti elementi di trama negli anni passati, sono state sin dall’inizio il fulcro della componente hack’n slash che ha reso God of War il titolo popolare che è oggi: il Kratos vetusto armato di ascia del trailer, a confronto, è lento e impacciato e per quanto i giocatori possano essere comprensivi verso gli acciacchi della terza età, molti hanno digrignato i denti.

God of War

Il gioco, stando alle dichiarazioni degli sviluppatori, fonderà la classica esperienza della saga con una maggiore componente dedicata all’esplorazione, unita ad un numero “non invandente” di minigiochi. Il direttore creativo per Sony a Santa Monica, Cory Barlog, ha però ribadito su Twitter che il focus del nuovo God of War rimarrà sempre e comunque il combattimento. Sempre Barlog ha sottolineato che al momento il sistema di combattimento è ancora in fase di sviluppo e vi rimarrà praticamente fino a pochi giorni dalla pubblicazione, motivo per cui nel trailer Kratos poteva mostrare movimenti non molto omogenei e per cui il titolo non ha ancora una data ufficiale di release. Un fan avrebbe poi suggerito, sempre su Twitter, di inserire la possibilità di combo personalizzate, ma la risposta del director è stata piuttosto tiepida. Vi ricordiamo che God of War sarà un’esclusiva Sony.

 

Federico "Alexeij" Zunino
Seguace disilluso di mamma Bioware, in un costante odi-et-amo con Bethesda e fanboy di Chris Avellone, nasce, cresce e va a sbattere a braccetto con Pokemon e la FX. Gli anni dei RTS sono lunghi e pieni di gioie, poi recupera American Conquest Serie Oro e rischia l'esaurimento nervoso contro l'IA del gioco. Da quel momento comincia la passione (leggi: ossessione) per gli RPG su ogni piattaforma fino a tornare recentemente su PC, sebbene abbia lacune catastrofiche su alcuni classici che non si può non aver giocato - vero, Final Fantasy? Scrive, legge fumetti da finto intellettuale dopo i traumi dovuti ai manga - ma la Sindrome di Stoccolma è una brutta cosa - e scrive ancora un po'.

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