Vi piacciono i rompicapo? Siete fan delle ambientazioni steampunk? Allora probabilmente è il caso che vi fermiate a leggere questa breve anteprima dedicata a Gearworks, di Kirk Dennison, filler da 35-45 minuti per 1-4 giocatori. Forse ne avrete sentito parlare a fine 2017, con il lancio della campagna Kickstarter ad opera di PieceKeeper Games, una piccola casa editrice di Madison, Wisconsin; in questi giorni stanno iniziando ad arrivare in Italia le prime copie del gioco e dunque ne ho approfittato per provarlo e raccontare le mie prime impressioni.
Di cosa si tratta?
In Gearworks, ogni giocatore vestirà i panni di un tinkerer (letteralmente, riparatore), alle prese con un misterioso marchingegno da aggiustare, rappresentato da un tabellone/griglia 4×5 (4×4 in uno o due giocatori) che man mano andrà a comporsi. Si tratta fondamentalmente di un gioco di carte, diviso in tre round, in cui bisogna gestire la propria mano al meglio, con in più un pizzico di area control fra le dinamiche. Lo scopo del gioco, banalmente, è fare più punti degli avversari. Le meccaniche sono fuse fra loro in maniera piuttosto originale e vi sono vari elementi che colpiscono. Ecco i tratti salienti.
- Il piazzamento delle carte. Ogni giocatore dispone, ad ogni round, di una serie di carte ingranaggio da posizionare. Le carte hanno due caratteristiche che ne vincolano il piazzamento: colore e numero. Ogni colonna può contenere solo carte di colore diverso, mentre nelle righe le carte dovranno essere piazzate, in ordine crescente o decrescente, considerando quindi il numero.
- Area control. Ad ogni riga e ad ogni colonna corrisponde un diverso componente, utilizzabile per fare punti completando i propri marchingegni/obbiettivi segreti. Piazzando una carta in una determinata posizione, il giocatore ottiene il controllo (temporaneo) della riga e della colonna corrispondenti. Alla fine del round, i “componenti” di ciascuna riga e colonna verranno assegnati al giocatore che ne detiene il controllo in quel momento.
- Le “scintille” bonus. I numeri sulle carte sono importanti anche al fine di ottenere dei bonus. Infatti, quando si riesce a posizionare una carta ingranaggio in modo che la somma o la differenza di due carte adiacenti sia uguale al numero riportato sulla stessa carta posizionata, si ottiene una scintilla. Le scintille danno punti a fine partita, ma sono molto più utili se utilizzate in maniera strategica nel corso dei tre round; queste permettono, infatti, di pescare carte obbiettivo o carte ingranaggio, di posizionare una carta sopra un’altra già giocata oppure, ancora, di rientrare in partita dopo aver passato.
- La modalità solitario. Non poteva mancare la variante in solitario, modulabile in quattro diverse difficoltà, nella quale si affronta il Leviatano, un mostro-automa che piazza le carte sulla griglia per tentare di rubare i componenti.
Sudoku in chiave Steampunk?
Nella campagna Kickstarter si faceva riferimento al fatto che i playtester avevano riscontrato una certa somiglianza di Gearworks con il Sudoku. In effetti, le regole di piazzamento delle carte ingranaggio possono vagamente ricordarlo; si tratta di un piccolo rompicapo. Il gioco è semplicissimo da capire, le regole sono poche, ma padroneggiarlo è un altro discorso e lo si capisce già dopo le prime due mosse. Gestire al meglio la propria mano è fondamentale, così come cercare di capire a quali componenti punta l’avversario per poterlo ostacolare. Soprattutto in due giocatori, Gearworks sembra essere un gioco spacca-cervelli. Per quanto si tratti di un astratto, l’ambientazione steampunk è ben integrata e piacevole, soprattutto grazie alle splendide illustrazioni che meritano una menzione particolare. Non vi sono ancora notizie di una possibile localizzazione in Italia, ma il gioco è ora disponibile sul sito di PieceKeeper Games, la quale ha già annunciato che metterà a disposizione online il regolamento multilingua (italiano compreso) scaricabile.