Gal*Gun Returns – Recensione, da ignorato a rubacuori

Sono passati dieci anni dalla pubblicazione del gioco originale e, per festeggiare l'anniversario, è arrivato Gal*Gun Returns su PC e Switch.

Giona Corucci
Di Giona Corucci Recensioni Lettura da 11 minuti
6.5
Gal*Gun Returns

Il 27 Gennaio 2011 venne rilasciata in Giappone un’esclusiva temporale per Xbox 360 molto particolare, gioco incentrato su un ragazzo giapponese nel tentativo di conquistare la ragazza dei suoi sogni. Questo è entrato immediatamente nella cultura pop mondiale, non tanto per le sue effettive qualità di gameplay, quanto per il suo essere provocatorio e con non pochi espliciti riferimenti sessuali. Conosciuto con il nome di Gal*Gun e sviluppato da Inti Creates, l’opera in questione ha ben presto visto un porting per PlayStation 3 ma senza alcun genere di localizzazione occidentale. I vari seguiti, spin off e crossover hanno però raggiunto perfino il nostro territorio, creando una vera e propria schiera di fan che si è sviluppata ed espansa. Purtroppo, l’originale episodio del franchise è sempre mancato all’appello e così, per festeggiare il decimo anniversario dal rilascio dell’originale, questo 12 Febbraio Gal*Gun Returns approda su Nintendo Switch e PC.

24 ore di una maledizione involontaria

La storia racconta di Tenzou Motesugi, uno studente del secondo anno della Sakurazaki Academy, non molto popolare tra le ragazze. Un giorno viene preso di mira da Patako. un angelo cupido alle prime armi che purtroppo fa il madornale errore di sparar ben sedici frecce del cuore invece della classica singola. A causa di questo, il nostro eroe è diventato un vero e proprio idolo per qualsiasi ragazza per almeno ventiquattro ore. Il tutto sembrerebbe altamente positivo, se non fosse che dopo lo scadere del tempo tutte le femmine del pianeta odieranno indiscussamente il buon Tenzou. L’unico modo per salvarsi da questa maledizione è trovare una sincera fidanzata prima dello scadere del tempo, ma anche qui la scelta è difficile perché dovrà confessare il suo amore a solo una fra quattro delle sue uniche amiche.

La narrativa è così molto semplice e sopra le righe, ma da un prodotto del genere non è possibile aspettarci altro. La sceneggiatura non si dimostra affatto banale, riuscendo più di una volta a far scappare una risata al videogiocatore. Il team ha poi preferito di non inserire alcun inedito elemento legato alla trama, presentando perfino i soliti doppiatori che i giapponesi hanno potuto ascoltare ormai dieci anni fa. Questo può essere visto come un lato negativo, ma è ovvio che l’obbiettivo è quello di permettere agli utenti di provare in prima persona la visione originale dell’opera in questione. Segnaliamo comunque la traduzione nell’unica lingua inglese, per quanto sia facilmente comprensibile e non utilizzi parole altamente complesse.

Gal*Gun Returns

Una pistola unica nel suo genere

Gal*Gun Returns si struttura principalmente in due fasi di gameplay: quella da semplice visual novel, e quella da sparatutto su binari in prima persona. Appena iniziamo l’avventura la dolce Angela dai capelli color rosa ci chiede un piccolo sondaggio, in modo di determinare le nostre caratteristiche sia mentali che fisiche. Queste vanno ad aumentare o diminuire alcune nostre caratteristiche come l’intelligenza, la forza o la perversione. Purtroppo le nostre caratteristiche non sembrano cambiare granché il risultato finale, rendendo simpatica questa meccanica, ma esplorata esclusivamente in superficie. Subito dopo ci viene posta la scelta più importante di tutto il prodotto, ovvero se vogliamo confessare i sentimenti del protagonista ad Aoi Uno, Akira Hibuki, Kaname Nonomiya o Kaoruko Sakurazaki. Tutte loro portano a delle campagne inedite che presentano dialoghi, boss battle, artwork e minigiochi completamente differenti l’uno dall’altro. Gal*Gun Returns punta incredibilmente sul fattore rigiocabilita, invogliandoci a percorrere qualsiasi strada possibile. Importante notare che quando parleremo con ogni singola ragazza è possibile decidere come proseguire il dialogo e, in base alla nostra bravura, alla fine andremo incontro a uno dei tre finali raggiungibili. Questi si dividono in finale cattivo, buono e vero, con l’ultimo che prevede una giocata praticamente perfetta (o quasi) da parte del videogiocatore.

Il lato appena descritto si rivela solo una parte di tutta l’esperienza ludica offerta da Gal*Gun Returns, visto che nella maggior parte di esso ci si ritrova in sezioni da sparatutto su binari. A differenza della gran parte dei prodotti di questa categoria qui non spariamo per uccidere, bensì per eccitare. La pistola che Patako offre al protagonista lancia dei proiettili concentrati di feromoni, che fanno cadere in uno stato di gioia chiunque ne venga investito. Il nostro eroe è costretto a sfruttare questa tecnica perché tutte le ragazze del suo istituto, comprese alcune professoresse, lo assalgano con potenti attacchi come dichiarazioni di amore o lettere con il cuoricino stampato sopra. Apparentemente nessuna delle sue amiche è però colpita da questo potere magico, grazie anche al potere dei guardiani. Nei normali livelli non controlliamo il nostro protagonista, se non il puntatore della pistola che va a colpire qualsiasi cosa si muova all’interno della nostra visuale. Tutti i nemici sono divisi in base al proprio anno studentesco. Infatti, quelli del primo anno sono più deboli rispetto alle ragazze del terzo, con le professoresse e le rappresentanti che si dimostrano gli ostacoli più difficili da sconfiggere. Fortunatamente ogni ragazza possiede un proprio punto debole, ovvero quello che permette di sconfiggerle con un colpo solo grazie al cosiddetto ecstasy shot. Questo però varia per ogni singola persona, quindi per scoprire quale punto colpire esistono principalmente tre metodi: colpire a caso e sperare di colpire il punto giusto prima che cada di gioia, leggere le descrizioni di ognuna o entrare nella modalità Doki Doki. È possibile accedere a quest’ultima una volta caricata la barra a forma di cuore visibile in basso a destra dello schermo, e ci porta all’interno di un mondo parallelo dove attaccare con calma e cura il corpo della malcapitata. Qui il nostro obbiettivo è completare un’ulteriore barra, visibile a sinistra dello schermo, così da causare un vero e propria urlo di gioia, tale da influenzare tutte le ragazze che si trovano nello schermo. Questa meccanica si dimostra certamente utile per sconfiggere i nemici più potenti in maniera più semplice del normale, ma rallenta fin troppo il gameplay, quasi da venir presto a noia. Inoltre, non si capisce molto bene come mai il Doki Doki influenzi le caratteristiche del nostro eroe, tanto che dopo qualche tempo qualcuno potrebbe anche decidere di ignorare completamente questa caratteristica.

Gal Gun Returns

Il più popolare dell’istituto

Nel corso dell’avventura non possono poi mancare le battaglie boss, che possono variare da una delle quattro possibili fidanzate a dei veri e propri mostri. Le battaglie in questione si dimostrano fin troppo semplici e puntano sempre alle solite e ripetute meccaniche, in cui bisogna colpire qualcosa per poi attaccare i vari punti deboli evidenziati. In generale la difficoltà si dimostra come il più grosso problema di Gal*Gun Returns, visto che è così semplice da poter essere giocato ad occhi chiusi. l’unica sfida potrebbe essere superare i propri punteggi a ogni partita, ma niente di più. I minigiochi, invece, sono quelli che offrono varietà, che per quanto non complessi offrono diverse soluzioni di gameplay, come impedire alle palle di cannone di colpirci o trovare le parole adatte per il prossimo singolo della graziosa Aoi.

Oltre alla storia principale, il pacchetto di Inti Creates include al suo interno diverse modalità secondarie per aumentare ulteriormente la longevità. Per cominciare, una volta completata una qualsiasi romance, è possibile rigiocarla in time attack, senza alcun filmato nel mezzo, in modo di poter raggiungere il più alto punteggio possibile come in un buon gioco arcade vecchia scuola. Oltre a questo è possibile sbloccare o acquistare con la valuta di gioco diversi artwork nella galleria apposita, oltre a poter cambiare vestito e analizzare ogni singola ragazza presente in Gal*Gun Returns. Una modalità aggiuntiva molto interessante riguarda la Doki Doki Panic, ovvero la campagna post game del prodotto. Ottenibile raggiungendo il vero finale con almeno una delle quattro possibili fidanzate, qui giochiamo unicamente nel sopracitato gameplay del “Doki Doki” ma effettuandolo perfino su più bersagli contemporaneamente. Purtroppo si rivela una parte con diverso fan service e dialoghi simpatici, ma con un gameplay che risulta sin da subito monotono e che non riesce a reggere nemmeno quell’ora della sua durata. Sono presenti anche qui diversi percorsi, puntando ulteriormente sulla rigiocabilità che può offrire.

Gal*Gun Returns

Divertente ma senza novità

In generale, è un vero peccato che quest’occasione non sia stata sfruttata per ampliare l’idea originale. Abbiamo certamente modelli migliorati così come tutti i DLC inclusi nel pacchetto, ma non sono state inserite nuove ragazze conquistabili, come magari gli angeli oppure qualsiasi altra della scuola. Inoltre, anche nuovi nemici o sezioni di gameplay non avrebbero certamente fatto male, così da poter aumentare una longevità non proprio delle migliori. Così come è ora ci ritroviamo di fronte a un prodotto certamente divertente, ma chi ha già giocato l’opera originale dieci anni fa potrebbe non trovare il motivo di addentrarsi in questa remastered. Invece, per quanto riguarda la colonna sonora, questa è rimasta praticamente identica all’originale, a meno che non si parli dell’opening, completamente ricreata nel video e ricantata. L’ottimizzazione della versione PC è poi ottima, risultando giocabile anche con hardware non proprio performanti.

Gal*Gun Returns
6.5
Voto 6.5
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Io vivo e corro con il vento, ma la mia passione per la cultura pop è rimasta ancorata sin da quando ho ricordo. Ne è passato di dai tempi delle demo nelle merendine, e sono diventato un appassionato di molti settori di questo mondo: dai videogiochi al cinema, fino all'animazione e perfino la letteratura. In questo periodo della mia vita, spero di portare contenuti di qualità all'interno di Game Legends.