Prendendoci il doveroso tempo necessario per giudicare questo tanto atteso porting per Nintendo Switch, siamo tornati nei panni del caro vecchio Jason Voorhees, nella versione di Friday the 13th che comprende tutti i DLC attualmente rilasciati per il gioco, ovvero Friday the 13th: The Game Ultimate Slasher Edition. A distanza di due anni dalla sua uscita originale, il titolo di Illfonic e Gun Media sbarca sulla ibrida di Nintendo senza troppe pretese, cercando di abbracciare anche quell’ultima fetta d’utenza che ancora non aveva raggiunto.
Nonostante i propositi fossero buoni, anche in questa versione il gioco soffre le gravi carenze già segnalate sulle console che lo hanno visto arrivare precedentemente, riducendo l’uscita a una mera trovata commerciale atta al completamento della “copertura”.
Sangue e buio, ancora
Già leggendo il titolo vi sarà chiaro fin da subito che ci troviamo di fronte a un gioco che gode della licenza ufficiale del franchise al quale si ispira. Tuttavia tale lama a proprio favore, posseduta già dai tempi della prima release, non è stata propriamente sfruttata, con un sistema ludico per molti versi tedioso e impreciso. Si tratta di un titolo multiplayer asimmetrico, nel quale il compito di chi controlla l’assassino è quello di trucidare gli allegri vacanzieri giunti al Crystal Lake, mentre gli altri sfortunati (fino ad un massimo di sette vittime) dovranno fare di tutto per salvare la pellaccia e, in caso, scappare dalla furia di Jason.
Il limite più grande del gioco è stato da sempre la varietà, e non sono mai bastate le varie abilità delle vittime o le skin di Jason per donare più pepe al tutto. Fin dal suo primo annuncio è sempre stato chiaro quale sarebbe dovuta essere la colonna portante della produzione, il voler seguire le orme di quanto fatto a livello cinematografico, con il team che ha puntato tutto sul riproporre la stessa atmosfera carica di terrore e angoscia vista nelle pellicole del vecchio Jason, un obiettivo clamorosamente mancato. Più che fretta e ansia, il gameplay è caratterizzato da tediose sessioni nelle quali il bilanciamento favorisce il killer di turno. Egli infatti dispone di 4 poteri (uno più “sbroccato” dell’altro, dal teletrasporto, allo scatto) che utilizzerà per scovare e fare a pezzi i malcapitati ragazzi. Quest’ultimi, dalla loro, hanno la superiorità numerica, prezioso vantaggio da dover sfruttare per salvarsi scappando, nascondendosi o riuscendo a chiamare la polizia.
Tuttavia, per coloro che non hanno mai provato il titolo, il pacchetto offerto in questa Ultimate Slasher Edition è piuttosto interessante, con tanto dell’aggiunta al seguito delle sfide, utili per mettere alla prova le nostre abilità cercando di rispettare alcuni particolari requisiti in-game.
Cercando di accontentare tutti, anche se si tratta di un titolo chiaramente votato al multiplayer, esiste pure la possibilità di giocare da soli in modalità offline. Questa risulta quasi totalmente inutile a livello pratico (data anche la scarsissima IA), ma può funzionare come un buon banco di prova per testare alcune combinazioni di perk per il nostro assassino, o per tenerci in allenamento.
Indietro ma non troppo
La parte che però risulta essere palesemente l’anello debole della produzione è l’aspetto tecnico. Già il titolo originale soffriva di una qualità grafica non proprio eccezionale, ma Friday the 13th nella sua versione Switch riesce a dare il peggio di sé, con un aliasing onnipresente e una qualità delle texture abbastanza bassa, un disastro visivo che quantomeno trova dei leggeri margini di miglioramento nella modalità docked. Altrettanto problematico si è rivelato il frame rate che in varie occasioni tende ad arrancare, seppur mai così tanto da rendere ingestibili i nostri personaggi. Chiaramente non siamo di fronte a una produzione AAA, ma da un gioco portabandiera di una così importante licenza ci si sarebbe aspettati ben altro. Un vero peccato.