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Flinthook Recensione

Quest’anno si sta rivelando pieno di sorprese per tutti i videogiocatori: aprile segue la scia di marzo, con dei titoli molto interessanti per tutte le piattaforme. Oggi andremo ad analizzare Flinthook, un titolo indie realizzato da Tribute Games nelle versioni per PlayStation 4, Xbox One e PC. Il suddetto gioco è un rogue-like in cui l’esplorazione rappresenta uno dei punti chiave: fondamentale per tutti i giocatori completisti che vogliono completare al 100% questo titolo.

In Flinthook vestiremo i panni di un pirata spaziale che ha un unico scopo, ossia quello di salire sui relitti che vagano nel cosmo per razziarli, fino all’ultimo pezzo d’oro. Nella nostra missione non saremo soli: infatti sin dalle prime fasi del tutorial il gioco ci donerà degli strumenti che ci saranno molto utili, se non vitali all’interno dei vari stage. In questa sezione possiamo ritrovare il rampino, l’elemento base del gioco, una pistola al plasma, delle bombe ed una cintura che ci permetterà di rallentare il tempo, e superare gli ostacoli senza subire un HP di danno; quest’ultimo oggetto ci darà carta bianca sul suo utilizzo, quindi ne consiglio uno sfruttamento ricorrente. Inoltre a variegare il tutto, avremo al nostro fianco anche altri simpatici pirati spaziali, che avranno il compito di venderci nuovi strumenti, oppure delle carte-perk che ci saranno molto utili. Tuttavia non saremo in grado di equipaggiare tutte le carte secondo il nostro volere, ma avremo degli slot massimi, ed ogni carta occuperà un determinato numero di spazi, costringendoci a scegliere tra le varie combinazioni di carte. Queste ci doneranno degli ottimi bonus all’interno del dungeon, a partire dalla vitalità, fino ad arrivare ai danni provocati dalle nostre armi.

Flinthook

Muoversi all’interno del gioco non sarà così facile: ogni stanza del dungeon sarà tappezzata di anelli sospesi in aria grazie a delle corde, e per muoverci sarà fondamentale sfruttare il rampino, che ci permetterà di lanciarci in aria e raggiungere delle aree poste molto in alto, di raccogliere tantissime monete, ma anche di evitare i vari intralci, come proiettili, raggi laser, sfere acuminate sospese nel vuoto, o più semplicemente gli attacchi dei nemici, che ci ostacoleranno in alcuni punti precisi. Inoltre anche per cambiare stanza sarà necessario arrampicarsi sui fantomatici anelli; infatti dovremo rimanere appigliati per un paio di secondi alla porta, che poi ci lascerà proseguire nelle altre zone.

Utilità “limitata” a queste? Assolutamente no. Come se non bastasse utilizzeremo lo stesso strumento anche per affrontare i nemici: difatti nel gioco sono presenti dei nemici (per la maggior parte boss) che sono dotati di grandi armature, e che dovremo rimuovere in un primo momento con il rampino, pezzo per pezzo, permettendoci poi attaccarli senza sosta con la nostra pistola al plasma. Ovviamente l’aggancio dei vari anelli/pezzi di armatura/nemici non sarà automatico, visto che dovremo usare la levetta analogica sinistra per mirare, e poi il trigger R2 (nel caso della PlayStation 4) per lanciarci verso il nostro obiettivo, e la stessa cosa vale anche per la pistola. Per quanto riguarda la Chronobelt, la nostra fantastica cintura che ci permetterà di rallentare il tempo, potremo sfruttarla al meglio combinandola con le altre armi: infatti ci ritroveremo in situazioni veramente complicate da gestire, nelle quali saremo letteralmente circondati da orde di mostriciattoli pronti a distruggerci, ma grazie a questo artefatto avremo modo di far scorrere tutto più lentamente, arrampicarci su degli anelli e sparare ai nemici, ripetendo il procedimento fino a quando non saremo liberi di esplorare la stanza senza troppi problemi. Si tratta di uno strumento veramente “OP”, che va a compensare in qualche modo la grande difficoltà di Flinthook. Si tratta di un gioco veramente difficile, che sin dai primi livelli vi farà pressione… e non aspettatevi un minimo accenno di pietà da parte del titolo durante le fasi iniziali. Come se non fosse già abbastanza, la situazione si farà sempre più difficile, dato che come di consueto i nemici si potenzieranno e diventeranno sempre più numerosi. D’altro canto alcuni hardcore gamers potrebbero essere interessati ad una sfida del genere, visto il ritmo frenetico raggiunto nei livelli più avanzati, che non vi lascerà compiere nemmeno il più piccolo sbaglio.

Flinthook

Passiamo invece ai livelli, che in titoli del genere hanno un ruolo molto importante; i suddetti non sono pre-impostati, ma vengono generati in maniera randomica ogni volta che selezioneremo un dungeon. Eppure dopo qualche ora di gioco sarà facile riconoscere le varie strutture base di Flinthook, e saremo capaci di sfruttare al meglio questa pecca per avanzare molto più facilmente, rispetto alle prime sessioni di gioco: tutto ciò può rappresentare un vero e proprio danno per il titolo, che va ad intaccare notevolmente la sua rigiocabilità. Inoltre per entrare in determinate stanze avremo bisogno di alcune chiavi, che possono essere comuni (per le stanze che contengono strumenti) o uniche (che portano alla zona finale del dungeon, contente il boss). In questo possiamo ritrovare una certa ispirazione ad alcuni videogiochi anni ’90: per esempio ho notato una forte influenza proveniente dai primi The Legend of Zelda e Metroid, che seguono lo stesso modus operandi. Infine il giocatore potrà anche cambiare la conformazione di alcune stanze; grazie a degli interruttori contenuti in bolle saremo in grado, sempre attraverso il nostro rampino, di colpirle, per cambiare parte della struttura di una determinata zona.Flinthook

Non resta che parlarvi della parte grafica: Flinthook è un’avventura in pixel-art, con un comparto sonoro dotato di musiche a stampo retrò, che suoneranno sicuramente familiari a tutti gli appassionati del genere. Inoltre durante le battaglie la soundtrack subirà uno speed-up, rendendo il tutto ancora più frenetico, anche se dopo alcune ore di gioco le suonerie 8-bit potrebbero risultare fastidiose. Con Flinthook insomma vi ritroverete ad affrontare ardue sfide nei panni di un piccolo protagonista, che nasconde però grandi sorprese. Il titolo sarà disponibile per le console citate in apertura, ad un abbordabile prezzo di 14.99€.

Modus Operandi: questa recensione è stata redatta dopo aver completato l’intera esperienza di gioco, utilizzando una PlayStation 4 come piattaforma di riferimento.

Mirko Mazzatosta
Ho iniziato a giocare grazie ad una PS One nel 2000: Continuo grazie alle console Sony, senza disdegnare le piattaforme Nintendo. Sono fan di molte saghe, ma in particolare di Kingdom Hearts, Final Fantasy, Dark Souls e Tomb Raider. Quando posso gioco anche a LoL, ed il mio champion preferito è Xin Zhao, il Siniscalco di Demacia.

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