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Final Fantasy X – 20 scene indimenticabili per i suoi vent’anni

Oggi sono stati toccati i vent’anni di Final Fantasy X, l’ultima vera fantasia finale targata Hironobu Sakaguchi, storico papà della saga che l’ha resa grande in tutto il mondo. Noi della redazione, per far sentire vecchi i fan con qualche anno in più sulle spalle e per spiegare la grandezza del gioco ai più giovani, abbiamo deciso di spiegarvi, attraverso le 20 scene più iconiche del titolo, perché ancora oggi il decimo episodio di questa serie sia considerato uno dei più grandi, oltre che l’ultimo “vero” Final Fantasy. Mettetevi comodi e preparate i fazzoletti, vi torneranno in mente tantissimi ricordi.

Ovviamente, sebbene siano passati 20 anni tondi tondi, tutto quello che troverete da qui in avanti è spoiler per chiunque volesse recuperare Final fantasy X, proseguite a vostro rischio e pericolo.

1 – L’opening iniziale

“Questa è la loro storia”, solo a ripensare a queste parole ho la pelle d’oca. Così come il gioco, anche questo articolo non poteva partire diversamente. L’opening iniziale è in realtà una delle parti più avanzate del gioco, un momento che in quel momento non è particolarmente contestualizzato, ma tramite il discorso di Tidus arriva dritto allo stomaco del giocatore come un pugno. Certi momenti non possono essere dimenticati, Final Fantasy X riesce a mettere in chiaro fin da subito che non si tratta di un gioco come gli altri.

2 – La distruzione di Zanarkand e l’arrivo a Besaid

Dopo l’opening molto triste, il gioco dona un minimo di spensieratezza all’utente, introducendolo passo passo in un nuovo mondo tutto da scoprire. Il primo luogo che si visita è proprio Zanarkand, una metropoli ricca di vita che, dopo poco, conoscerà una vertiginosa fine. L’arrivo di Sin, ovvero una calamità ciclica che distrugge qualsiasi cosa lungo il suo cammino, si porterà via tantissime vite quel giorno. Nel disastro, però, Tidus di salverà anche e soprattutto grazie al suo amico Auron, una figura che in un certo senso appare quasi paterna. La “salvezza” ottenuta si pagherà più avanti a caro prezzo, ma tanto basta per lasciare alle spalle quello scenario apocalittico e risvegliarsi nelle acqua della calma e pacifica Besaid, un’isola tropicale dove ben presto si farà la conoscenza degli altri membri del gruppo: Yuna, Lulo, Wakka e Kimari.

3 – Lo scontro con Kimari

Diciamolo chiaramente, Tidus non ha fatto colpo fin da subito su Kimari, che giustamente appena lo vede solo decide di attaccarlo. La sequenza coglie alla sprovvista il giocatore e, sebbene fosse un evento scriptato, mette ben in evidenza il carattere del Ronso. Kimahri, sebbene più alto degli umani , è più piccolo del Ronso medio, ed è stato allontanato dalla tribù per via del suo corno rotto. È un feroce protettore di Yuna e le è molto fedele. All’inizio diffida degli altri e parla raramente.

4 – Che bello ridere insieme

Per alcuni la scena in cui Yuna e Tidus ridono insieme è qualcosa di cringe, forse con il senno di poi non ci sentiamo di dar pienamente torto a chi dice questo, ma vent’anni fa per noi aveva tutt’altro significato. Quello segnava l’ultimo attimo di spensieratezza non solo di Yuna e Tidus, ma anche dell’intero gruppo, che da quel momento in poi si sarebbe dovuto scontrare con forze molto più grandi e pericolose.

5 – La scena del bacio

Qui non ci spendiamo neanche troppe parole, una delle scene simbolo per eccellenza di Final fantasy X. Che male rivedere questa sequenza con il senno di poi.

6 – Il trapasso

Seriamente, potevamo lasciare fuori questa scena? Impossibile. Ancora oggi è ricordata come un evento dall’impatto devastante, Yuna sente il dolore delle anime a cui sta facilitando il trapasso verso l’altro mondo, piange mentre danza in mezzo alla devastazione totale. Sin è morte e dolore, gli evocatori servono a questo: ridare speranza a tutte le persone comuni. Yuna forse come mai prima di quel momento, capisce il reale peso che pende sulle sue spalle. Affronta questa cosa da sola, a testa alta, come una vera guerriera.

7 – L’arrivo a Luca

Altro momento apparentemente spensierato, ovvero il torneo di Blitzball. L’arrivo a Luca è una delle scene più belle e coinvolgenti, si sente e si avverte il clima di festa, la voglia di vivere la normalità nonostante Sin. Un grande esempio di forza e unità da parte di tutto il popolo di Spira, dato che il torneo nello specifico, così come ogni sport nella vita reale, unisce tante diversità in nome di una passione comune.

8 – La battaglia sulla spiaggia

Tutti contro Sin è la parola d’ordine, anche se quest’ultimo non si sconfigge con metodi convenzionali. Su questa spiaggia si sono riuniti sia Al Bhed che non, per una grande trappola che avrebbe attirato Sin sulla spiaggia e poi sconfiggerlo con tutta la potenza del mondo. Ovviamente tutto finisce malissimo e il gruppo si trova a sconfiggere una delle scaglie più grandi del bestione, prima intrappolata e sfruttata come esca proprio per attirare il mostro principale.

9 – Il ritorno di Rikku

Rikku ci abbandona nelle prime fasi dell’avventura targata Square Enix, ma fortunatamente si ritroverà più avanti. Il filmato con cui viene introdotta è dolce e accattivante, subito a mettere in chiaro il carattere della ragazza.

10- La piana della bonaccia

Questa è con molta probabilità la location più grande del gioco, amata ed esplorata in lungo e largo da tantissimi giocatori, era impossibile non nominarla. Questa terra fu teatro della battaglia tra Bevelle e Zanarkand, e gli scontri la trasformarono in un inferno arido e desolato. Anni dopo, anche gli evocatori scelsero quello come luogo per una battaglia contro Sin per evitare di danneggiare il popolo. Si dice che quando Sin viene sconfitto arrivi il Bonacciale, ovvero un periodo di pace in cui si vive senza la paura. Forse proprio per questo motivo è stato deciso di chiamarla così.

11 – La piana dei fulmini

Più che una scena questa è una location iconica, odiatissima soprattutto per il minigioco quasi impossibile di schivare un numero indefinito di fulmini. L’abbiamo odiata e amata, ma senza di essa non sarebbe mai stato lo stesso Final Fantasy X.

12 – La distruzione della base Al Bhed nell’isola Bikanel

Altro momento particolarmente drammatico del gioco: gli Al Bhed, per chi non lo sapesse, sono sostanzialmente degli eretici che non hanno credenze religiose ma fanno affidamento sulla pura scienza. Proprio per questo il culto di Yevon, dopo essersi alleato con loro sulla spiaggia per combattere Sin, decide di distruggerli direttamente alla fonte, riducendo in pezzi la loro base operativa e massacrando più persone possibili.

13 – Il matrimonio tra Yuna e Saymour

Finché morte non vi separi, o almeno così sarebbe dovuto essere. Neanche a dirlo, la povera Yuna è stata ricattata, manipolata e chi più ne ha più ne metta, dal tanto odiato Saymour, che a conti fatti è il vero cattivo del gioco. Il suo piano di sposare Yuna era quasi completato, ma alla fine il gruppo salva la ragazza e il nostro bell’imbusto dai capelli blu si ritrova con un pugno di mosche in mano. Riprova la prossima volta bello, sarai più fortunato.

14 – La battaglia finale contro Saymour

Questo tizio spunta fuori praticamente ovunque e in modi sempre più forti e stravaganti, ma c’è un momento specifico durante il quale, finalmente, lo si riesce a buttare giù definitivamente, una vittoria capace di regalare una soddisfazione immensa al giocatore. Saymour è davvero l’incarnazione più pure del male, e il suo fare sibillino lo rende viscido e avvolgente come una vera serpe.

15 – Il vero ritorno a Zanarkand

Arrivati ad un certo punto si ritorna praticamente alla scena dell’opening, ma questa volta con la consapevolezza che non si torna più indietro. Il morale del gruppo è a pezzi, c’è ancora una grande speranza nel cuore dei protagonisti, ma ben presto le loro convinzioni crolleranno una a una.

16 – La rivelazione di Yunalesca

Nessun’altra scena in Final Fantasy X è così incisiva come la brutale verità che Yunalesca pone ai nostri eroi. Quando il gruppo raggiunge Zanarkand, scoprono che il rito dell’Evocazione Finale era completamente basato su false speranze ed era stato progettato unicamente per intrappolare Spira in un ciclo infinito di morte e disperazione causato dall’inconsapevole Sin. Tuttavia, non è solo questo che rende questa scena così eccezionale. Il vero plus lo da Auron, che si fa avanti per convincere i suoi compagni ad affrontare paure e dolore. Meglio morire combattendo che vivere con false speranze e bugie. Questo è uno momento importante che consente all’intero gruppo di prendere coraggio e affrontare questa terribile “tradizione” di Yevon e liberare Spira per sempre.

17 – la sconfitta di Sin e la morte di Jecht

Durante il gioco si scopre che Sin non è nient’altro che Jecht, padre tanto odiato quanto amato da Tidus. Nel corso della storia il protagonista conoscerà tanti aspetti del padre che lo porteranno a rivalutarlo come persona e come figura genitoriale, ma i due non avranno troppo tempo da condividere insieme. La battaglia finale incombe, e l’unico modo per fermare Sin è sconfiggerlo. Alla fine Jecht muore tra le braccia del figlio, mentre Tidus gli dice che lo odia senza riuscire a trattenere le lacrime. Probabilmente alla fine in cuor suo l’aveva perdonato, ma un figlio arrabbiato difficilmente ammette i proprio errori. Jecht al contrario se ne va orgoglioso, specialmente di quanto fatto fin ora dal figlio, anche se c’è un’ultima pagina ancora da scrivere.

18 – la battaglia dei Dark Eoni

Dopo aver sconfitto Sin, è giunto il momento di sconfiggere tutte le reincarnazioni oscure di Yevon. Gli Eoni, nostri fedeli compagni di avventure, andranno abbattuti uno a uno, in uno scontro tanto scenico quanto doloroso.

19- Addio Tidus

No ragazzi non sto piangendo, mi è solo entrata una scaglia di Sin in un occhio. Certe scene sono ancora oggi troppo forti, soprattutto per chi come me nello specifico ha amato alla follia Final Fantasy X. Certe scene si commentano da sole.

20 – Il discorso finale di Yuna

Alla fine il gruppo ce l’ha fatta, pagando a caro prezzo la libertà faticosamente ottenuta, ma finalmente il malato meccanismo messo in piedi dal culto di Yevon è crollato. Le parole di Yuna riecheggiano con amore e speranza per il futuro, ora che finalmente Sin è stato sconfitto, i bambini e le persone di tutta Spira potranno finalmente vivere nel Bonacciale eterno.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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