Final Fantasy VII Rebirth, l’affascinante viaggio è pronto a tornare

Abbiamo provato in anteprima Final Fantasy VII Rebirth, seconda parte del remake di uno dei capolavori del mondo PlayStation, targato Square Enix.

Francesco Samperna
Di Francesco Samperna Impressioni Lettura da 6 minuti

Tra i titoli mostrati allo State of Play della scorsa settimana, a spiccare maggiormente – senza contare l’ormai imminente Marvel’s Spider-man 2 – è stato senza ombra di dubbio Final Fantasy VII Rebirth. La seconda parte del remake dell’acclamato capolavoro pubblicato da Square Enix nel 1997 ha infatti finalmente una data d’uscita: i fan della saga della Fantasia Finale potranno mettere le mani su questo nuovo rebuild targato Nomura a partire dal 29 febbraio 2024. Grazie all’invito di Koch Media abbiamo però avuto l’opportunità di passare circa un’ora in compagnia di Cloud e i suoi compagni per raccontarvi in anteprima le nostre primissime impressioni su questo nuovo “vecchio” titolo della serie.

Durante la nostra prova, abbiamo avuto modo di affrontare due diverse sezioni di gioco. Senza rivelare particolari dettagli sulla trama, al fine di evitare quanto più possibile di fare spoiler sull’avventura di Final Fantasy VII Rebirth, possiamo dirvi che, come mostrato dal più recente gameplay trailer pubblicato da Square Enix, nella prima parte della nostra sessione abbiamo potuto controllare, oltre al protagonista Cloud, l’attesissimo e carismatico Sephiroth.

Party che vince non si cambia

Con un combat system che poco si distacca da quello della prima parte del Remake, abbiamo visto Cloud e Sephiroth affrontare una divertente e ben strutturata boss fight. A metà tra un action in terza persona e uno strategico a turni, il sistema di combattimento si conferma innovativo e appagante, e introduce, pescando a piene mani dal DLC INTERmission, gli attacchi combinati tra i componenti del party. Mantenendo il riuscito sistema basato sull’ATB, Final Fantasy VII Rebirth confeziona un gameplay soddisfacente e dei combattimenti in grado di accontentare, ancora una volta, sia i fan di vecchia data sia chi ha incontrato per la prima volta Cloud nel remake del 2020.

Gli attacchi sinergici – questo il nome dei colpi in combo con i propri compagni – oltre a conferire al giocatore nuove possibilità di approccio agli scontri, permettono di dar vita a delle spettacolari sequenze in-game. Vedere collaborare Cloud e Sephiroth sugli hardware di nuova generazione è una gioia per gli occhi e stupirà senza dubbio i giocatori. Nel corso della nostra prova, nonostante abbiamo affrontato diverse battaglie, non abbiamo potuto approfondire eventuali ulteriori novità e restiamo in attesa di scoprire se sono state pensate nuove meccaniche una volta in possesso del gioco finale.

Se la prima sezione di gioco ci ha dato modo di toccare con mano il sistema di combattimento e di giocare nei panni di Sephiroth, la seconda parte del nostro giocato ha aperto le porte a delle macro aree open world. Abbandonando per un momento la struttura “a corridoi”, ci siamo ritrovati a poter esplorare, in sella al nostro fidato Chocobo, una zona più vasta all’interno della quale raccogliere risorse e materiali utili al crafting e al potenziamento del nostro party. Ritornano ovviamente le piccole città, in cui interagire con personaggi secondari e rifornirsi presso gli shop. La nostra sessione di gioco in anteprima di Final Fantasy VII Rebirth non ci ha permesso purtroppo di verificare la quantità e la qualità delle attività secondarie, che verranno opportunamente approfondite in sede di recensione completa.

Il mondo di Final Fantasy VII Rebirth

Sebbene siamo ancora distanti dalla versione completa del gioco, possiamo garantirvi che, come avrete già sicuramente notato dai trailer pubblicati, il colpo d’occhio in Final Fantasy VII Rebirth è incredibile. Giocando il titolo in modalità grafica – non abbiamo potuto ancora testare la modalità performance a framerate aumentato – questa seconda parte del remake sembra sfruttare appieno le potenzialità della console next-gen. Dal punto di vista tecnico la demo che abbiamo provato è ineccepibile, anche se non sono mancati alcuni piccoli bug e glitch grafici che, sicuramente, verranno corretti nei mesi che ci separano dalla data di uscita del gioco. I modelli poligonali risultano comunque puliti e ben realizzati e, come se potessero esserci dubbi, la direzione artistica risulta particolarmente ispirata, restando fedele e rispettosa del titolo originale del 1997.

Final Fantasy VII Rebirth

A colpirci particolarmente è stato soprattutto il sistema di illuminazione, particolarmente efficace nelle aree più vaste che abbiamo esplorato in questa versione di prova di Final Fantasy VII Rebirth. Anche la colonna sonora accompagna magistralmente il comparto ludico e l’avventura dei nostri eroi, ma siamo sicuri che, una volta uscito sul mercato, il titolo saprà regalarci ancora più emozioni da questo punto di vista.

Restando quindi in attesa di scoprire quali novità porterà con sé questa nuova parte del remake di Final Fantasy VII, che vi ricordiamo uscirà su PlayStation 5 il 29 febbraio 2024, e curiosi di vedere come verrà adattato questo nuovo arco della trama del videogioco originale, vi invitiamo a seguirci per non perdere la nostra recensione di uno dei titoli più attesi del prossimo anno.

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Nato nel mai troppo lontano 2002, la sua immensa passione per i videogiochi nasce quando prende in mano per la prima volta il Dualshock 2. Amante dei titoli action, è sempre alla ricerca di nuovi e luccicanti trofei di platino. Tra una partita e l'altra trova comunque il tempo per un po' di sano binge watching!