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Favolacce – Recensione del nuovo film dei fratelli D’Innocenzo

C’era una volta un principe che, a cavallo del suo destriero, salvò una principessa in pericolo… Chi non ha mai sognato di vivere in una favola? Purtroppo non sono queste le storie che vengono raccontate in Favolacce. Qui si parla di realtà; di cose concrete e come tutti sappiamo, non ci sono principi e principesse nella vita di tutti i giorni. I fratelli D’Innocenzo hanno creato un film sbagliato, ma non in senso tecnico. Hanno parlato di periferia, di famiglie apparentemente normali ma che, al loro interno, celano dei segreti oscuri. Parla di uomini infelici, incapaci di prendere in mano la loro vita e che incolpano famiglia e amici per questo, di donne sottomesse, totalmente dedite al marito e incapaci di pensare con la loro testa, e di bambini adulti, probabilmente troppo cresciuti per la loro età, gli unici ancora in grado di capire in che mondo stanno vivendo.

Un diario abbandonato 

Mi è capitata una cosa assurda settimane fa. Nella campana della carta, insieme a dvd e diversi numeri di Tv Sorrisi e Canzoni, ho trovato il diario di una bambina. Il fatto di essere scritto in penna verde me lo fece liquidare come non interessante. Inizio a leggerlo un pomeriggio e, dopo essermi abituato alla calligrafia acerba e sognante, segnalo a me stesso che ne sono interessato. […] Arriva ad un determinato punto, poi non scrive oltre, senza preavviso, e senza scrivere che non avrebbe più scritto. Forse ha trovato un diario migliore o forse ha trovato una vita migliore. Fatto sta che io quel diario l’ho tenuto, e l’ho continuato, perché quella vita mi piaceva. Quanto segue, è ispirato da una storia vera, la storia vera è ispirata a una storia falsa, la storia falsa non è molto ispirata.

Favolacce

Il film è narrato da una voce esterna e sconosciuta (Max Tortora), che non otterrà mai un volto. La sentiremo solamente all’inizio e alla fine del film. Ci parlerà delle storie che andrà a raccontare, delle vere e proprie Favolacce. Niente lieto fine e niente bene che vince sul male, solo la più cruda delle realtà raccontata senza filtri. Quattro famiglie, bloccate in una dimensione indefinita alla quale – se non fosse per telefoni e televisori di ultima generazione – non riusciremmo neanche ad associare uno spazio temporale. Quattro storie che si intrecciano, alcune più approfondite di altre, rispettando il punto di vista di Alessia (Giulietta Rebeggiani), la scrittrice del diario. Tutte le vicende avverranno una dopo l’altra in maniera lineare, attraverso l’uso di tagli più o meno bruschi (che ad un occhio non esperto potrebbero sembrare confusionari). Solamente un piccolo particolare farà pensare ad una timeline diversa, impercettibile. Senza fare alcuno spoiler, vi suggeriamo di non dare niente per scontato, neppure un semplice programma alla televisione.

La caratterizzazione dei personaggi

Per quanto Favolacce si soffermi sul mondo ingiusto dei bambini, incapaci di vivere una vita serena e ai quali non è mai data libertà di parola, i personaggi adulti sono quelli maggiormente caratterizzati. Forse per un maggiore comfort da parte dei registi, meno capaci di immedesimarsi in dei bambini, oppure semplicemente perché sono gli adulti la causa principale di tutti gli eventi. Spicca in particolare il personaggio di Bruno, interpretato da Elio Germano (vincitore dell’Orso D’Argento come migliore attore per il film Volevo Nascondermi). Un padre disoccupato, incapace di prendere in mano la sua vita e quella della sua famiglia. Bloccato nella vita di Spinaceto, il suo quartiere di Roma Sud, vive le giornate tra la rabbia e la disperazione, riversando tutta la sua frustrazione contro i figli e la moglie, anch’essa incapace di reagire. La pellicola ci mostra come solo il più tremendo degli eventi possa veramente smuovere la sua persona.

Molto particolare anche la figura di Gabriel Montesi, al suo primo ruolo importante. Il suo personaggio è Amelio, padre di Geremia (bambino particolare e di poche parole) vivace ed esagerato in tutto. Vivono insieme in campagna, con una casa ed una macchina vecchia, ma a lui basta. A lui basta suo figlio e fa di tutto per vederlo sorridere, cosa non facile. Sarà forse l’unico personaggio a rendersi conto che forse sarebbe ora di cambiare aria per il bene suo e del suo pargolo.

FavolacceI gemelli D’Innocenzo e una sceneggiatura da premio

Vincitori dell’Orso D’Argento 2020 come miglior sceneggiatura, Fabio e Damiano D’Innocenzo hanno presentato il loro secondo film. Favolacce è scorretto, fa vedere ciò che molti vogliono nascondere. Un quartiere inventato di periferia dove tutto sembra svolgersi normalmente, ma che nasconde una vita tutt’altro che perfetta. A parte Elio Germano e Barbara Chichiarelli, gli attori sono tutti più o meno alle prime armi. La velata inesperienza degli attori viene però totalmente oscurata da scelte registiche molto azzeccate. Inquadrature inusuali e musiche di sottofondo particolarmente alte portano lo spettatore a provare un certo senso di fastidio e inadeguatezza, perfetto per la sensazione che la pellicola deve lasciare.

In conclusione ci troviamo davanti ad un film di critica sociale, che ci mostra senza alcun filtro una vita imperfetta tipica della scorsa generazione. Questo stile di vita che ancora oggi invade le periferie più nascoste e che molti fingono di non vedere. Favolacce fa in modo che tutto questo non resti più nell’ombra, e lo fa nella maniera più cruda e forte possibile. Il film, presentato al Festival Internazionale del Cinema di Berlino il 25 febbraio 2020, sarebbe dovuto uscire nelle sale italiane il 16 aprile 2020. Posticipato a causa della crisi Covid-19, la pubblicazione nei cinema è stata sostituita con una distribuzione in forma digitale iniziata l’11 maggio 2020. Potete trovarlo in streaming sulle seguenti piattaforme: Sky Primafila PremiereTIMVision, Infinity, Chili, Google Play,  Rakuten Tv e CG Digital.

Favolacce

8.5

Favolacce è un film complesso, da guardare con attenzione. Non è un film leggero con il quale passare una serata in famiglia, ma è un film arrivato al momento giusto. In questo periodo in cui gli italiani sono costretti a casa, dedicare due ore del proprio tempo per godersi questa pellicola di critica sociale significa spendere alla perfezione un po' del proprio tempo. Inquadrature e scenari particolari rendono il tutto ancora più intrigante. Probabilmente, sentiremo parlare a lungo di questa pellicola.

Benedetta Saccoccio
Famosa tra i suoi amici per essere informata su qualsiasi cosa ma eccessivamente scarsa in ogni gioco lei tocchi, fin dall'infanzia dedica il suo tempo libero a musica, spettacolo e tecnologia. Dedita all'arte del pettegolezzo, è sempre in cerca di nuovi "scoop" da condividere con tutti. Conosciuta dai più come VperVendemmia.

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