Si accendono i motori sulla famiglia: del resto, il fondo del telaio di questa saga è sempre stata la famiglia no? Nel corso di questa recensione dedicata a Fast & Furious 9: The Fast Saga, percorreremo le sfrenate strade di tutto il globo, accompagnando i nostri eroi in quello che è l’ennesimo viaggio al limite della pressione che un pistone possa sopportare. A suon di ritmi spagnoli e non, tra una birra Corona e una sgasata, il gruppo di Dominic Toretto dovrà fronteggiare nemici vecchi e nuovi, in quella che sembra essere l’ennesima missione piena di adrenalina, botte e bolidi rombanti conditi con una giusta dose di fantascienza, velata ma presente… perché in fondo sappiamo come bisogna affrontare questo genere di film: bando al realismo, viva la fantasia!
Tornare in pista
Da come eravamo rimasti (e tolto dall’equazione lo spin-off), i nostri eroi erano divisi: il gruppo aveva scelto di lasciare Dom e Letty a casa con il piccolo Bryan, figlio di Dom, presso una cascina in campagna, prezzo per la liberà che si sconta con l’isolamento dal mondo moderno, ma che viene immediatamente turbato dalla nuova missione che li attende in Fast & Furious 9: The Fast Saga. Dom e famiglia dovranno cercare un misterioso oggetto che Mr. Nessuno (misterioso agente dell’F.B.I. che da qualche anno assegna a Dominic Toretto e compagni missioni al limite dell’inverosimile) portava con sé sul suo areo personale; l’aereo sembra essersi schiantato su una remota isola controllata da un esercito ispanico di narco-trafficanti poco inclini all’amicizia. Dom, Letty, Tej, Roman e Ramsey si dirigono su questo atollo e mentre recuperano l’oggetto in questione, vengono sorpresi dal nemico principale di questa pellicola: Jackob Toretto, il fratello “perduto” di Dom e Mia. Senza scoperchiare ancora di più il cofano della trama, possiamo dirvi che ne vedrete delle belle e che non mancheranno i colpi di scena a cui la produzione a cura di Universal Pictures ci ha abituati. Le auto in questione saranno dalle più disparate: Jeep, Jaguar, Ford Mustang e (immancabile) Dodge Charger la faranno da padrone nella pellicola che si conferma come un action movie meno incentrato sulle modifiche delle auto e più diretto verso la spettacolarizzazione dell’azione in sé.
Nuovi arrivi e presenze costanti
La famiglia si arricchisce di un nuovo personaggio in Fast & Furious 9: The Fast Saga: Jackob Toretto, interpretato dall’ex-wrestler John Cena, in forma smagliante (forse anche più in forma del nostro eroe Vin Diesel) ma del resto, è il “fratello minore” ergo il peso degli anni è meno grande da portare sulle spalle muscolose che si ritrova. L’attore è ottimale nei panni del Toretto minore, duro come la roccia anche lui e non meno incline ai cambi di bandiera quando serve. Sta volta meno mamma e più Action-Woman, Mia Toretto (interpretata da Jordana Brewster) si conferma anche lei degna di stare accanto al fratello, pronta a sporcarsi le mani quando serve ma forse ancora leggermente in ombra, avremmo preferito vederla più aggressiva dato che la situazione lo permetteva. Dismette i panni della nerd sexy Nathalie Emmanuel che nel suo ruolo di Ramsey sta volta non lascia spazio a speculazioni e spesso si mette anche alla guida di auto e non solo, lasciando un po’ il tablet sul tavolino. I sipari comici tra Roman (Tyrese Gibson) e Tej (Ludacris) sono da sempre i benvenuti nella saga ed anche in questa missione non mancheranno di farci sorridere, smorzando la serietà al momento giusto. Grande il ritorno di Han Lue (Sung Kang) dato per morto nel lontano Fast & Furious: Tokyo Drift ma che torna (e non vi diremo ne come ne perché!!!) in pompa magna, sempre con il suo snack tra le dita! Nel ruolo (sta volta più marginale) della cattiva c’è ancora una volta Charlize Theron, che interpreta Cipher, la tecno-spia malvagia che già nel film precedente aveva messo alle strette la “famiglia”.
Continuare a guidare
Fast & Furious 9: The Fast Saga riesce a stupirci anche questa volta. Certo, va detto che il film va preso con le giuste “sospensioni”: se vi metterete a commentare su ogni singola scena, ogni singola pallottola che non colpisce di fatto nessuno, ed ogni singola azione impossibile, non ne verrete a capo. In sede di recensione per Fast & Furious 9: The Fast Saga ci siamo infatti detti di soppesare il film per il suo significato intrinseco, ovvero i valori che la compagnia porta avanti e non su come lo faccia. Famiglia che prosegue anche dopo il nostro passaggio, il valore di dare una seconda possibilità a chi ci ha deluso e il valore del perdono, una parola che forse spesso dimentichiamo: certo, tutti questi concetti sono mitigati da esplosioni e botte di coda con le auto, ma alla fine dei conti… chi se ne frega? Godetevi il momento, l’adrenalina, e vedrete che anche l’impossibile diventerà possibile. Aspettiamo con ansia il prossimo capitolo della saga e vi invitiamo a non alzarvi subito dopo la fine della pellicola, perché vi attende una bonus-scene assolutamente da non perdere.