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F1 22 – Recensione, la sbandata controllata dei Codies

Il matrimonio tra EA Sports e Codemasters sembra aver in parte giovato al titolo ufficiale dedicato al mondiale di Formula 1, tuttavia la vita della neonata coppia non sembra ancora rose e fiori, e siamo lontani da un’idilliaco prodotto automobilistico perfetto. F1 22, di cui vi parliamo in questa recensione, è riuscito a confermarsi un titolo con qualità e carattere, confermando quanto di buono fatto negli ultimi anni dallo studio canadese, ma ancora una volta sembra che manchi quel qualcosa per la vittoria definitiva, quella scia da sfruttare per effettuare il sorpasso e salire sul gradino più alto del podio.

Svincolato Aiden Jackson

Fin da quando il brand ha visto la sua “rinascita”, con titoli dalla qualità incredibile che hanno poi inanellato anno dopo anno dei metascore imponenti, abbiamo sempre assistito a una crescita graduale della qualità, soprattutto perché volta dopo volta si è partiti da basi ottime, dove da migliorare, all’effettivo, c’era davvero poco. Anche dopo il cambio alla pubblicazione, con EA Sports alle spalle, i Codies hanno “tenuto botta” e sono riusciti a creare un titoli più che all’altezza, con qualcosa di diverso e tante novità al seguito, anche se con alcuni fattori che non ci hanno fatto proprio gridare al miracolo.

Molte delle novità che erano presenti nel titolo dello scorso anno (qui la nostra recensione) sono state mantenute anche in F1 22, nonostante altre siano state bocciate – temporaneamente o definitivamente, rimane da vedere – e assenti in questa iterazione. Il “taglio” più importante è stato infatti Braking Point, la modalità storia di F1 che vedeva protagonista un giovane pilota molto promettente, fare la sua scalata dalla F2 alla F1 per puntare al mondiale, tra rivalità, sfide e adrenalina, ricalcando un po’ il modello della modalità “Il Viaggio” di FIFA.

La sua assenza si potrebbe leggere in diversi modi, forse una ricerca di contenuti e uno studio più approfondito per un nuovo capitolo (magari per il prossimo anno o tra due, quindi solo una pausa), oppure non è stata riconosciuta come una modalità abbastanza gradita dal pubblico, e quindi una sorta di test fallito. Rimane il fatto che in F1 22 è assente, e che in questa recensione analizzeremo tutti gli altri fattori invece inseriti.

Novità e conferme

Come già accennato, il modus operandi è rimasto quello di partire da basi solide, e lavorare di lima per migliorare ed aggiungere contenuti. In questa iterazione EA ha voluto dare molta importanza alle componenti più social del gioco, con una sezione discretamente ricca dedicata alla personalizzazione (come l’aspetto del nostro pilota, la sua abitazione in F1 Life, e le sue auto), la stanza dei trofei ottenuti che verranno mostrati in vetrina, e tutte le feature dedicate ai visitatori in F1 Life, che curioseranno nella vostra casa (e noi nella loro).

Lo stile “mambassa” di EA continua anche con altre feature, come la presenza delle supercar, la colonna sonora (selezionabile tra l’originale e quella non free-copyright, che è anche disponibile su Spotify), e le sfide Pirelli Hot Lap, che ci farà sedere alla guida di auto da strada ad alte prestazioni. Non tutto sembra così “indispensabile”, ma sono aggiunte di contorno che di certo non sfigurano.

 

Le introduzioni più gradite e corpose della precedente iterazione sono invece state confermate, prima tra tutte la componente multiplayer in locale, con l’intera modalità carriera giocabile a schermo condiviso (con la possibilità stavolta di scegliere da che tipo di budget partire! ndr), così come i singoli gran premi, gli eventi settimanali, e tutto ciò che riguarda la stagione in tempo reale.

Per quanto riguarda la guida all’atto pratico, anche stavolta EA e Codemasters vogliono porsi baluardi dell’accessibilità, con numerosi aiuti attivabili e disattivabili per adattare la difficoltà del gioco alle proprie capacità e al proprio stile di guida, il tutto con un menù facile da capire dove impostare le proprie preferenze. Durante i nostri test per la recensione di F1 22 abbiamo analizzato il comportamento del gioco sia sfruttando un pad, sia un volante con pedaliera G923, e nonostante l’esperienza con il DualSense di PlayStation 5 si sia rivelata degna delle aspettative (considerando anche il rischio dato dai nuovi regolamenti, per le gomme in primis), l’immersività del gioco con un volante tra le mani non ha pari, nonostante vi servirà decisamente più di qualche ora per abituarvi.

Ancora da limare

Il comparto tecnico è piuttosto altalenante: mentre giochiamo infatti è molto evidente l’alternarsi di ottime feature (come la resa su strada delle monoposto, l’influenza del calore sulle gomme e sulla tenuta, l’implementazione della gestione del veicolo e del carburante e così via) con altre caratteristiche che una produzione di questo calibro non dovrebbe contemplare, come bug grafici imbarazzanti (e neanche tanto rari) anche nei menù.

Tutto, per come è costruito, va a giocare molto a favore del realismo (quando poi abbiamo giocato con volante e visuale dall’abitacolo, l’immersione era potentissima ndr.), ed è quindi un peccato constatare che gli pfs non sono sempre granitici e alcuni piccoli cali vanno a smorzare gli entusiasmi. Speriamo che una buona dose di aggiornamenti vada a rattoppare presto le situazioni più gravi.

Nel mezzo va a porsi l’Intelligenza artificiale dei piloti: si tratta di un’IA adattiva, che in base all’esperienza e alle prestazioni del pilota tende ad adattarsi. Nonostante l’idea sia molto suggestiva e in determinate situazioni funzioni discretamente, anche in questo caso c’è bisogno di fare qualche altro passo in avanti. Sia chiaro, in alcune situazioni il comportamento dei piloti risulta verosimile e realistico, ma in alcuni casi sembra quasi fuori fase, incoerente.

F1 22

8

Giunti al secondo anno della nuovissima vita della nuova serie di videogiochi dedicati alla Formula 1 con il tag team di Codemasters ed EA, possiamo dire che per ogni passo in avanti compiuto, c'è comunque qualcosa che torna indietro e stona. Sia chiaro, si tratta di cercare il pelo nell'uovo, dato che la qualità del racing game ufficiale del Mondiale si attesta su altissimi livelli, tuttavia siamo ancora lontani dal salto di qualità definitivo, soprattutto per quanto riguarda il lato tecnico di contorno. Splendida la guida, ma forse sarebbe stato il caso di dare meno peso alle componenti social e spremersi di più su alcuni aspetti del comparto tecnico, minato al lancio da alcuni bug fastidiosi e alcuni cali di frame.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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