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Dragon Ball The Breakers – Recensione, quando l’apparenza inganna

Giocare Dragon Ball the Breakers per questa recensione è stata un’esperienza particolare, inizialmente negativa e man mano diventata positiva con il passare delle ore. Il concept del gioco sviluppato da Dimps Corporation sulla carta non è nemmeno male, alla fine si tratta dell’evergreen guardia/e e ladri nell’ennesima rivisitazione. La realizzazione però non è totalmente riuscita, con buone idee alternate a qualche passo falso. Ecco in cosa riesce e in cosa non riesce questo nuovo gioco a tema Dragon Ball!

Tanta profondità, ma non senza problemi

L’incipit narrativo di Dragon Ball the Breakers è molto simile a quello della serie Dragon Ball Xenoverse, non a caso anch’essa sviluppata da Dimps. I portali temporali stanno tornando ad aprirsi, permettendo a vecchie minacce debellate in passato da Goku e compagni di tornare a terrorizzare la terra. Noi impersoniamo nuovamente un personaggio inedito, al quale diamo le fattezze che più preferiamo attraverso un editor fatto tutto sommato bene, e a informarci della situazione è nuovamente Trunks, come su Xenoverse. Attraverso il prologo scopriamo cosa dobbiamo fare per combattere l’incombente minaccia, un prologo molto breve nel quale è racchiusa l’intera narrazione, cosa che fa capire subito come il tutto non sia altro che un veloce pretesto per giustificare le azioni di gioco che andranno fatte.

Dragon Ball The Breakers

Struttura del Multiplayer e ruolo dei Superstiti

Il multiplayer di Dragon Ball the Breakers è asimmetrico, per la precisione 7 Superstiti contro un singolo Razziatore (ossia il nemico, che al momento è uno tra Cell, Freezer e Majin Bu). Una volta entrati in partita, i Superstiti devono cercare delle Chiavi del Potere per poi collocarle in punti precisi della mappa, divisa in settori classificati con delle lettere dell’alfabeto. Una volta posizionate tutte le chiavi, apparirà la Super Macchina del Tempo e una volta attivata si sarà salvi, attivazione che procede con il tempo ma che può essere accelerata progressivamente, in base a quanti giocatori interagiscono con la Macchina. Questa è la prima delle 2 condizioni di vittoria a favore dei Superstiti, la seconda è eliminare il Razziatore.

C’è solo un problema, i Superstiti a differenza dei protagonisti di Dragon Ball non hanno poteri, quindi come possono anche solo competere con minacce del calibro di Cell o Majin Bu? Semplice, hanno la possibilità di accedere a trasformazioni temporanee che conferiscono loro i poteri di alcuni dei sopra citati protagonisti, prendendone anche parzialmente le fattezze. Per trasformarsi bisognerà accumulare le celle di energia sparse nella mappa contenenti la Potenza Cambio.

Ogni livello del Cambio Drago (il numerino vicino all’icona del personaggio) permette una trasformazione sempre più forte (esempio banale: livello 1 Crilin, livello 2 Piccolo, livello 3 Goku). Si possono anche raccogliere le celle di Potenza Cambio liberando i civili sparsi nella mappa, prima che vengano eliminati dal Razziatore. Nell’arco di questo breve lasso di tempo i Superstiti possono quindi andare testa a testa col Razziatore, ma per motivi che vedremo tra non molto nella recensione non è una dinamica molto funzionale.

Dragon Ball: The Breakers

Tornando ai Superstiti, all’interno della mappa possono anche raccogliere oggetti utili come scudi di energia, armi per infastidire il Razziatore senza trasformarsi e addirittura le Sfere del Drago per ottenere dei poteri bonus, come il Cambio Drago Ultimate (che non fa esaurire l’energia Cambio col tempo ma solo subendo danni) oppure l’aumento del livello Cambio Drago per tutti gli alleati.

 

Se il Razziatore dovesse distruggere la Super Macchina del Tempo niente panico, possono ancora essere chiamate Macchine d’Emergenza singole per far fuggire un Superstite alla volta, che di volta in volta va richiamata per ognuno con un segnalatore. Attenzione però, se la Macchina d’Emergenza viene distrutta vince il Razziatore in automatico, quindi bisogna valutare molto bene se conviene piuttosto metterlo fuori combattimento (in poche parole, la Macchina d’Emergenza va usata come ultima risorsa). Il segnalatore della Macchina d’Emergenza appare a priori se rimangono 3 o meno superstiti, però in quel caso la distruzione non comporta la sconfitta automatica dei Superstiti, a patto che la Super Macchina del Tempo sia ancora attivabile, ma se viene distrutta anche quella è game over.

Il ruolo del Razziatore in Dragon Ball the Breakers

Il discorso appena concluso ci porta al punto di vista del Razziatore, che riassumendo vince se elimina tutti i Superstiti o, a prescindere dall’ordine, elimina ogni possibile opzione di fuga. Di primo occhio lo si potrebbe definire il ruolo più facile e divertente, per quanto il divertimento sia chiaramente soggettivo e non intrinseco, però ha anche i suoi lati negativi.

Il primo è ovviamente l’essere da solo e, soprattutto, il dover tenere d’occhio le azioni di ben 7 giocatori, cercando di agire a tappeto su tutta la mappa senza farsi beffare dai Superstiti. Il secondo è l’essere molto difficile da ricoprire, non tanto nel senso che è un ruolo complesso, ma proprio che, al momento, sembra più facile trovare il petrolio sotto casa piuttosto che ricoprirlo a seguito di un matchmaking! In ore e ore di gioco, pur impostando come preferenza il ricoprire il ruolo del Razziatore, non ci è quasi mai capitata la fortuna di riuscirci (plausibilmente perché tutti provano a ricoprirlo).

Durante la partita il Razziatore ha come priorità il salire di livello, raggiungendo le sue forme successive fino ad assumere quella finale, attraverso l’eliminazione dei civili o dei Superstiti stessi. Tra l’altro ogni Razziatore ha modificatori appositi per salire di livello, come per esempio Cell che accumula punti per il level-up anche con il passare del tempo in forma larvale.

Il Razziatore in Dragon Ball The Breakers può vincere, come detto, anche eliminando i superstiti e può farlo in due modi: Il primo è dare il colpo di grazia a un Superstite che è stato abbattuto più di una volta, il secondo è dare il colpo di grazia a un Superstite abbattuto anche solo una volta a patto di essere di livello 4. Un Superstite eliminato con un colpo di grazia definitivamente non può essere rianimato in alcun modo, quindi chi ricopre il ruolo del Razziatore deve approfittare di ogni occasione utile per eliminarne il più possibile, sia per salire di livello sia per avere un gruppo avversario sempre più indebolito numericamente. L’eliminazione può essere interrotta se il Razziatore viene attaccato in qualsiasi modo, quindi meglio assicurarsi di essere indisturbati nel mentre.

 

A ogni level-up il Razziatore ha la possibilità di distruggere un’area minore della mappa (quindi tutte tranne quella centrale) per ridurre lo spazio da setacciare e soprattutto le vie di fuga dei Superstiti, mentre ogni altra sua mossa offensiva o abilità attiva ha un tempo di ricarica variabile in base alla mossa/abilità. Infine, anche il Razziatore può usare le Sfere del Drago per ottenere dei bonus, come un level-up istantaneo o il diventare immune ai danni (di fatto negando una delle condizioni di vittoria ai Superstiti).

Al netto di tutto e per quanto possa sembrare il contrario, non c’è un reale sbilanciamento tra Superstiti e Razziatore. Potrebbe sembrare che quest’ultimo sia esageratamente più forte e attrezzato, ma la verità è che noi in molte occasioni abbiamo vinto stando tra i Superstiti. Che il Razziatore sia molto più forte di un Superstite non dovrebbe essere una sorpresa, il punto è proprio che i Superstiti sono 7 e hanno un’intera mappa nella quale sparpagliarsi, attivare Chiavi, raccogliere sfere e nascondersi (anche camuffandosi da oggetti come barili).

Ripetiamo, da superstiti abbiamo vinto molte volte contro i Razziatori e giocavamo a turno con 6 sconosciuti senza la minima coordinazione. Poi chiaramente una partita è anche condizionata da un po’ di rng, perché ogni volta cambia la posizione di Chiavi, Sfere del Drago, superstiti e oggetti di supporto (che non mancano mai dato che ogni tanto Trunks stesso ne spedisce di nuovi nella mappa, e raccogliere il tutto è facilitato dalla presenza di radar appositi).

Si tratta di un bilanciamento fatto a regola d’arte? Probabilmente no, non è così tanto preciso, ma non stiamo comunque parlando di un gioco competitivo, quindi che un Razziatore potesse avere 4% in meno di HP o 7% di danni in meno non avrebbe cambiato assolutamente nulla.

Progressione, leggibilità e combattimento da rivedere

Arriviamo a quelli che secondo noi sono i talloni d’Achille di Dragon Ball the Breakes, figli in parte della formula di gioco. Innanzitutto la progressione è poco stimolante, si ha la sensazione di progredire con il freno a mano tirato.

Accumulare valuta di gioco è un procedimento a dir poco lento, mentre di contro fare level-up del proprio profilo giocatore è un procedimento tutto sommato spedito. Attraverso le valute di gioco si possono ottenere nuovi eroi per i Cambio Drago, con un sistema di pull simil gacha, e ottenere skin e cosmetici di vario tipo per il proprio personaggio. Si possono anche spendere soldi reali in cambio di valuta di gioco, cosa che non abbiamo mai sentito il bisogno di fare. Il prossimo punto, abbastanza cruciale, è quello sulla leggibilità e sull’immediatezza.

Dragon Ball The Breakers è un videogioco multiplayer, che coinvolge ben 8 persone e che prevede la collaborazione tra 7 di queste. Sarà stata un’impressione nostra, però probabilmente è stata calcata troppo la mano sul quantitativo di meccaniche presenti nel gioco, considerando come siano tutte racchiuse in un’unica modalità. Non parliamo di un videogioco competitivo, non ci sono ranked o cose simili, quindi sarebbe stato meglio alleggerire un pochino il carico in modo da rendere il tutto più immediato e, soprattutto, intuitivo.

Era molto tempo che per un gioco multiplayer non ci trovavamo a dover leggere ogni singolo contenuto dei manuali tutorial interni, ma per Dragon Ball the Breakers abbiamo dovuto farlo (e fortunatamente sono abbastanza chiari nello spiegare tutte le meccaniche e dinamiche principali). Il paradosso è che per certi versi non è nemmeno un male a livello oggettivo, chi ama i videogiochi multiplayer un po’ più profondi del solito probabilmente lo amerà anche, quindi da questo punto di vista Dragon Ball the Breakers può essere percepito sia positivamente che negativamente. Perché inseriamo questo aspetto nei contro quindi? Banalmente è perché storicamente i videogiochi di Dragon Ball sono prodotti molto immediati, che da piccoli avviavamo e riuscivamo a giocare senza troppi preamboli o premesse, quindi ci ha alienato un po’ questo brusco cambio di filosofia.

Ad averlo percepito in modo non molto positivo siamo stati noi insomma, ed è una considerazione che sentivamo andasse condivisa, ma non è oggettivamente qualcosa di sbagliato a priori. Tra l’altro va detto a onor del vero, ed è doveroso spezzarla questa lancia a favore di Dimps, che sono stati fatti degli accorgimenti per rendere meno tediosi i tempi di gioco, come il fatto che una volta ritrovata una Chiave del Potere chiunque possa posizionarla nell’area apposita e non solo chi l’ha ritrovata (un po’ come se finisse nell’inventario di tutti), a dimostrazione di come gli stessi sviluppatori, forse, si siano accorti che il tutto stava venendo fuori un pochino troppo elaborato, e che era il caso di puntellare qualcosina per accelerare il ritmo.

Dragon Ball The Breakers

Ciò che invece è oggettivamente rivedibile è il combattimento. Premessa, non è una componente centrale di Dragon Ball the Breakers e siamo tutti d’accordo, però durante le nostre ore di gioco per questa recensione siamo arrivati al punto di evitarlo. Letteralmente ci trasformavamo con il Cambio Drago più per fare da esche o scappare che per battere il Razziatore, perché colpire un bersaglio in volo è facile come fare un headshot a un’ape senza mirare. Probabilmente va implementato un auto-target più funzionale, e sorprende che a fare questo passo falso sia il team dietro a Dragon Ball Xenoverse (qui la nostra recensione del 2) che è una serie realizzata molto bene sotto il punto di vista del sistema di combattimento. Forse questo è l’unico vero punto invalidante di questa recensione, che fa calare la qualità complessiva di Dragon Ball the Breakers in modo evitabile.

Comparto tecnico e sonoro

Dragon Ball the Breakers è stato fortemente criticato sin da subito per il suo comparto grafico, quando secondo noi non è così tanto mediocre. Certo, difficile urlare al miracolo o restarne affascinati, ma rimane semplicemente senza infamia e senza lode. Il leggero input lag che avevamo avvertito provando le varie Beta sembra essere sparito (probabilmente perché stavolta lo abbiamo giocato su PC) e il framerate è sempre rimasto molto stabile. Giocato su PC al massimo della risoluzione e del dettaglio grafico però la sua discreta figura la fa, pur appunto senza brillare particolarmente.

Il sonoro invece è davvero di buon livello, con musiche molto carine e in perfetto stile Dragon Ball, compresa quella dell’hub di gioco. Nella media invece i vari effetti sonori, anche in questo caso nulla di che ma funzionali.

In definitiva, Dragon Ball the Breakers è un gioco da promuovere o da bocciare? Saremo onesti, come detto in introduzione il primo impatto è stato tutto tranne che positivo, anche e soprattutto perché abbiamo provato a buttarci subito nella mischia senza leggere ogni singolo tutorial, cosa che come detto abbiamo scoperto successivamente essere importante da fare. Una volta però acquisite tutte le nozioni utili, quel senso di smarrimento e spaesamento è scomparso e, tutto sommato, ci siamo anche divertiti.

Ciò che serve assolutamente a questo gioco sono altre modalità, poco ma sicuro, e soprattutto un puntellamento alla progressione e al sistema di combattimento, decisamente migliorabili. Apprezzabile invece lo sforzo di creare una formula di gioco sfaccettata e profonda, anche se come detto può non essere necessariamente un bene aver rinunciato a una maggiore immediatezza. In definitiva, la sufficienza Dragon Ball the Breakers se la prende, contando anche il prezzo davvero molto accessibile del titolo.

Dragon Ball the Breakers

6.7

Anche se apparentemente sbilanciato e inizialmente alienante, con il passare delle ore Dragon Ball the Breakers ci ha tutto sommato convinti. L'eccessivo sbilanciamento in favore del Razziatore è decisamente un falso mito ed è un gioco ricco di meccaniche sia primarie che secondarie, anche se forse un po' troppo a discapito dell'immediatezza. Rivedibili progressione e soprattutto il combattimento non molto riuscito, problemi che se venissero risolti aumenterebbero notevolmente la godibilità di un titolo che, al netto di tutto, è comunque poco più che sufficiente, anche considerando il costo molto contenuto.;s

Alessio Fuscà
Sono un game designer di professione ma videogiocatore incallito nel cuore. Tra le mie altre attività, oltre quella da redattore, c'è anche quella di player competitivo nel circuito torneistico ufficiale di Pokémon, la cui serie è stata una dei motivi per i quali ho iniziato a videogiocare quasi 20 anni fa.

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