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Digimon World: Next Order – Recensione

Come siamo a conoscenza, i videogiocatori nipponici in possesso di PlayStation Vita hanno potuto utilizzare Digimon World: Next Order dallo scorso 17 marzo. Ora, per la gioia di moltissimi fan, il titolo è sbarcato in Italia su PlayStation 4. Ormai sono passati ben 15 anni dall’uscita dello storico Digimon World su PlayStation, rimasto comunque nel cuore di moltissimi amanti del brand. Queste simpatiche creature sono state, per molti ragazzi, una vera e propria alternativa ai Pokémon, generando così una fan base solida anche nel nostro Paese. Purtroppo, dopo qualche anno, questi mostriciattoli sono spariti dai radar, tranne che in Giappone, restando così solamente l’ennesimo ricordo custodito nel cassettino dell’infanzia. Dunque, dopo tutto questo tempo, è arrivato il momento di essere nuovamente catapultati nel Mondo Digitale. Siete pronti a scoprire come sarà andato il nostro viaggio?

Digimon World: Next OrderBenvenuti nel Digiworld!

Le premesse del videogame sono semplici: il Digiworld è in pericolo e dei terribili Machinedramon, creature di livello Mega, si aggirano incontrastati. Ormai i vari territori non sono più in pace come un tempo, ed una nuova catastrofe è imminente. La situazione è davvero in bilico ma per fortuna un eroe sta per arrivare a salvare il Mondo Digitale. Il videogame vi permetterà di scegliere il protagonista in base al sesso, il vostro primo incarico sarà quello di eliminare una terribile creatura con l’immancabile aiuto di due inseparabili Digimon. Una volta terminata questa fase, verrete catapultati davanti alla città di Floatia, al cospetto del misterioso Jijimon, una sorta di autorità del luogo, che non vi nasconderà la sua preoccupazione per quello che sta accadendo. L’obiettivo generale sarà quello di tornare a casa ma, dato che la strada dell’andata è stata sbarrata, dovrete rimboccarvi le maniche e risolvere questa circostanza davvero precaria. Il compito più importante sarà quello di cercare gli abitanti fuggiti a causa degli attacchi, al fine di ripopolare la città e riportarla ai fasti di un tempo.

Questo, ovviamente, sarà un arduo compito, anche perché le otto aree presenti nel videogame sono ricche di nemici molto potenti. Fortunatamente non sarete in balia di voi stessi, poiché avrete sempre due fedeli Digimon che vi proteggeranno da ogni pericolo. Come succedeva in Digimon World, i vostri compagni avranno un loro ciclo vitale, il quale però, potrà essere aumentato grazie alle Digievoluzioni. Una volta terminato, i mostriciattoli torneranno allo stato di Digiuova, anche se conserveranno una buone dose di statistiche passate. L’avventura avrà dunque inizio una volta entrati in possesso delle prime due uova. Quando si schiuderanno, sarà importante addestrare i cuccioli nella palestra cittadina, così da aumentarne le caratteristiche e cercare di indirizzarli in un percorso evolutivo finalizzato al potenziamento. Inoltre, avrete la possibilità di ottenere la carne da un orto (non stiamo scherzando), così da poter nutrire i Digimon quando avranno fame. L’allenamento, il cibo e il dover portarli al bagno, influenzeranno l’umore dei vostri due partner: questo sarà decisivo per una Digievoluzione più potente ed una vita più lunga.

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Agumon Digievolve in Graymon

Quello che la casa di sviluppo ha introdotto è, probabilmente, uno dei sistemi di evoluzione più complessi mai partoriti. Ogni creatura avrà tantissime trasformazioni diverse, influenzate non solo da quanto precedentemente detto, ma anche da un sistema che vi permetterà di lodare o rimproverare i comportamenti e le azioni dei vostri Digimon. Potrebbe capitare che alcuni mostriciattoli diventino schizzinosi ad un particolare cibo, infatti, una delle cose più importanti è la corretta scelta dell’alimentazione, che peserà notevolmente sul legame con il giocatore. Se dentro il villaggio potrete prendere solo ed esclusivamente la carne, nelle zone esterne ci sarà la possibilità di ottenere frutta, bacche di ogni tipo, pescare, raccogliere funghi e molto altro. Un’altra cosa che condizionerà il rapporto con le creature sarà la necessità di assecondare le loro richieste, che arrivano, puntualmente, nei momenti meno indicati. I vostri compagni, durante la giornata, potranno mostrare segni di stanchezza e altre necessità. Se non darete importanza a queste richieste avrete un brutto inclinamento dello stato d’animo dei partner, e questo ovviamente avrà ripercussioni anche nelle battaglie.

Durante l’esplorazione in Digimon World: Next Order entrerete in contatto con dei Digimon nemici: questo darà inizio ad una fase di battaglia in un’area ben delineata. Purtroppo in queste sessioni manca il divertimento. Il vostro avatar resterà fuori dal campo di lotta, mentre i partner combatteranno automaticamente guidati dall’intelligenza artificiale che, per quanto acuta, limita il gameplay. Gli sviluppatori comunque hanno ideato uno stratagemma per farvi partecipare: selezionerete il bersaglio e sceglierete le mosse speciali da effettuare, ma, se quest’ultime saranno decise con un tempismo sbagliato, il colpo fallirà; infatti sarà molto meglio lasciar fare tutto al computer. Dulcis in fundo avrete l’opportunità di far fondere i due membri del party, così dare vita ad una creatura ancor più potente. In mezzo ai vari territori ci sarà la possibilità di parlare con alcuni personaggi storici della saga sotto forma di NPC. Questi saranno ben visibili ed indicati nella mini mappa e vi chiederanno di portare a termine alcuni compiti. Una volta esaudite le richieste, andranno a raggiungere la città principale, sbloccando negozi o altre strutture.

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Per ultimo non in ordine di importanza, vogliamo analizzare il comparto tecnico del gioco. Come detto in precedenza Digimon World: Next Order è un titolo pensato inizialmente per PS Vita. Nonostante un framerate stabile a 60fps, che rimane abbastanza buono anche nelle situazioni più caotiche, la qualità finale del prodotto non è stata convincente al massimo. Sebbene nella versione originale i modelli poligonali si sono rivelati un vero disastro, grazie al porting sono stati fatti notevoli passi avanti, donando così un effetto di luce migliore e, dunque, anche una maggior nitidezza delle immagini. Benché siamo lontani anni luce dalla grafica di prodotti più blasonati, l’ambiente è ben curato con colori molto accessi. La colonna sonora sicuramente non brilla per originalità, riproponendo quasi gli stessi temi in tutte le occasioni, e questo non aiuta sicuramente a coinvolgere l’utente durante la storia. L’opera multimediale è parlata completamente in inglese o, se preferite, in Giapponese, sottotitolata in italiano con una traduzione ben effettuata, contrariamente ad altre produzioni Bandai Namco.


Tirando le somme finali, Digimon World: Next Order non è proprio il titolo che i fan dei Digimon si sarebbero aspettati. Per quanto voglia restare fedele ai precedenti capitoli della saga, l’opera multimediale soffre di un grave difetto: non riesce ad intrattenere. Infatti non è da escludere che la maggior parte degli utenti potrebbe smettere di giocare quasi subito, poiché viene privato completamente dal divertimento degli scontri a causa della delega dei combattimenti all’intelligenza artificiale. Dal il punto di vista della personalizzazione il videogame eccelle con oltre 200 creature tutte da scoprire. Abbiamo di fronte un omaggio alla saga che, seppur non sfigurando, manca sicuramente di brillantezza ed originalità. Ad ogni modo la casa di sviluppo avrebbe potuto osare qualcosa in più, sia per quanto riguarda il  comparto tecnico che nelle meccaniche del gameplay.

Modus Operandi: la recensione che avete appena letto è stata redatta basandosi sulla versione PlayStation 4 del titolo, dopo aver completato la storia principale in diverse ore, ed aver dedicato molto tempo all’esplorazione del mondo di gioco.

Digimon World: Next Order

6.2

Digimon World: Next Order non è un gioco che fa impazzire, ma resta comunque un coraggioso esperimento da parte della casa di sviluppo. Minato da un po' troppi difetti, speriamo che in futuro non si ripeteranno gli stessi errori riportando in auge il buon nome del brand. ;s

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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