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Digimon Survive – Recensione, un viaggio inaspettato

Dopo numerosi ritardi rispetto alla data di rilascio iniziale del 2019 e persino un cambio di team di sviluppo, Digimon Survive è finalmente arrivato. Come miscela di visual novel e gioco di ruolo tattico, Survive mira a raccontare una storia decisamente più matura rispetto allo standard del franchise. Sarà riuscito il titolo a mescolare con efficacia questi due differenti generi? Prima di iniziare l’analisi di Digimon Survive in recensione, è giusto ricordare che la maggior parte del gioco ha elementi da visual novel, e in generale almeno 3/4 del tempo che spenderete sul gioco saranno legati proprio alle scene di dialogo. Se siete alla ricerca di un titolo a tema Digimon più frenetico e ricco d’azione, in quel caso semplicemente Digimon Survive non è il titolo che fa per voi.

digimon survive recensione 2

La narrazione in visual novel

La storia raccontata da Digimon Survive, che presenta molteplici finali, vede protagonista un gruppo di ragazzi tra gli undici e i sedici anni che si trova in campeggio, quando si ritrova misteriosamente teletrasportato nel mondo di Digimon. Nel corso della storia, Digimon Survive offre al giocatore numerose scelte, le quali in alcuni casi non avranno grosse ripercussioni sulla trama, mentre molte altre avranno un effetto attivo sul sistema Karma del gioco. Digimon Survive presenta tre allineamenti e, a seconda delle scelte, la storia si ramificherà in uno dei tre percorsi.

Tuttavia, non sarà solo la storia ad essere influenzata. Il Digimon partner del proprio personaggio principale, Agumon, si evolverà infatti in modo diverso in base all’allineamento del protagonista. Questa meccanica, che di certo non è una novità per titoli di questo tipo, aggiunge parecchie variabili e soprattutto aumenta la rigiocabilità complessiva del gioco. Il problema più grande della trama di Digimon Survive è che, a livello narrativo, si gioca gran parte delle sue carte nella prima metà di gioco, cosa che porta la seconda metà a essere decisamente sottotono. Nonostante questo la trama è incredibilmente interessante, seppur non equilibrata.

 

Digimon Survive consente anche di esplorare le aree di gioco in più punti della storia. Il gioco offre al giocatore un elenco di luoghi da visitare, ognuno con personaggi con cui parlare o punti su cui poter indagare. Queste conversazioni danno alcuni retroscena sulla trama e talvolta un’opportunità per aumentare la propria affinità con gli altri personaggi. Le aree che è possibile esaminare a volte daranno al giocatore oggetti o, in alcuni casi, incontri con nemici opzionali. Se 3/4 di Digimon Survives sono principalmente legati ai dialoghi in stile visual novel, il resto dell’esperienza è legata al genere di gioco di ruolo tattico, con combattimento a turni con visuale isometrica in un campo di battaglia suddiviso in griglie.

Blando sistema di combattimento

All’inizio di ogni battaglia, il gioco consentirà al giocatore di scegliere tutti i Digimon disponibili per la battaglia. In alcune circostanze ci saranno Digimon obbligatori o non disponibili, ma tutto dipende dalla storia. Il gioco determina l’ordine del turno in base alla statistica di velocità di ogni Digimon ed è possibile vedere chi sarà il prossimo a lato dello schermo. Con il progredire della storia, il Digimon principale del giocatore avrà la capacità di evolversi in più forme. Queste forme costano SP (la risorsa del gioco per gli attacchi speciali) per il mantenimento di ogni turno, con ogni evoluzione progressiva che costerà di più della precedente.

Ogni Digimon ha un tipo di personalità e farà al giocatore tre domande, e le risposte date verranno recepite in un certo modo in base al tipo di allineamento. Ogni Digimon ha infatti un proprio allineamento, e più alto è il valore associato del giocatore maggiori saranno le possibilità che quel tipo di Digimon possa unirsi a voi.

Il combattimento di Digimon Survive è, tuttavia, il suo elemento più debole. Non è abbastanza profondo o strategico per renderlo coinvolgente, e il livello di difficoltà predefinito è settato verso il basso. Aumentare la difficoltà servirà a poco, dato che il gioco si limiterà ad alterare la quantità di danno inflitto o ricevuto.

Il livellamento del Digimon, inoltre, non porta a veri e proprio upgrade alla creatura. L’evoluzione del Digimon principale è legato alla storia e gli altri Digimon hanno bisogno di un oggetto specifico per farlo, e tale processo è irreversibile per loro. In tutto ciò non aiuta l’utilizzo degli oggetti in battaglia. Ogni Digimon ha due slot di equipaggiamento per dare loro vari upgrade che porteranno alcune statistiche ad aumentare. Il limite di Digimon Survive è che non ci sono strumenti da usare in battaglia, ma solo oggetti che aumentano le statistiche.

C’è anche un sistema in cui il giocatore può fare in modo che i personaggi umani gridino incoraggiamenti al Digimon per dare un buff temporaneo, ma in generale questa funzione non risulta mai davvero necessaria. Le battaglie, quindi, risultano semplici e ripetitive, e a lungo andare si dimostreranno un banale riempitivo per intervallare le fasi narrative dell’esperienza.

In conclusione, Digimon Survive è un romanzo visivo ottimo sotto numerosi punti di vista che però è avvolto da uno dei peggiori sistemi di combattimento a turni degli ultimi anni. Nonostante questo insindacabile difetto la storia ben scritta, i personaggi affascinanti, lo stile visivo adorabile e il tono sorprendentemente maturo dell’opera riescono a risollevare Digimon Survive da quella che sarebbe stata un’inevitabile insufficienza.

Digimon Survive

6.5

Digimon Survive è un titolo che basa quasi la sua intera esperienza sul genere della visual novel. In questo frangente, il titolo risulta interessante e ben pensato, ma purtroppo le fasi da gioco di ruolo strategico non sono state altrettanto curate e risultano banali, ripetitive e spoglie. Questo difetto, purtroppo, abbassa notevolmente la valutazione del gioco, il quale però rimane un must per tutti gli amanti del franchise.;s

Paolo Saccuzzo
Laureato in Lettere Moderne e in Comunicazione della e Cultura dello Spettacolo, da sempre appassionato di tutto ciò che concerne l'intrattenimento in tutte le sue forme, dal cinema alle serie TV, dai fumetti alla musica, fino ad arrivare ai videogiochi. Amante del mondo Sony, è però cresciuto con i classici Nintendo, nello specifico Super Mario 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time.

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