Continuano le critiche nei confronti della nota serie Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story di Netflix. Un altro parente di una delle vittime di Jeffrey Dahmer, ha condannato la serie per aver usato nome ed eventi reali senza prima aver consultato le persone coinvolte direttamente nella vicenda.
Questa controversa serie è stata una delle più viste da quando è apparsa per la prima volta il 21 settembre sulla piattaforma di streaming. Le critiche però non provengono soltanto dai parenti delle vittime del serial killer, ma anche dalla comunità LGBTQ, perché inizialmente inserita in codesta categoria, associazione ritenuta di cattivo gusto (il tag è stato poi tolto).
Ok, I did not expect that tweet to get this much attention. To answer the main question, no, they don’t notify families when they do this. It’s all public record, so they don’t have to notify (or pay!) anyone. My family found out when everyone else did.
— eric perry. (@ericthulhu) September 23, 2022
In linea di massima molti familiari delle 17 vittime di Dahmer, si sono lamentati di come lo spettacolo fosse stato creato per fare “soldi” speculando su una delle tragedie più profonde degli ultimi anni. In particolar modo, Shirley Hughes, ha dichiarato di non capire come Netflix possa fare una cosa del genere senza consultare i diretti interessati.
Questo è solo uno dei parenti che ha deciso di alzare la voce contro quello che per loro è uno spettacolo indegno, visto che alcuni di essi, vengono riempiti di messaggi e telefonate, ogni volta che una nuova puntata viene pubblicata, senza che nessuno li avvisi di questo, lasciando tutto di dominio pubblico. Quando si toccano certe tematiche, bisogna sempre prestare attenzione alle parti coinvolte, visto che le difficoltà delle famiglie, continuano anche a distanza di molto tempo dopo gli avvenimenti.