Cyberpunk 2077: tutti i rumor e le informazioni ufficiali del gioco targato CD Projekt RED

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Analisi Lettura da 5 minuti

Dopo il successo ottenuto con The Witcher 3, dire che Cyberpunk 2077 non sia uno dei giochi più attesi sarebbe mentire. Il titolo dei CD Projekt Red però non si è ancora mostrato al pubblico tranne che per un breve teaser trailer che non rilasciava molte informazioni, e tranne per quel che concerne il concept del prodotto in generale. Proprio per questo faremo il punto della situazione, in attesa di vedere – speriamo – qualcosa di nuovo durante l’E3 2018. Quanto riporteremo oltre alle poche informazioni ufficiali sono pressoché rumor, ovvero voci di corridoio che allo stato attuale delle cose non sono state né confermate né smentite.

Partiamo dalle basi dunque, Cyberpunk 2077 come facilmente intuibile, anche a causa della casa di sviluppo, sarà un gioco di ruolo in stile sci-fi, ambientato in una città visionaria della California. Il titolo è un adattamento di un gioco da tavolo creato da Mike Pondsmith chiamato Cyberpunk 2020, che prende come fonti d’ispirazione film genere di Blade Runner. Come ogni GDR che si rispetti questa volta la casa di sviluppo dovrebbe metterci a disposizione un sistema delle classi con sistemi super tecnologici come armi e gadget vari. Il breve teaser trailer mostrato rilascia informazioni con il contagocce: oltre a vedere un androide che con tutta probabilità ha commesso un omicidio, mostra come gli agenti della MAX-TAC, ovvero un ente di protezione nota come Psycho Squad, siano impegnati a fermare questa sorta di “rivolta”. Inoltre sappiamo che il motore grafico che ha mosso The Witcher 3, ovvero il REDengine3, è stato ulteriormente migliorato per Cyberpunk 2077, prendendo come nuovo nome REDengine4.

Durante la spasmodica attesa il Game Director Mateusz Kanik ha pensato di smuovere le acque dicendo che la sua idea era quella di creare un gioco che possa dare agli utenti un approccio unico. I giocatori, infatti, avrebbero potuto personalizzare l’aspetto del proprio personaggio, lo stile scelto avrebbe di conseguenza influenzato le sue relazioni con gli NPC presenti nel gioco. Abbiamo informazioni ufficiali anche per quanto concerne la visuale di gioco che, secondo la software house, sarà tra la prima e la terza persona. Nel gennaio del 2015 il responsabile PR della società ha confermato che il gioco era ancora in lavorazione ma che, fino a quel momento, le energia principale della software house erano concentrate sulle avventure dello Strigo.  Sempre quello stesso anno però ci fu una dichiarazione clamorosa: si affermò che Cyberpunk 2077 sarebbe stato più grande e ambizioso di qualunque titolo pubblicato da CD Projekt RED, compreso The Witcher 3.

Di risposta al rumor che vedeva nel gioco le microtransazioni, CD Projekt RED smentì prontamente la notizia, annunciando addirittura l’apertura di un nuovo studio che avrebbe collaborato alla creazione di Cyberpunk 2077. Con l’avvicinarsi dell’E3 però sono aumentati i segnali da parte della casa di sviluppo, confermando che la società avrebbe parlato del videogame poco prima dell’evento di Los Angeles. Nella stessa occasione Kiciński dichiarò che il titolo sarebbe stato un’esperienza single player molto simile a quella di The Witcher, senza escludere però la possibilità di vedere elementi di multiplayer. Ad aprile arrivata la notizia che il tanto atteso videogame sarà presente all’E3 2018, che sia in cantiere un video gameplay?

In conclusione nonostante le esigue informazioni riguardanti Cyberpunk 2077, la casa di sviluppo ha comunicato perfettamente l’idea che hanno per quanto concerne il concept del gioco e alcuni elementi di personalizzazione. Purtroppo il discorso legato alla visuale non è molto chiaro, così come gli elementi del multiplayer. Non ci resta che attendere l’inizio della fiera di Los Angeles per scoprire qualcosa di più sul gioco e, speriamo, veder e il nuovo trailer. Restate connessi con noi per non perdervi nessuna novità.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.