Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion – Recensione, il ritorno di Zack Fair

Ecco la nostra recensione di Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion, remastered dell'amatissimo titolo uscito originariamente su PSP.

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor Recensioni Lettura da 6 minuti
8.5
Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion

Ci sono dei titoli che in un modo o nell’altro possiamo definire immortali, dei quali custodiamo gelosamente uno splendido ricordo, dove la memoria e la fantasia vanno anche oltre quella che fu la vera esperienza. Il compito delle remastered in un certo senso è proprio quello di riportare tale magia alla realtà, e dove più, dove meno, il risultato è sempre gradito. Se poi di fronte a noi si crea la possibilità di rimettere le mani su un gioco che a mani basse valeva l’acquisto di una console (in questo caso PSP), il godimento è doppio. Il timing è quello giusto, a dir poco perfetto, per il ritorno di Crisis core, con una remastered che arriva su ogni console ad ora in attività, e che farà rivivere (e a molti vivere per la prima volta) una delle storie di Final Fantasy più belle di sempre, quella di Zack Fair e la sua aspirazione più grande: diventare un eroe. Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion è una remastered davvero necessaria, “giustificata” come poche altre prima di essa, che va a fare da anello di congiunzione spiegando chi sia Zack a tutti i nuovi giocatori (con Final Fantasy VII Remake), nonostante questo gioco – essendo un remake 1 a 1 – sia narrativamente lo stesso uscito su PSP, e di conseguenza slegato dalla nuova avventura di Square Enix.

La storia di un aspirante eroe

Nessuna aggiunta o modifica alla storia, stesso finale. L’esperienza che offre Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion è quindi non solo un’operazione nostalgia per i giocatori ormai più grandi (di certo bisognosi di un ripasso per chi ormai ricorda la storia in modo sbiadito), ma una vera e propria novità per chi ha giocato solo FFVII Remake. Per questo motivo ci limiteremo a parlare solamente della parte introduttiva del gioco dal punto di vista narrativo. Zack è un giovane ragazzo facente parte dei SOLDIER, una sezione militare d’élite della Shinra che si occupa delle missioni più importanti e pericolose del paese. Come ben presto scoprirete, Zack è un SOLDIER di 2a classe, che dopo diverso tempo speso negli addestramenti vede arrivare la sua occasione con una missione importante a Wutai, che potrebbe mettere fine definitivamente alla guerra in atto (e fargli guadagnare una promozione).

Con lui, l’amico e mentore Angeal, SOLDIER di 1a classe, con il quale dovrà portare a termine l’obiettivo, oltre a scoprire cos’è successo a un altro dei SOLDIER di 1a classe “missing in action” a Wutai: Genesis. Chiaramente durante la storia ci sarà un’evoluzione particolare e sarà piena di colpi di scena, che in molti già conosceranno, e ovviamente entrerete in contatto anche con personaggi ben noti nel mondo di Final Fantasy VII (qualcuno ha pensato a Aerith o a Sephirot?). La storia, la sua evoluzione, e il finale, sono tra i più apprezzati e famosi dell’intera serie di Final Fantasy.

Usura, graffi e ruggine

Sul piano del gameplay, il titolo è rimasto quasi del tutto invariato rispetto alla sua prima apparizione: sul piano della costruzione rimane vecchio stile, ovvero con un corridoio da percorrere con la strada che si allarga in aree semi esplorabili solo in alcuni casi, e altri posti con diversi bivi dove sarà possibile prendere una strada, raccogliere ciò che c’è di utile, per poi tornare sulla strada maestra. Chiaramente durante il tragitto incontreremo sempre dei nemici, che spawneranno in determinati punti della mappa, attivando la modalità combattimento.

Al contrario dei giochi classici della serie Final Fantasy (almeno fino ad un certo punto) il combattimento è quasi completamente action, con la possibilità di schivare i colpi avversari, e di combattere alternando colpi di spada e magie sfruttando le Materie. Nonostante il gusto di tutto ciò risulti un po’ retrò, questa struttura di gioco risulta diretta e intrattenente, senza il bisogno di arzigogoli tecnici esagerati ad appesantire il tutto. La facciata di “gioco d’altri tempi” è quindi presente, ma che non si discosta troppo da altri titoli moderni che hanno scelto una via più lineare e con un combat system basato sulle abilità. Certo, ci contrapponiamo alla moda dell’ultimo decennio, gli open world, ma questo non lo rende un gioco meno al passo.

https://www.youtube.com/watch?v=65lCz22aopY

Questo Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion vede però i suoi maggiori pregi nel lavoro di snellimento che è stato fatto: più rapido nei caricamenti (dipende anche dalla piattaforma dove lo giocherete, noi abbiamo testato su PS5), più chiaro nei menù, e graficamente pulito e scintillante. Va anche detto che tale snellimento generale è palpabile all’atto pratico anche grazie ad alcuni piccoli ma determinanti cambiamenti che sono stati fatti all’interno del gioco, come la gestione delle materie, delle evocazioni e della slot machine delle abilità speciali (la OMD). Le missioni secondarie inoltre saranno disponibili attraverso i punti di salvataggio sparsi durante i capitoli di gioco, quindi affrontabili – quasi – in qualunque momento vogliate, permettendovi così di ottenere oggetti e materie utili in missione anche da esse, oltre che dai negozi.

Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion
8.5
Voto 8.5
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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.