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Captain America: ecco perché Chris Evans non deve tornare nel ruolo

La storia di Chris Evans nel magico mondo della Marvel e dei Supereroi parte da prima che Disney e Marvel Studios creassero l’MCU. Era il 2005 quando l’attore interpretò il ruolo della Torcia Umana ne I Fantastici 4 di Tim Story, ruolo che poi avrebbero nuovamente ricoperto due anni più tardi anche nel sequel I Fantastici 4 e Silver Surfer. Per quanto i due film di Story si rivelarono dei fallimenti al botteghino internazionale, la fama di Evans si fece sempre più grande, e dopo aver ricoperto nuovamente il ruolo di “superuomo” nel film Push del 2009, arrivò il ruolo che può far svoltare o concludere prematuramente la carriera di un attore. È il 2010 quando Chris Evans prestò il suo volto (e il suo possente fisico) per il ruolo di Captain America nell’omonimo film sottotitolato Il primo Vendicatore.

Da allora, il volto di Chris Evans si fuse indissolubilmente con quello di Steve Rogers/Cap, e i fan si affezionarono sempre di più sia al personaggio che all’attore che lo interpretava. Questo per ben dieci anni tra il 2010 e il 2019, periodo nel quale l’attore ha interpretato il ruolo, tra camei e ruoli da protagonista, per ben undici film fino al più recente Avengers: Endgame (qui la nostra recensione), il film con il maggiore incasso della storia del cinema e che ha visto il buon Cap appendere lo scudo al chiodo dopo aver salvato nuovamente il mondo assieme agli altri Vendicatori, ed essere tornato indietro nel tempo al fine di raggiungere la sua amata Peggy Carter.

Spesso si parla di un possibile ritorno dell’attore nelle vesti di Steve Rogers, ma in questo articolo vogliamo mostravi alcuni semplici motivi del perché Chris Evans, a nostro avviso, non deve tornare nel ruolo di Captain America.

Quando arriva la fine…

Innanzitutto, c’è da dire che Chris Evans, nel ruolo di Captain America, ha detto tutto quello che c’era da dire. L’attore è nato e cresciuto assieme al personaggio, e dopo dieci anni dalla sua prima apparizione in Captain America – Il primo Vendicatore non ci sarebbe altro da aggiungere, anche perché il suo ciclo evolutivo si è chiuso in maniera perfetta.

captain americaSteve Rogers è a conti fatti un uomo cresciuto al di fuori del suo tempo, rubato dal suo periodo storico di appartenenza dove ha lasciato la donna della sua vita. Nel momento che il suo arco evolutivo si chiude con la stupenda scena di Cap che finalmente può danzare assieme alla sua Peggy Carter, nel finale di Avengers: Endgame, quella storia ha definitivamente terminato ogni possibile spunto narrativo. E questo pensiero è il medesimo espresso dallo stesso Chris Evans durante una recente intervista con The Graham Norton Show, durante la quale l’attore ha affermato:

È stato un percorso grandioso, lo abbiamo chiuso nel modo migliore possibile e sarebbe rischioso rivisitarlo a parer mio. È stata una grandissima esperienza e credo che sia meglio lasciarla così. Hanno fatto davvero un buon lavoro permettendogli di completare il suo viaggio. Se devi rivisitarlo, non puoi farlo soltanto per soldi. Non puoi farlo soltanto per esaltare il pubblico. Cosa vuoi raccontare? Cosa vuoi aggiungere alla sua storia?

Un ritorno di Chris Evans nei panni di Captain America, quindi, renderebbe vano quanto fatto in questi dieci anni di costruzione, oltre a depotenziare a livello emotivo il ballo finale tra Steve e Peggy che chiude romanticamente Endgame. E visto che il percorso narrativo di Captain America non è stato di certo privo di scelte sconclusionate fini a sé stesse (nessuno ricorda il bacio tra Steve e Sharon Carter in Civil War?) è meglio che le cose rimangano così come sono.

Altro punto cardine, che potrebbe risultare banale, è il fatto che nella vita nulla è per sempre. Prima o poi tutto finisce, ed è giusto che alla fine di una storia si riesca a guardare avanti. Quante volte abbiamo visto saghe e franchise spremute fino all’inverosimile seppur il loro tempo fosse già terminato anni fa? Basti pensare a cosa è diventata la saga di Terminator, che è fuori tempo massimo di almeno tre film, o del modo scellerato in cui la saga di Alien sta venendo “approfondita”. Di esempi, in tal senso, ce ne sarebbero a bizzeffe.

È quindi giusto che, una volta tanto, la volontà di vedere proseguita una storia venga messa da parte, sia da parte nostra che da parte dei produttori/scrittori. Tutto ha una naturale conclusione, nel bene e nel male. E questo discorso, di riflesso, si può applicare perfettamente anche per il personaggio di Tony Stark/Iron Man e per l’attore che ha ricoperto il ruolo per più di un decennio, ovvero il carismatico Robert Downey Jr., il cui arco narrativo si è concluso come quello di Cap proprio in Avengers: Endgame.

È giusto, e anche coraggioso, che il Marvel Cinematic Universe si distacchi dai volti che lo hanno reso noto in questi anni, così che le storie che vedremo da qui in avanti possano finalmente ottenere nuova linfa vitale.

…è soltanto un nuovo inizio

Ma la fine non è mai una vera fine, e così come nei fumetti anche nei film lo scudo del buon Captain America è pronto per essere utilizzato da un successore. Come abbiamo visto nel finale di Avengers: Endgame, Steve ha dato il suo iconico scudo all’amico e Vendicatore Samuel Wilson, ovvero Falcon, il quale sarà protagonista nella serie TV di Disney+ The Falcon and The Winter Soldier.

The Falcon e The Winter SoldierCaptain America, quindi, continuerà a vivere nell’Universo Cinematografico Marvel, ma con un volto diverso. Gli ideali del supereroe simbolo del patriottismo americano vivranno ancora tramite il personaggio di Sam Wilson, seppur non sarà più Steve Rogers, e di riflesso Chris Evans, a portarli avanti. Tutto ha un inizio e una fine, e dove si ferma giustamente la storia di Steve, quella di Sam nei panni di Cap si prepara a spiccare il volo. E non possiamo fare altro che sperare che il suo arco narrativo sua entusiasmante e toccante tanto quanto quello dell’originale Captain America.

In attesa quindi di poter finalmente visionare The Falcon and The Winter Soldier, non possiamo fare altro che dire grazie. Grazie a Chris Evans per aver reso grande Captain America sul grande schermo, e grazie a Cap per aver reso noto al grande pubblico un grande attore come Chris Evans. Seppur le vostre strade (si spera) non si incroceranno più, auguriamo ad entrambi un futuro ricco di soddisfazioni.

Ma ogni cosa ha una fine, ed è giusto così.

Paolo Saccuzzo
Laureato in Lettere Moderne e in Comunicazione della e Cultura dello Spettacolo, da sempre appassionato di tutto ciò che concerne l'intrattenimento in tutte le sue forme, dal cinema alle serie TV, dai fumetti alla musica, fino ad arrivare ai videogiochi. Amante del mondo Sony, è però cresciuto con i classici Nintendo, nello specifico Super Mario 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time.

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