Attraverso il proprio profilo Twitter ufficiale, Raven Software, ha svelato che ci sono stati ban di oltre 15.000 utenti in Call of Duty: Warzone. Non si stratta della prima ondata, infatti ve ne erano state una a febbraio e 2 a marzo. Il 2 febbraio la società aveva dichiarato di aver già chiuso oltre 300.000 account, al momento non si sa quale sia il numero attuale. I ban sono arrivati a causa dell’utilizzo di hack per facilitarsi la vita in gioco e ottener un vantaggio competitivo sugli altri giocatori. Lo sviluppatore ha dichiarato:
Noi sappiamo che gli hacker sono alla costante ricerca di vulnerabilità, e noi continuiamo a dedicare risorse 24/7 per identificare e combattere i cheat, inclusi aimbot, wallhack, tranier, hack delle classifiche, hack delle texture hack delle classifiche, tool per installare cheat, editor esadecimali e ogni software esterno che è usato per manipolare dati di gioco o la memoria.
La notizia arriva dopo un nuovo aggiornamento. Quest’ultimo ha introdotto un nuovo fucile da cecchino, il ZRG da 20mm (è stato contestualmente aggiunto anche in Call of Duty: Black Ops Cold War). L’update ha anche ribilanciato alcune armi di gioco, fra cui l’AUG e FAAR, indebolendole, in particolare la prima ha subito un ulteriore aumento del rinculo.
Recentemente è trapelato che arriverà una nuova mappa a tema anni ’80, nel pieno della Guerra Fredda. Gli sviluppatori hanno deciso quindi di legare il loro battle royale free to play al tema del nuovo capitolo della serie principale. Questo accadrà anche per i prossimi che usciranno, come hanno già dichiarato gli sviluppatori.
Ricordiamo che il gioco è un battle royale nel quale si sfidano squadre formate da 3 giocatori ciascuna. Lo scopo è quello di raccogliere armi ed equipaggiamento sparsi per la mappa con l’obiettivo di utilizzare ogni strumento per sconfiggere gli avversari. Il titolo è in costante aggiornamento e supporto, e i nuovi ban di Call of Duty: Warzone dimostrano la cura riposta nel gioco.