Call of Duty Vanguard: i cheater sono comparsi già nella beta

La beta di Call of Duty Vanguard è attiva da pochissimi giorni, eppure sembra che ci siano già dei cheater online, a rovinare l'esperienza.

Samuel Raciti
Di Samuel Raciti News Lettura da 3 minuti

Sembra non esserci pace per la serie Call of Duty quando si parla di cheater, visto che anche la recente beta pubblica di Vanguard ha già mostrato segni quasi inequivocabili di questo “fenomeno” fastidiosissimo per i player che lo ricevono e in generale per l’intera community.

Purtroppo, non è la prima volta che la serie pluripremiata di Activision se la vede con questo problema, che su Warzone ha in alcuni momenti raggiunto uno stato endemico che rovinava l’esperienza di gioco di moltissimi giocatori.

Nel video che possiamo vedere in calce all’articolo è presente una sequenza di gameplay registrata dalla beta di Call of Duty Vanguard, disponibile da pochissimi giorni, e che mostra il personaggio del giocatore principale, ucciso in modo abbastanza equivoco più volte da un potenziale cheater che si muove come se conoscesse preventivamente la posizione degli avversari.

Molto probabilmente il player imbroglione ha fatto uso di una sorta di aimbot (un sistema che permette al sistema di mirare automaticamente e preventivamente sulla posizione del player anche oltre i muri e che quindi richiede un minimo impegno per effettuare delle ottime prestazioni) mettendosi in netto vantaggio rispetto agli altri.

Per i pochi che non fossero avvezzi al termine poi, con cheater si intendono tutti quei giocatori che grazie a delle falle di sistema insiste in molti videogiochi o con l’aiuto dei veri e propri software creati per lo scopo, rompono delle meccaniche di gioco e imbrogliano per ottenere un vantaggio considerevole rispetto agli altri giocatori.

Questo fenomeno è un vero problema perché rovina l’esperienza di tutti coloro che rispettano le regole e perché talvolta è richiesto del tempo per scoprire e punire virtualmente il colpevole di tali azioni. Per questo motivo i vari publisher si sono innovati in risposta a questi problemi con sempre più sofisticati sistemi di individuazione automatica o di segnalazione di software esterni come con il Battleye.

Come già accennavamo, Call of Duty non è nuovo a tale problematica, soprattutto perché con l’apertura al mondo Free to play di Warzone, molti nuovi giocatori sono stati inseriti all’interno del titolo, aumentando di conseguenza il numero di potenziali cheater per il prodotto.

Fa strano però vedere tali problematiche siano già arrivate in una beta che ha per propria definizione un carattere assolutamente momentaneo e che farà poi tabula rasa degli eventuali progressi da tutti i giocatori, anche quelli scorretti.  Di conseguenza non c’è nessun vero buon motivo (ammesso che mai ne esistano) per comportarsi in questo modo in una beta pubblica, se non quello di infastidire gli altri player. Speriamo che gli sviluppatori lavorino alacremente per ridurre ai minimi termini la presenza di tali giocatori nel futuro titolo, in uscita il prossimo mese.

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Videogiocatore incallito, lavora anche come Amministratore condominiale in real life. Questa professione gli ha insegnato, fra le altre cose, l’arte della pazienza e della mediazione, così scarsamente presenti nel mondo di Internet come in quello delle riunioni condominiali. Mal sopporta gli hater seriali, ma apprezza chi in buona fede si impegna per far valere il proprio pensiero e la propria visione del mondo dei videogiochi.