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Bluepoint Games: acquisizione da Sony? Arriva la riposta ufficiale

Da un po’ di tempo a questa parte si fa un gran parlare della possibilità di vedere Bluepoint Games divenire un’ala di Sony tramite una nuova acquisizione. Lo studio texano ha lavorato al remake del primo Demon’s Souls, trasformando il titolo PS3 in un cavallo di battaglia per il lancio di PS5.

Non è la prima volta che il libro paga di Sony si trova sulla bocca di tutti. In settimana abbiamo avuto modo di parlare dell’acquisizione di Housemarque, ma purtroppo PlayStation Japan ha caricato erroneamente un’immagine comprensiva sia della protagonista di Returnal che dell’avatar di Demon’s Souls (sotto), recante un logo inequivocabile.

In quest’immagine, Sony ha dato “il benvenuto” a Bluepoint Games nella “famiglia”, suggerendo un’acquisizione. Ciononostante, non c’è stato alcun annuncio a discapito del lavoro di design che era evidente nel montaggio. Sembrerebbe quasi che sia solo questione di tempo, in teoria.

Appunto, quasi. Caso vuole che gli esperti dei remake abbiano voluto calmare i bollenti spiriti della speculazione con una bella doccia fredda. Un aggiornamento al profilo Twitter ha fatto una precisazione precedentemente assente nella descrizione, chiarendo una volta per tutte una cosa su Bluepoint Games.

Bluepoint Games

Si tratta di uno studio “interamente indipendente” e “autonomamente finanziato”, il che mette la situazione in una sorta di area grigia che in entrambi i casi non manca di lasciarci perplessi. Da una parte, ci chiediamo perché specificare la propria indipendenza con un’acquisizione in atto.

In caso contrario, invece, ci viene naturale domandarci perché creare un’immagine promozionale con una cura tanto certosina in vista di un’acquisizione che potrebbe invece non essere neanche ai blocchi di partenza. Naturalmente, questo gatto di Schrödinger non ha nulla a che vedere con un’altra situazione, sempre riguardante Sony.

Alludiamo, a sorpresa di nessuno, all’eterno circo che circonda la situazione di Abandoned. Il titolo continua ad alternare tra l’essere “assolutamente” una creazione di Hideo Kojima sotto mentite spoglie e il trattarsi di un progetto completamente scorrelato. Speriamo che prima o poi le colline parlino!

Alessandro Bozzi
Classe 1989, viene introdotto ai videogiochi dal padre durante l'età prescolare con DuckTales: The Quest for Gold su DOS (dopo essersi innamorato dell'omonima serie animata) in veste di spettatore. Inizia a giocare con Boulder Dash con un polveroso Commodore 64. Al decimo compleanno esordisce nel gaming moderno con Crash Bandicoot 3: Warped, per poi perdersi nel mondo Nintendo con Pokémon Versione Oro. La ricerca di uno sbocco professionale per la sua passione videoludica lo ha portato su GameLegends.

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