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Battlefield 1 – Recensione

Dopo tanti anni di scelte discutibili per quanto riguarda il contesto storico dei titoli, DICE decide di cambiare radicalmente il periodo in cui ambientare il suo FPS di punta: ovviamente stiamo parlando di Battlefield 1, attesissimo titolo disponibile su PC, Xbox One e PlayStation 4. Sin dal rilascio del reveal trailer, il gioco è riuscito a raccogliere numerosi consensi, il tutto a discapito del diretto rivale, Call of Duty: Infinite Warfare, con Infinity Ward ancora decisa a puntare su conflitti futuristici e guerre spaziali. Formula che ha ormai stufato gran parte del mondo videoludico: lo dimostra la grande delusione manifestata dai fan per l’ennesimo Call of Duty, dando quindi ragione agli sviluppatori di DICE che hanno decisamente azzeccato la loro scommessa. Quest’ultimi hanno deciso di virare fortemente sulla Prima Guerra Mondiale (1914-1918), intraprendendo una grande sfida dal punto di vista lavorativo per riportare alla luce un conflitto che è da tempo trascurato dagli FPS, soprattutto a causa della natura dei combattimenti dell’epoca, nella quale era facile vedere uomini a cavallo contro i primi carri armati. Saranno riusciti nel realizzare il titolo multiplayer e single-player definitivo per la saga di Battlefield? Scopritelo con la nostra recensione!Battlefield 1

Dritto in azione

Con la campagna, il gioco ci getta subito nell’azione con un prologo ambientato in una drammatica battaglia di trincea della Prima Guerra Mondiale, stavolta nei panni di un giovane soldato dell’esercito americano. Questa si presenta subito con un forte impatto, tutto grazie ad un’ottima colonna sonora e contesto della Grande Guerra, vista attraverso gli occhi dei giovani protagonisti che vi hanno preso parte. Gli sviluppatori hanno puntato molto sul fattore epicità, realizzando una breve campagna (divisa in soli sei capitoli) dove è possibile seguire le gesta di diversi soldati/eroi nei fronti più importanti: questa ci catapulterà in vari fronti sparsi per tutto il mondo dalla Francia al Medio Oriente, dalla penisola di Gallipoli al Monte Grappa in Veneto. Purtroppo, quello che traspare dalla campagna, è che si tratti di un’accozzaglia sistemata in fretta e furia per preparare il giocatore al comparto multiplayer, vero e proprio pilastro portante di questa serie. Sin dalle prime battute infatti, verremo messi alla guida di un carro armato con un certo personaggio, per poi passare ad un’altra campagna dedicata ai velivoli, un’altra dove proveremo una delle classi Elite (Sentinella) e così via, arrivando a tastare un primo assaggio di quelle che saranno le opportunità offerte dal comparto online. È comunque possibile notare lo sforzo lavorativo fatto da DICE nel cercare di caratterizzare i personaggi e dare una certa caratura alla campagna, ma la storia di Battlefield 1 si svolge ad un ritmo troppo alto per poter dare la giusta drammaticità ad un contesto simile. Inoltre, in diverse missioni è stata inclusa la possibilità di completarle in maniera stealth; la scelta dell’approccio resta nelle mani del giocatore, ma ovviamente completare una sezione senza farsi scoprire comporta i suoi vantaggi. Purtroppo però, le fasi stealth si sono dimostrate inserite quasi “a forza” all’interno del gioco, gestite non nel migliore dei modi con i nemici che vi individueranno subito, anche se farete un passo di troppo (almeno questo è quello che succede in difficoltà Difficile).Battlefield 1

Multiplayer

Passiamo ora a parlare del comparto online del titolo, uno degli elementi più apprezzati della serie. In queste modalità troveremo nove mappe (più una gratuita che verrà rilasciata a dicembre) e cinque modalità: oltre a quelle classiche, come Conquista, Corsa, Deathmatch a Squadre e Dominio, troviamo l’introduzione delle Operazioni e della modalità Piccione Viaggiatore. Parlando delle prime, non abbiamo molto da svelarvi, soprattutto perché si tratta delle modalità più amate dalla community del gioco per partite a 24 o 64 giocatori: Conquista per partite dalla durata media di trenta minuti e gioco ragionato con veicoli e fanteria, Corsa per partite molto più frenetiche e coordinate, il classico Deathmatch a Squadre per una partita mordi e fuggi da cinque minuti e la modalità Dominio per un’azione più prolungata, ma comunque legata esclusivamente ai combattimenti tra fanteria.

Soffermiamoci meglio sulle Operazioni: gli sviluppatori di DICE hanno realizzato quello che può essere definito il mix perfetto tra le modalità Conquista e Corsa. Anche qui troveremo una fazione di attaccanti ed una di difensori; i primi avranno il compito di conquistare diversi settori, con tre tentativi in totale ed il supporto dei veicoli Behemoth (che vedremo dopo), prima che esauriscano i ticket per il respawn. Ovviamente, i difensori dovranno mantenere le posizioni e decimare le truppe avversarie sino all’esaurimento dei ticket per il respawn degli avversari. Proprio per questo, il ruolo della classe del Medico sarà di vitale importanza per gli attaccanti, mentre i difensori potranno spaziare più facilmente tra le varie classi messe a disposizione. I giocatori potranno scegliere uno tra i seguenti scenari di battaglia avvenute nella Prima Guerra Mondiale:

– Kaiserschlacht – ambientata nel 1918 durante l’Offensiva di primavere, serie di attacchi compiuti dalle truppe tedesche sul Fronte Occidentale contro le truppe alleate.

– Conquistare l’Inferno – esercito americano all’attacco dei tedeschi con l’offensiva della Mosa-Argonne del 1918, vero e proprio “Inferno sulla terra”.

– Pareti di Ferro – quella che crediamo sarà una delle Operazioni preferite dai giocatori nostrani; ambientata nella battaglia sul Monte Grappa in Veneto del 1918, l’operazione vede il Regio Esercito Italiano impegnato nella disperata offensiva mossa sulla prealpi venete italiano contro le linee difese dalle truppe austro-ungariche.

– Petrolio Imperiale – si scende in battaglia nel Deserto del Sinai, durante lo sforzo britannico fatto per ottenere il controllo del petrolio e del Medio Oriente.

Battlefield 1Tali Operazioni sono state pensate dagli sviluppatori per portare ai giocatori un combattimento molto più profondo, basato su battaglie vere della guerra, anche per quanto riguarda la durata: le partite possono tranquillamente superare l’ora di gioco complessiva (ciò dipenderà dalle abilità degli attaccanti e dei difensori). In questo contesto, possiamo garantirvi l’alto livello di divertimento e coinvolgimento offerto dalla modalità, soprattutto quando riuscirete a conquistare un settore e partire all’assedio del successivo superando il fuoco nemico, trovandovi in una situazione a dir poco cinematografica: il tutto sfocia in un grande senso di appagamento in caso di vittoria. Sarà sicuramente interessante vedere se ne verranno aggiunte altre, grazie all’enorme potenziale di questa modalità.

Per quanto riguarda la modalità Piccione Viaggiatore, c’è ben poco da dire: cercando di offrire una certa varietà nel titolo, gli sviluppatori hanno realizzato questo tipo di partita, molto simile a “Grifball” di Halo, dove la squadra che prenderà il piccione viaggiatore e lo libererà per un totale di tre volte (dopo averlo difeso) otterrà la vittoria. Niente di clamoroso o super-innovatino, ma resta un buon modo per cambiare aria tra una Conquista e l’altra.

Gameplay

Con questo drastico ritorno al passato, in una guerra che vedeva vecchie tecnologie (ed armamenti) fondersi a grandi innovazioni quali i carri armati, il team di sviluppo ha dovuto tener testa ad un gran lavoro per cercare di realizzare dei combattimenti quanto più equilibrati possibili ed offrire un vastissimo gameplay. Ad esempio, in passato la classe del Medico è stata sempre equipaggiata con armi automatiche come il classico M4A1, ma in Battlefield 1, questa classe vede prevalere i fucili semi-automatici per il combattimento da media-lunga distanza. In generale, l’esperienza di combattimento è molto equilibrata tra le varie classi di fanteria, ma in alcune mappe è presente un elemento alquanto fastidioso: lo strapotere dei cecchini. Come spesso è accaduto in passato, le mappe multiplayer del gioco sono immense, e ciò spesso comporta l’attraversamento di ampi spazi aperti, portando il giocatore ad esporsi e diventare un bersaglio facili (anche troppo) per i cecchini nemici. A differenza dei precedenti capitoli, troviamo l’assenza della classe del Geniere, colui che si occupa della manutenzione/distruzione dei veicoli: questo infatti è stato eliminato, ma alcune delle sue caratteristiche sono rimaste conservate nella classe del Medico (che può riparare i veicoli) e nella classe Assalto (che si occupa della distruzione dei veicoli).

Per quanto riguarda le novità del gameplay, troviamo tre elementi fondamentali: l’introduzione dei cavalli, la classe Behemoth per i veicoli e le Classi Elite. I primi, oltre a facilitare gli spostamenti lungo la mappa, permetteranno una buona riserva di munzioni, a discapito della precisione e del fattore “sorpresa”. Troviamo poi i veicoli Behemoth, veri e propri colossi, che potranno influenzare drasticamente l’andamento della battaglia; infatti, questi possono includere il supporto di un dirigibile o di un treno dal quale i giocatori potranno sparare raffiche di mitragliatrice o bombardamenti contro le linee nemiche. Infine parliamo delle Classi Elite, una piccola innovazione nel gameplay del gioco: oltre alla classiche classi quali Assalto per contrastare i veicoli, Medico per rianimare e curare i compagni, Supporto per la distribuzione di rifornimenti e la classe Scout per la “ricognizione” (in realtà usata dai giocatori che amano appostarsi ed attendere la propria preda”). In questo contesto, si inseriscono le classi Elite, anch’esse elementi in grado di stravolgere la battaglia. Tra queste troviamo:

Flammiere – soldato in tenuta ignifuga in grado di spargere fuoco per tutto il campo: in sua presenza, l’azione frontale non è consigliata.

Sentinella – un vero e proprio carro armato su gambe, grazie alla sua potente mitragliatrice e corazza, resistente a grandi quantità di danni.

Cacciatore di Carri – esperto nell’uso del distruttivo Tangewehr M1918, fucile atto alla distruzione dei carri.

L’equipaggiamento di questa classi comparirà casualmente nella mappa, quindi il primo a trovarlo potrà farne uso e differenziare la sua battaglia. Ognuna di queste classi ha dei grandi punti di forza, così come dei lati negativi, ma restano facilmente affrontabili da qualsiasi classe di fanteria, evitando la frustrazione dei giocatori con l’equipaggiamento standard.

Il sistema di sblocco delle armi ed equipaggiamenti è rimasto molto simile a quello di Battlefield Hardline: tutto si basa suli punti da spendere, ottenuti grazie all’avanzamento del livello del giocatore e dal grado della classe (ogni classe che userete avrà un proprio punteggio). Una volta saliti di livello, ed ottenuto il grado necessario per sbloccare un’arma, otterrete dei “Titoli di Guerra” da spendere per l’acquisto dell’armamentario che preferite. Un sistema che non vi costringerà a grandi attese per l’ottenimento di una specifica arma, vi basterà seguire un certo stile di gioco per potervi accedere facilmente ed in poco tempo. Presente anche un piccolo sistema di micro-transazioni basato sui Battlepack, contenitori di skin uniche per le armi o fonte di risorse per acquistare

Come succede in molti altri titoli, Battlefield 1 dà il meglio di sé giocato in compagnia di un team organizzato o di amici, portandovi a sferrare attacchi coordinati o difese disperate per ottenere la vittoria della partita e trarne grande divertimento. Purtroppo per i “lupi solitari”, i quali potranno comunque godere di un buon livello di interazione con gli altri giocatori, il gioco potrebbe risultare leggermente noioso, se tirato per le lunghe.

Battlefield 1Un lavoro mozzafiato

Tralasciando i discorsi riguardanti modalità single-player o multiplayer, bisogna dare atto a DICE di aver realizzato, per l’ennesima volta, un capolavoro della tecnica. Il gioco mette in mostra i muscoli con il motore grafico Frostbite 3, offrendo una qualità delle texture ottima, nonostante la presenza di qualche piccolo bug grafico. Anche il livello di distruzione degli ambienti si presenta in forma smagliante, con ogni partita online che si svolgerà in maniera del tutto dinamica, grazie a scenari e campo di battaglia in continua evoluzione. La versione console del gioco console è bloccata a 60fps, purtroppo non retti al meglio dall’hardware che porta ad alcuni piccoli cali di frame-rate, con quest’ultimo che si attesta intorno ai 35-40fps. Battlefield 1 gira ad una risoluzione di 720p su Xbox One e 900p PlayStation 4. Purtroppo per i giocatori sulla console Sony, il titolo sta mostrando alcuni bug di risoluzione e cali di frame-rate, ma confidiamo nel veloce rilascio di una patch risolutiva. Ovviamente discorso a parte va fatto per la versione PC; un vero e proprio spettacolo per gli occhi, il titolo raggiungere risoluzioni elevatissime con la giusta configurazione.

Una menzione va fatta anche all’eccellente lavoro svolto con il meteo dinamico, anch’esso in grado di trasformare completamente la natura delle partite online: mentre vi ritrovate a sparare da un lato all’altro della montagna o della città, l’arrivo di una fitta nebbia o pioggia, vi porterà a delle situazioni più calme con scontri ravvicinati.

Anche stavolta per l’Europa, Electronic Arts e DICE hanno messo a disposizione un gran numero di server (possono anche essere noleggiati) per garantire delle battaglie su vasta scalda da 24 a 64 giocatori, ma stando a quanto riportato nelle ultime ore dal lancio del gioco, ci sarebbero alcuni problemi legati alla connettività con i server che non avrebbero retto il grande afflusso di persone collegate al gioco in occasione del day-one (21 ottobre 2016). Nonostante l’altissimo livello della produzione, va comunque mossa un piccola critica al menu di gioco: sin dall’Open Beta, questo è risultato poco fluido, poco intuitivo e con lunghi caricamenti tra una mappa e l’altra. Tra le scelte che ci hanno fatto storcere il naso, troviamo quella dell’impossibilità di abbandonare la partita mentre ci si trova in matchmaking oppure in sala d’attesa con il countdown al di sotto dei 30 secondi, cosa che ci ha costretti a spegnere la console per velocizzare il processo o a dover aspettare molto più tempo per poter lasciare la sessione.

Anche il comparto sonoro è stato realizzato al meglio, con un audio delle armi ben variegato in base all’ambiente ed al tipo di arma. Sarà possibile prestare attenzione anche i suoni caratteristici di ogni singola mappa, tra foreste, deserti, montagne e tanto altro ancora, con l’immedesimazione del giocatore che raggiunge livelli altissimi.

Battlefield 1

8.7

Con Battlefield 1, DICE stravolge le carte in tavola e riporta i suoi fan nel passato in uno dei conflitti che più hanno segnato quell'epoca. Guerra che ha portato alla realizzazione di un gameplay diverso dal solito, nuove introduzioni ed equipaggiamenti unici, ben equilibrati nel multiplayer. Con il giusto supporto, il gioco può diventare l'FPS definitivo di questa generazione.

Giuseppe "Alienz Noble" Ricciardi
Entra nel mondo del gaming con Playstation tra i vari Crash Bandicoot, Spyro, Metal Slug e sin da piccolo appassionato di Age of Empires. Poi la conversione ad Xbox con la passione per Halo, passando per Xbox360 fino ad Xbox One. Predilige FPS ed Action/Adventure ma gioca un po' di tutto, tranne i picchiaduro. Titolo preferito: Halo Combat Evolved

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