In molti attendono con impazienza il 25 aprile per poter andare al cinema a guardare Avengers: Infity War. La maggior parte di chi occuperà le sale non si sarà perso un singolo film del Marvel Cinematic Universe, da quando fu lanciato nel 2008 con il primo Iron Man. Ancora non lo sapevamo, ma era intuibile che quella pellicola stava dando inizio a qualcosa di nuovo, a cominciare dalla scena post credit che lasciava viaggiare la fantasia di noi spettatori in vista dei sequel. La Casa delle Idee aveva piani ben più grandi.
Cercherò ora di darvi delle linee guida generali (senza fare spoiler ovviamente!) su come approcciarvi a questa grande opera cinematografica “a puntate”. Innanzitutto, chi dovesse guardare Infinity War senza aver visto alcuno dei film precedenti deve tener ben presente che siamo al culmine della cosiddetta Fase 3. A costoro, se vogliono mettersi in pari, consiglio di prepararsi a visionare un gran numero di pellicole a tema super eroistico. Nell’ordine dovremmo quindi guardare: Iron Man (2008), L’incredibile Hulk (2008), Iron Man 2 (2010), Thor (2011) e Capitan America: il primo vendicatore (2011). A questo punto abbiamo conosciuto i personaggi principali che daranno corpo al lungometraggio finale della Fase 1, ovvero The Avengers. I vari super eroi si trovano per la prima volta tutti assieme, per unire le forze contro una minaccia comune. Fin qui tutto semplice, no? Ebbene se finora guardavamo i film citati fino alla fine, con la bava alla bocca per le scene post credit che ci suggerivano ciò che sarebbe avvenuto dopo, ora le stesse scene iniziano a porre il sospetto che da bravi spettatori ci siamo calati in una storia che ancora ha molto da raccontare.
Passiamo ora alla Fase 2, con Iron Man 3 (2013), Thor: The Dark World (2013), Capitan America: The Winter Soldier (2014) e Guardiani della Galassia (2014). Quest’ultimo film rappresenta un punto cruciale, poiché qui per la prima volta viene mostrato Thanos, che sarà il villain di Avengers: Infinity War; lo stesso cercherà di impossessarsi delle gemme dell’infinito, artefatti dotati di poteri oltre ogni immaginazione sempre presenti, a volte po’ in sordina altre più esplicitamente, in tutte queste pellicole. A chiudere questa seconda fase narrativa troviamo Avengers: Age of Ultron (2015), con i nostri di nuovo uniti per fermare la mente malvagia di turno. In realtà ci sarebbe da guardare ancora Ant Man del 2015, personaggio da tenere da conto per eventi futuri.
Se avete resistito fino a questo punto, possiamo procedere con la Fase 3. I fatti sono sempre più complessi e la trama si infittisce, poiché l’unità del gruppo dei Vendicatori è messa in discussione in Capitan America: Civil War (2016), che sarà anche un ottimo spunto per la serie TV Agent of Shield. Si continua nel 2016 con Doctor Strange, dove scopriamo l’ubicazione dell’ultima gemma dell’infinito; a seguire sarebbe opportuno guardare anche Guardiani della Galassia Volume 2 e Spiderman: Homecoming, usciti entrambi nel 2017. La Fase 3 include anche i recentissimi Thor: Ragnarok e Black Panter.
Come ho già scritto, a completare il terzo arco narrativo troveremo presto nei cinema Avengers: Infiniy War. Probabilmente, chi ha visto questa gran mole di film già conosceva la maggior parte dei personaggi e le loro storie. Motivo per il quale avrà più di una volta storto il naso nel veder cambiate, se non addirittura stravolte, le vicende dei protagonisti. Esatto: se guardate questi film, ricordate sempre che state assistendo a una narrazione diversa rispetto a quello che forse avete letto nei fumetti.
L’operazione della Marvel non è stata fatta semplicemente per convincerci a rileggere i vecchi albi. Quello che si sta tentando (con successo?) di fare è di proporre un nuovo modo di raccontare quelle storie. I fumetti non vendono, o meglio, vendono un po’ ma chi li compra non sempre li legge. A una azienda del calibro della Casa delle idee non è sfuggito questo dettaglio. Come proporre allora al pubblico di oggi i loro prodotti, e venderne il franchising? Tramite un nuovo media: il cinema. Ecco dunque che anche sulle pagine dei comics i personaggi iniziano a somigliare sempre più agli attori che li interpretano nei film (che ci crediate o no, Nick Fury fino a qualche anno fa non era di colore). E se creare trame complesse che si dipanano tra le storie dei lungometraggi fa incassare al botteghino, non è così automatico che lo stesso accada per le edicole; provate a entrare in una fumetteria e acquistate un seriale Marvel qualsiasi: nel leggerlo non ci capirete nulla. Cosa è successo prima? Chi sono quei personaggi? Molto più facile e immediato riconoscere i volti degli attori, le immagini dei film rimangono impresse nella mente in maniera più diretta.
Poco importa se in dieci anni di cinema abbiamo avuto sempre più spesso la sensazione che gli effetti speciali e la forzatura della spettacolarità fossero un tentativo di mascherare trame e sceneggiature a volte deboli. Tutti i titoli citati vanno guardati con la consapevolezza che il mondo è cambiato e con esso la clientela Marvel. I Vendicatori del grande schermo appartengo ad altre story line, ad atri universi narrativi e seguono delle regole proprie per quanto riguarda il proprio story telling. Finché il pubblico avrà bisogno di storie, finché tutti noi avremo bisogno di vedere rappresentate in qualche maniera le tematiche che ci stanno a cuore, allora i supereroi (così come gli eroi dell’epica) saranno lì pronti a raccontarcele nella maniera a noi più congeniale.
Per concludere: il MCU rappresenta un caso unico, ben riuscito e tutto sommato avvincente ma potremo darne un giudizio completo solo quando l’ultimo film sarà proiettato. Però se guardando le avventure di Cap. e Tony Stark vi venisse voglia di leggerne i fumetti, fatevi consigliare da dove partire, ma fatelo: disegni e baloon potrebbero avere davvero molto da dirvi.