Auroboros – Recensione, avrete il potere di salvare il mondo, o distruggerlo!

Ecco la nostra recensione di Auroboros: le Spire del Serpente, una nuova ambientazione con delle meccaniche molto particolari legate ai simboli.

Daniele Lucci
Di Daniele Lucci - Contributor News Lettura da 6 minuti

Il simbolismo ha sempre fatto parte di moltissime leggende e credenze: che si parli di mitologia norrena, celtica o anche egizia, ogni antico popolo possedeva simboli a cui venivano attribuite non soltanto le lettere dell’alfabeto, ma in qualche modo anche un intero concetto o un potere spirituale intrinseco.

Nel mondo dei giochi di ruolo l’uso di rune e simboli è presente, ma a meno che non si parli di titoli prettamente incentrati sul tema (prendiamo per esempio Rayn, dark fantasy esoterico), il vero potere delle rune e la potenza spirituale dei simboli è alquanto trascurata, soprattutto in Dungeons & Dragons.

Simbolismo come dogma

Auroboros: Le Spire del Serpente è un’ambientazione nata dalla geniale mente di Chris Metzen, creative director dei primi Diablo, Warcraft e Starcraft. Il manuale è pubblicato in Italia da MS edizioni e Panini, che va ad aggiungere al gioco di ruolo piu famoso del mondo un’ambientazione prettamente legata al simbolismo e al potere ad esso correlato.

il manuale è diviso in tre macro capitoli: il primo ci introdurrà all’ambientazione del mondo di gioco, il secondo è piu tecnico, e vi troveremo le opzioni per i personaggi e le nuove meccaniche specifiche, il terzo, il piu corposo è interamente dedicato al Master, compreso di bestiario.

Auroboros è ambientato a Drastnia, in modo specifico nella regione di Lawbrand. Il manuale si prende il suo tempo per spiegare in maniera chiara tutta l’ambientazione di gioco e le molteplici sfaccettature culturali, sociali e religiose che compongono questo continente vivo e maestoso.

Il capitolo piu interessante è senza ombra di dubbio proprio quello dedicato ai simboli: nel mondo di gioco infatti, c’è la possibilità di tatuarsi questi simboli magici, ma essi non sono semplicemente estetici, e sono collegati ad una vera e propria meccanica di gioco, abbastanza unica nel suo genere. All’interno di Auroboros i personaggi potranno imbattersi (Difficilmente) in questi speciali “Tatuatori”, che potranno conferirci questi speciali e potenti simboli, ricevendo da essi particolari bonus.

Il simbolo di maggior potere è ovviamente L’Auroboros, il marchio del serpente: il personaggio che possederà il marchio, inizierà un lungo e tortuoso viaggio tra “potere e distruzione”, che lo porterà lungo una spirale nella quale arriverà a decidere le sorti di sé stesso, del mondo di gioco e dei propri compagni. Il potere dell’Auroboros è praticamente illimitato, ma i suoi effetti su tutto ciò che vi circonda saranno immediati, imprevedibili e sempre piu devastanti.

Ottime novità

Il manuale non introduce solo i poteri dei marchi, (Meccanica già abbastanza completa) ma ci porta a scoprire anche ben 5 nuove razze da poter scegliere durante la creazione del personaggio:

  • Atsadd: umanoidi anfibi molto legati al mare, esperti esploratori e navigatori;
  • Nani del deserto: un’ulteriore sottorazza dei nani che hanno imparato a vivere e prosperare nel deserto;
  •  Ma’ii: un popolo sciamanico legato alle dune del deserto con la capacità di trasformarsi in coyote;
  • Salamar: salamandre umanoidi sapienti e astute;
  • Xu’keen: sottorazza degli Halfling molto piu selvaggia di quella che conosciamo.

Ogni razza è accompagnata dalle rispettive meccaniche, ma introduce in ognuna di esse una descrizione culturale, estetica e vari spunti aggiuntivi.

Altra aggiunta che troviamo in Auroboros, sono le 3 nuove sottoclassi:

  • Custode delle terre selvagge (Guerriero),
  • La via dell’eminenza (Monaco),
  • Lama spettrale (Ladro).

Troviamo poi per il warlock un nuovo patto, chiamato il patto dell’inchiostro, che permette di tracciare su sé stessi un incantesimo sotto forma di tatuaggio, e un nuovo patrono da cui partire: Karybdiss, il divoratore di anime, che permetterà al nostro personaggio di sfruttare le anime delle creature uccise.

Queste opzioni sono legate profondamente con il mondo di gioco, e aggiungono meccaniche totalmente nuove, rivisitando magari quelle già viste in precedenza in titoli simili.

Nota molto apprezzabile sono invece i Background aggiuntivi che il compendio ci mette a disposizione. Essi non solo aggiungeranno delle competenze al personaggio, dell’equipaggiamento iniziale e dei privilegi esclusivi, ma andranno ad ampliare il comparto ruolistico in maniera decisa, inserendo vantaggi narrativi e meccanici.

Il manuale è maestoso e creato a regola d’arte, un tomo che nella sua copertina rigida contiene oltre 400 pagine di contenuti, non tralasciando mai l’attenzione per le artwork e il comparto artistico. Le illustrazioni sono infatti evocative, dettagliate e molto coerenti con l’ambientazione descritta in Auroboros. Sono presenti anche molte mappe, sia di città che di dungeon, anch’esse molto ben realizzate e dettagliate.

Conclusioni

Auroboros: le Spire del Serpente è un Tomo che aggiunge alla quinta edizione di Dungeon & Dragons un vero e proprio continente, vivo con storie, cultura religioni e meccaniche innovative che non vanno affatto in contrasto con le precedenti pubblicazioni per D&D5e. Il marchio del serpente può portare facilmente – e in maniera quasi automatica – alla costruzione del Background del party, ma con situazioni inaspettate e intriganti. L’ambientazione è curata nei minimi dettagli lasciando comunque spazio alla fantasia del narratore, in modo da creare facilmente avventure coerenti.

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