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Atlas, Studio Wildcard e il suo destino (segnato)

Non tutte le ciambelle riescono con il buco. Atlas, l’ultimo lavoro del noto Studio Wildcard, ne è sicuramente la prova. A seguito del discreto successo riscosso con Ark: Survival Evolved, la software house ha deciso di annunciare nel corso dei The Game Awards 2018 il suo nuovo MMO di stampo piratesco. Lo studio di sviluppo, sembrava essere davvero entusiasta di questo salto generazionale, passando dall’era dei dinosauri all’era della pirateria, peccato però che il passo compiuto forse è stato più lungo della gamba.

Ripercorrendo i passi dall’annuncio al lancio dell’Early Access della versione PC di Atlas su Steam, ci si rende conto di quanto la progettazione di Studio Wildcard non sia stata all’altezza dell’aspettativa creata intorno al titolo. Ad inizio dicembre 2018 la software house annunciò di far uscire in accesso anticipato il 13 dicembre, Atlas. Qualcosa poi non funzionò, e poco tempo dopo la società si scusò con gli utenti e rinviò l’Early Access al 19 dicembre, garantendo ai giocatori di potersi immergere in un mondo di 40.000 giocatori connessi simultaneamente.

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Questi annunci hanno fatto ben sperare gli utenti, che digerendo tranquillamente il ritardo hanno aspettato con ansia l’uscita del titolo. In fin dei conti i trailer usciti fino al 19 dicembre, ci mostravano un mix di interessanti dinamiche. Questo MMO piratesco ha fatto sperare in un nuovo, o quanto meno simile, Sea of Thieves, magari risolvendo i problemi evidenti di cui soffre l’esclusiva Microsoft. A caricare ovviamente ancora di più le aspettative sono stati anche gli stessi autori del gioco, promettendo un’esperienza MMO diversa, non paragonabile a quelle già viste sul mercato.

In Atlas, i giocatori partiranno da una piccolissima isola, punto di inizio per ingrandire il proprio territorio, che può arrivare a coprire l’intero mondo conosciuto. Ovviamente il fulcro del gioco ruota intorno a delle battaglie tra giocatori, che si avvicendano sia sulla terra ferma sia ovviamente in mezzo al mare. Ogni isola e ogni anfratto saranno per noi importanti punti d’esplorazione all’interno dei quali potremo trovare tombe, tesori e qualche piccola sorpresa.atlas

Tutto molto interessante, fino a quanto però il titolo non è uscito in Accesso Anticipato su Steam. Scaricato subito da moltissimi utenti, questi si sono trovati di fronte ad un gioco stracolmo di bug. I giocatori si sono lamentati quasi di tutto, dalle perfomance generali del titolo, ai continui lag, e alle tantissimi disconnessioni improvvise. Ma la cosa davvero imbarazzante è che in moltissimi si sono lamentati di una somiglianza davvero eccessiva con Ark: Survival Evolved. Dopo questa valanga di lamentele, gli sviluppatori hanno pubblicato un messaggio di sentite scuse nei forum ufficiali del titolo, chiarendo che il caos creatosi è dovuto al numero di giocatori che si sono collegati contemporaneamente al lancio.

Un “successo” sottostimato dalla società, che non ha allestito evidentemente tutti i server necessari per gestire un numero così elevato di persone, causandone continui crash. Proprio per questo motivo, gli sviluppatori sono corsi ai ripari apportando subito sostanziali modifiche, cercando di farli funzionare. Proprio per questo insieme alle scuse è stata rilasciata una nuova patch, che punta a risolvere i diversi bug dovuti ai server, cercando di stabilizzare i client. La nuova patch, 7.4 è andata anche intaccare il gameplay, migliorandone alcune dinamiche e abbassando la difficoltà del titolo, che sin da subito sembrava essere molto frustrante per i giocatori.

Queste “piccole” modifiche non serviranno a dissipare il malumore che oggi circonda Atlas, anche se gli sviluppatori hanno chiarito che per vedere la versione definitiva del titolo dovremo aspettare ancora un paio di anni. Nel mentre ci aspettiamo di vedere importanti modifiche prima dell’uscita all’interno del programma Xbox Game Preview, prevista nel corso di quest’anno.atlas

Ma come siamo arrivati a questo punto? Come è possibile che anche Studio Wildcard sia incappato in questo bruttissimo errore? Sembra davvero che in quest’ultimo periodo le software house non tengano in considerazione i loro clienti per colpa delle scadenze? A me, sembra come se dopo l’uscita di titoli come Fortnite, le software house abbiano iniziato una sorta di “corsa all’oro”, cercando di confezionare prodotti di bassa leva, che però inneschino dinamiche di fatturazione elevata, un po come successo appunto per Epic Games. Potrebbe essere questa una causa della continua fuoriuscita di titoli non calibrati e completamente trasandati? A voi la parola!

Alessio Cialli
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!

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