Uno dei titoli che più ci ha convinto in questa esperienza alla Gamescom è, certamente, Scalebound. Hidetaka Kamiya ha confezionato un gioco che, sebbene ad uno sguardo inesperto possa sembrare un semplice hack and slash, abbiamo scoperto essere qualcosa di molto più avanzato.
Nel gioco interpreteremo la parte di Drew, umano collegato al drago Thuban: quest’ultimo si pensava fosse, originariamente, solo una sorta di minion che girovagava per la mappa dando qualche volta un colpo o due quà e là. Invece Thuban sarà il vero punto focale del gioco: potremo potenziarlo come più ci piace, andando ad influenzarne diversi aspetti, dall’estetica alle abilità. Il drago assumerà diverse forme in base al tipo di strada che sceglieremo per lui: potrà essere più simile ad una viverna aggressiva ed agile, oppure più massiccio, senza possibilità di volo ma con una forte resistenza ai colpi; potremo anche puntare ad una via di mezzo oppure cambiare specializzazione in corso, andando a modificare ulteriormente l’aspetto di Thuban.
Le sorprese non terminano qui: l’armatura del drago sarà un elemento fondamentale per le nostre scorribande nel gioco. Esistono diversi tipi di set completi, ciò non toglie che possiamo mischiarne di diversi, andando a modificare sia l’estetica che l’utilità dell’equipaggiamento. Ogni pezzo di armatura su Thuban gli conferirà un’abilità passiva o attiva: ad esempio potrebbe attivarsi una scossa elettrica che paralizza un nemico che tocca le ali del nostro drago o lo stesso nemico potrebbe rimanere avvelenato al tocco delle zampe del drago. Non ci sono limiti alla personalizzazione; se pensiamo poi all’opzione DNA, che ci permetterà di cambiare nel profondo l’aspetto del drago, andando ad influire su protuberanze come zanne, artigli, corna, forma delle ali, lunghezza e forma della coda, possiamo capire quanto il drago potrà essere proprio come lo vogliamo noi. Quest’opzione non modifica solo l’estetica ma influenza le capacità peculiari del drago che, se provvisto di una coda con le punte, potrà graffiare il nemico, mentre con una coda più simile ad un martello, potrà colpire forte l’avversario.
Dal punto di vista della storia, potremo giocare con tre amici in qualsiasi momento, perfino se questi si trovano in un diverso momento del gioco. Sarà possibile affrontare tutte le bossfight in compagnia, confrontarsi con gli amici e scambiarsi pezzi di equipaggiamento oltre a dare vita a combo fenomenali. Abbiamo chiesto a Hidetaka Kamiya cosa ci aspetta nell’end game del gioco: domanda lecita data la costante ricerca di un equipaggiamento nuovo e di una crescita individuale dei due protagonisti. Ci è stato risposto così:
“Non posso risponderti (sorride) come vorresti, ti basti pensare che non ci si annoierà e che la storia punterai a giocarla una sola volta…”
Parole sibilline che ci lasciano intendere, ovviamente, che abbiamo colpito nel segno e che molto probabilmente il gioco verrà aggiornato periodicamente, con bossfight esclusive a fine storia e magari qualche DLC affrontabile solo ad un determinato livello di personaggio.