Amy Henning spiega perché lo Star Wars di Visceral è stato cancellato

Riccardo Franceschi
Di Riccardo Franceschi News Lettura da 2 minuti

Sicuramente avrete sentito parlare del titolo di Star Wars di Visceral Games ormai cancellato. Il team di sviluppo famoso per il franchise di Dead Space era diretto da Amy Hennig, responsabile a sua volta di un altro importante franchise, quello di Uncharted di Naughty Dog. In una recente intervista con VentureBeat la Henning è tornata a parlare del gioco, svelando i problemi che hanno portato alla cancellazione. Il problema più macroscopico, secondo la scrittrice, era prima di tutto la distanza tra la visione che si aveva nello sviluppo del gioco e ciò che invece Electronic Arts voleva proporre come modello di business:

Eravamo molto avanti nello sviluppo. Avevamo molto materiale. Penso solo che ci sia stato un cambiamento inevitabile. Mi hanno assunto per una ragione. Loro sanno quello che faccio. Ma penso che dove EA è in questo momento, guardano più ai giochi come servizio, al modello di servizio dal vivo. Stavamo cercando di assicurarci di aver costruito altre modalità, estensibilità e tutto il resto. Ma la colonna vertebrale fondamentale era più simile a Uncharted rispetto che a uno di questi open world e giochi di servizio dal vivo.

Inoltre il progetto iniziale consisteva in una avventura d’azione cinematica, ma la struttura di un titolo del genere non si adattava facilmente al motore di sviluppo che Visceral doveva obbligatoriamente usare: il Frostbite. Quest’ultimo è il motore di DICE e di Battlefield: si tratta di un engine pensato per sviluppare sparatutto in prima persona e per gestire ambienti distruttibili, non per un’avventura in terza persona. Infine anche i costi logistici troppo elevati hanno influito negativamente nello sviluppo, poichè lo studio era situato nella San Francisco Bay Area.

Condividi l'articolo
Classe 90', mi appassionano videogiochi, film e serie tv. Adoro i fantasy, la fantascienza e tutto quello che è avventura. Tra una caccia al tesoro con Nathan Drake e un episodio di Stranger Things lavoro come Web Designer.