La realtà virtuale è in grado di compiere magie. Non parliamo naturalmente della possibilità di renderci immersi in un mondo creato dall’uomo, bensì del potere che possiede nel variare delle meccaniche di gameplay che potremmo ormai conoscere a memoria ma che, casco in testa, sembrano stravolte e innovative. Se a questo aggiungiamo che – ad oggi – i giochi VR più riusciti sono quelli dove l’ambientazione richiede l’essere seduti, allora è scontato che Ace Combat 7: Skies Unknown abbia implementato all’interno del gioco completo una sezione completamente dedicata alla realtà virtuale, naturalmente esclusiva Sony PlayStation VR. Se siete interessati alla nostra recensione, potete leggerla qui.
Le modalità presenti all’interno del gioco sono:
- delle missioni dedicate per PlayStation VR
- la Modalità VR Hangar
- la Modalità VR Air Show
Uno spettacolo per gli occhi
Iniziamo subito a parlare delle ultime due, le modalità che mettono da parte il gameplay in favore di un po’ di esperienza VR vecchio stile. In VR Hangar ci troveremo – come dice il titolo – in un hangar pieno zeppo dei vari aerei presenti nel gioco. Potremo osservarli, ammirarli nello splendore dei dettagli curati dai programmatori e anche farsi un po’ un’idea di come sarebbe vederli dal vivo. Naturalmente andando nel dettaglio il PlayStation VR cede alle sue specifiche non troppo elevate, ma l’esperienza in se rimane comunque divertente e interessante.
La modalità VR Air Show invece sposterà la magia nel movimento dei cieli, permettendoci di vedere direttamente dal ponte della nave (dove partirete per le vostre missioni) delle esibizioni adrenaliniche con il sottofondo delle migliori tracce storiche dei vari capitoli di Ace Combat. Qui la distanza permette di migliorare ulteriormente la resa, puntando più sul dinamismo delle azioni che sulle caratteristiche grafiche.
Il vero piatto forte però rimane senza dubbio la campagna slegata e dedicata alla realtà virtuale: ambientata nel 2014, circa 5 anni prima dell’ambientazione del gioco, ci farà vestire i panni del pilota Mobius 1, facendoci cavalcare i cieli – grazie a qualche richiamo ben piazzato – colpendo i fan nostralgici di Ace Combat 4. Le missioni, che punteranno molto di più sulle manovre da fare in prima persona, vi faranno provare un’esperienza completamente diversa da quella classica.
Un colpo al cuore
Scendendo nel dettaglio, il gioco nella VR cambia completamente ritmo: il team di sviluppo ha sistemato il cockpit degli aerei in modo tale da avere ogni tipologia di sensore con feedback e informazioni in tempo reale. Display, pulsanti accesi o spenti e anche qualche reazione atmosferica prenderanno il posto di segnalazioni HUD classiche, obbligandoci a guardare con un occhio i cieli e con l’altro l’abitacolo. Anche il pilota si muoverà di conseguenza, aumentando esponenzialmente l’immersione.
Fin dal principio l’attenzione ai dettagli viene espansa anche verso delle piccole ma utili dinamiche, come il decollo: partiremo dal ponte e vivremo ogni singolo istante prima della partenza, ambientandoci ma allo stesso tempo buttandoci in un vortice dove, dopo il primo minuto, faremo difficoltà a carpire la differenza tra realtà e finzione.
Nel gioco il VR cede un po’ alle manovre veloci, portando qualche piccolo sintomo di motion sickness: questo però, sebbene possa dare fastidio, paradossalmente riesce ad aggiungere realismo alla simulazione, obbligandoci a non effettuare manovre troppo brusche e fantascientifiche (che scommetto invece farete allo sfinimento nella campagna standard).
Insomma, Ace Combat 7: Skies Unknown con la sua modalità VR non crea un premio consolazione per chi possiede il PlayStation VR, ma esalta ulteriormente le sue proprietà con delle dinamiche interessanti e delle esperienze per nulla scontate. E chi lo sa, magari il prossimo Ace Combat sarà soltanto in VR.