Abandoned: Hasan Kahraman non è Hideo Kojima? Arrivano le prove

Hasan Kahraman e Hideo Kojima: iniziali in comune e tanti altri sospetti, ma per il direttore di Abandoned dobbiamo... abbandonare i sospetti.

Alessandro Bozzi
Di Alessandro Bozzi News Lettura da 3 minuti

Alla fine la speculazione videoludica ce l’ha fatta: riuscire a frustrare Hasan Kahraman, direttore di Abandoned, al punto tale da portarlo a mostrarsi in un video per dimostrare di non essere un alter ego di Hideo Kojima. Dovrebbe essere lusinghiero vedere il proprio indie associato a un grande, ma per Kahraman è stata solo una grande seccatura.

Per riassumere brevemente quanto abbiamo riportato venerdì scorso, in difesa dei complottisti, c’è da dire che le coincidenze sono troppe e troppo sospette. Potete fare mente locale controllando il nostro articolo in merito, in cui abbiamo elencato tutte le “prove” a favore della presunta correlazione.

Con questo non vogliamo nemmeno dare per scontato che, nel caso di Abandoned, a discapito della dichiarazione di Hasan Kahraman non ci sia alcun input di Hideo Kojima. Nel caso di quest’ultimo, infatti, non sarebbe certo la prima volta che il game designer opta per il marketing virale.

Semmai, qualora si trattasse davvero di lui, sarebbe invece la prima volta che vediamo una montatura tanto curata nei minimi dettagli. Kahraman è arrivato al punto di dover postare su Twitter un video in cui rivela il proprio volto, specificando di non essere un attore o un prestanome per conto di Kojima.

Quindi no, a discapito delle iniziali e della medesima appartenenza alla razza umana, Kahraman e Kojima non hanno niente a che spartire l’uno con l’altro. Per dovere di cronaca dobbiamo aggiungere “o così parrebbe”, ma Kahraman ha condiviso il suo sfogo anche con Bloomberg.

Abandoned altro non è che un horror olandese nato da un Kickstarter fallito che ha attirato l’attenzione di Sony: queste le parole con cui Kahraman ha descritto il proprio progetto, definendosi frustrato da come i fan stiano recentemente cercando «qualcosa che non c’è» in ogni nuova immagine del gioco.

Tuttavia, nel caso di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, Kojima ha anagrammato il proprio cognome per dare vita a “Joakim Mogren”, a capo del fittizio Moby Dick Studio. In realtà il gioco continua ad essere una sua creatura, motivo per il quale tutti si aspettano che lo sia anche Abandoned (nonostante il nuovo progetto in arrivo).

Un tweet di BlueBox Game Studio, in seguito cancellato, alludeva alla natura di “nome in codice” per Abandoned in quanto il titolo completo avrebbe dovuto “iniziare con S e finire con L”. In seguito, la dichiarazione originale di Sony che prometteva 4K e 60FPS per un indie ha destato molti sospetti.

Su LinkedIn, non sembra figurare alcun impiegato per BlueBox al di fuori dello stesso Kahraman. In precedenza abbiamo menzionato l’amicizia tra Kojima e Geoff Keighley; ora sappiamo però che quest’ultimo ha risposto alle domande in merito con un totale no-comment. Sony si è ugualmente dimostrata silenziosa. Come le colline di Konami, forse?

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Classe 1989, viene introdotto ai videogiochi dal padre durante l'età prescolare con DuckTales: The Quest for Gold su DOS (dopo essersi innamorato dell'omonima serie animata) in veste di spettatore. Inizia a giocare con Boulder Dash con un polveroso Commodore 64. Al decimo compleanno esordisce nel gaming moderno con Crash Bandicoot 3: Warped, per poi perdersi nel mondo Nintendo con Pokémon Versione Oro. La ricerca di uno sbocco professionale per la sua passione videoludica lo ha portato su GameLegends.