In un articolo pubblicato venerdì sul New York Times, Peter Suderman, parlando dell’ultima fatica di Rockstar Games, Red Dead Redemption 2, ha riconosciuto le qualità dell’opera, paragonandola – insieme a tutti i videogiochi – come una forma di vera arte.
Come i classici western e le storie di gangster da cui attinge, può essere rozzo e violento, ma è anche estremamente cinematografico e persino letterario, offrendo panorami digitali mozzafiato che ricordano i film di John Ford e un mix di storie sceneggiate su fuorilegge, immigrati, imbroglioni, truffatori, legislatori e imprenditori, tutti alla ricerca di un’esistenza ai margini della civiltà.
Questa può essere considerata un’enorme vittoria, per Rockstar e per l’intero mondo videoludico.