Deltarune – Anteprima, il nuovo progetto dal creatore di Undertale

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Impressioni Lettura da 6 minuti

Molti appassionati avranno ancora negli occhi Undertale e, di base, Deltarune potrebbe essere una sorta di successore spirituale. Non è la prima volta che vediamo nel mondo dei videogiochi una cosa del genere, anche se in questo caso il creatore è lo stesso, ovvero Toby Fox. Successioni, passaggi di consegna, una nuova avventura che al suo interno ha un’anima ben precisa, qualcosa che riporti indubbiamente a un’altra produzione, magari a qualcuna di cui abbiamo un’importante ricordo. Nonostante questo non aspettatevi un semplice copia e incolla, Deltarune è un gioco completamente diverso.

Deltarune è l’anagramma di Undertale 

Per prima cosa, in quest’ultimo potete creare il vostro personaggio: dunque avrete a disposizione la personalizzazione totale del protagonista, cosa che Undertale non aveva. Una volta fatto questo è giusto concentrarsi sul tutorial che pian piano vi svelerà tutti i comandi di gioco, in modo molto semplice e ordinato. Tuttavia una volta completata questa sequenza c’è un momento molto vocativo, poiché ci verrà detto che, nonostante “tu utente” abbia creato un bellissimo personaggio, non hai diritto di scegliere chi essere. Questa è una cosa fondamentale che verrà riproposta in tutta la prima parte di Deltarune. Come in Undertale potrete fare tutte le scelte che più vi aggradano, come quelle classiche di uccidere o lasciare in vita un mostro. Tuttavia, voi pensate di avere una sorta di libero arbitro, ma vi assicuro che non è così, perché sostanzialmente il percorso da seguire è sempre uno. Il tutto comincia nella scuola già vista in Undertale dove dopo alcune vicende subirete un grave atto di bullismo: qui non si capisce se l’azione è avvenuta quasi casualmente o perché siete l’unico umano all’interno di una scuola di mostri, ma se fosse così il tema affrontato sarebbe più che attuale, specialmente in Italia.

Dopo altri eventi cadrete in una sorta di buco dove finirete in un vero RPG, con il vostro personaggio vestito di tutto punto per l’occasione. L’obiettivo sarà ritrovare lo stesso mostro che vi ha bullizzato, ovvero Susie. Andando avanti scoprirete che la “ragazza” si è rifugiata nella dimora del principe Ralsei, quest’ultimo spiega la storia di questo posto: dall’inizio dei tempi c’è stato un equilibrio tra luce e ombra ma, adesso, tutto questo è saltato. Dunque dai confini del mondo sono arrivati tre eroi: un umano, un mostro e il principe delle tenebre. Insieme il trio è pronto a ridare equilibrio ai due mondi. Il gioco dunque parte da qui e, nonostante abbia un incipit abbastanza classico, non manca di momenti ricchi di pathos.

A differenza di Undertele dove il giocatore è libero di prendere decisioni, qui i personaggi ti incentivano a lasciare in vita i mostri. Il sistema di combattimento rispecchia gli RPG classici a turni, dunque una concezione di gioco abbastanza di nicchia, ma che si amalgama bene con lo stile della produzione. Ogni personaggio ha delle peculiarità che altri non hanno, amalgamando le capacità di ognuno riuscirete ad avere la meglio negli scontri.  Il titolo inoltre è ricco di puzzle ambientali di media difficoltà, nulla di troppo complicato ma che richiedono un minimo di ragionamento.

Rivelare troppo del mondo di gioco sarebbe fare degli spoiler molto importante, ma di certo posso dirvi che i cambiamenti non sono stati enormi rispetto a quanto visto in Undertale. I membri del party non solo potranno essere utilizzati nelle battaglie, ma potranno essere utilizzati anche per risolvere enigmi di diversa natura. La caratterizzazione è ottimale, con i comprimari che non presentano né piattezza e né mancano di unicità. Il character design è stato ben curato, incredibile come un mucchio di pixel riesca a creare dei personaggi con dei tratti così distintivi. Ad accompagnare il tutto ci sono le musiche davvero ben realizzate, che possono portare con la mente indietro nel tempo.

Vi lasciamo però con una piccola domanda: se Undertale e Deltarune si trovano in un mondo parallelo segnato però da scelte differenti, come potrà evolvere un mondo dove noi non abbiamo effettivamente un scelta vera da compiere? Saremo solo “spettatori passivi” di ciò che succede al mondo e ai personaggi senza poter avere un impatto vero e proprio?

In conclusione possiamo dire che Deltarune è un omaggio a Undertale, ma contemporaneamente a questo è un videogame con un’anima propria e con tanta personalità. Partire troppo prevenuti su un titolo è spesso una mossa sbagliata, ma date le sorprese che per molto tempo Undertale è riuscito a sfornare per i propri utenti, siamo certi che Deltarune non sarà da meno. Con uno sguardo in più al futuro, rimanete quindi in attesa della nostra prova definitiva e della recensione, così da approfondire molto di più il nuovo titolo sfornato dall’eccentrico Toby Fox.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.