Snowpiercer 3 – Recensione dell’episodio 8, il penultimo della stagione

Recensione del penultimo episodio della stagione 3 di Snowpiercer, che ci porta al finale allontanandoci dall'Africa, ma avvicinandoci a Melanie.

Claudio Baldacci
Di Claudio Baldacci - Contributor Recensioni Lettura da 4 minuti
5.5
Snowpiercer 3, episodio 8

Siamo sopravvissuti alla precedente recensione di Snowpiercer 3, quella dell’episodio 7. Lo abbiamo definito “dimenticabile”, ma perché siamo stati molto, molto buoni. Buonissimi. In una terza stagione che arranca e ancora non ci porta minimamente vicino all’inizio del film da cui la serie è tratta, abbiamo avuto la quasi eterna sensazione che stessimo perdendo tempo. E quando pensavamo che la volontà del treno fosse quella di raggiungere un angolo sperduto dell’Africa per trovare il nuovo Eden e lì iniziare a colonizzare di nuovo la terra e trovare un futuro all’umanità, sono iniziati gli episodi riempitivi, che a forza di approfondire le vicende dei singoli personaggi, ci hanno portato verso un baratro che ancora non vede fine. La scorsa settimana abbiamo parlato del settimo episodio, quello che dopo la morte di Pike ci ha portato dentro la testa di Layton nel suo momento peggiore. Il suo personaggio, già dal carisma decisamente discendente a partire da metà seconda stagione, si è affossato definitivamente in un viaggio interiore quasi senza senso. Ok, aver inventato un viaggio forse impossibile per unire il treno intorno ad una leadership ritrovata; ok il risveglio di coscienza, ok la disperazione per l’aver dovuto uccidere Pike, ma basta. Seriamente, basta: cerchiamo di andare avanti.

snowpiercer 3

Snowpiercer 3: recensione di un episodio a metà tra l’azione e la politica

E così, cerchiamo di trovare consolazione da questo nuovo episodio, che abbiamo trovato puntualmente su Netflix. Con un Layton finalmente sveglio (ma non si sa quanto lucido) ed un Wilford che sembra aver desistito nel voler assoggettare il treno al suo controllo a tutti i costi, un nuovo pericolo si para davanti allo Snowpiercer. È iniziata la ricerca di Melanie, che, proprio secondo lo stesso Wilford, era ancora viva e stava cercando di comunicare con loro. Grazie alle indicazioni di Wilford, lo Snowpiercer trova dei segnali e decide di compiere una piccola deviazione, sperando di trovare la vecchia leader persa da ormai più di una stagione. Peccato che questa deviazione porti ad un’enorme nube di gas che potrebbero uccidere tutti. Coincidenza o l’ennesimo trucco di Wilford?

In una scena abbastanza imbarazzante in cui Layton deve per forza interrogare malamente il povero Wilford, che stava tranquillamente leggendo un libro in biblioteca con tutta la tenerezza del caso, possiamo essere sicuri che il nuovo studioso no, non mentiva. E meno male, perché se davvero fosse stato l’ennesimo trucco, avremmo davvero dovuto buttare via la serie una volta per tutte per la definitiva e irreversibile perdita di ogni credibilità. Finalmente la buona fede; finalmente, forse, l’inizio della riconversione di Wilford da villain a qualcosa di diverso (non necessariamente un buono), ma comunque un personaggio che assomigli al “doppiavu” di Ed Harris visto nel film originale. Insomma, un episodio per avvicinarsi a Melanie, con qualche immancabile scena di malfunzionamenti nel treno per giustificare una ventina di minuti e fare fuori un personaggio, in maniera molto evitabile. Di fatto, un pre-finale di stagione molto telefonato, che ci porterà ad un finale probabilmente molto banale, che prevedevamo già dalla metà della stagione scorsa. Ne parleremo la settimana prossima con l’ultimo episodio, ma possiamo già dire che dover aspettare una stagione e mezza per rivedere un personaggio chiave, è proprio una gran brutta cosa. Staremo a vedere.

Snowpiercer 3, episodio 8
5.5
Voto 5.5
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Contributor
Videogiocatore vecchio stampo, purista e rompiscatole. Di quelli cresciuti con Playstation 1, Playstation 2 e Game Boy Color. Amante del cinema e delle serie TV, sempre attento alle nuove uscite e speranzoso che nuovi e interessanti prodotti popolino la nostra vita fino a farci diventare asociali. No, forse questo è meglio di no. Speaker radiofonico di www.radioeverywhere.it dove il mercoledì dalle 18 alle 20 parla di colonne sonore di film, videogiochi e tv e anche giocatore semi-professionista di Texas Hold'em. Basta.