Finché Morte non ci Separi – Recensione del film di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett

Ecco la nostra recensione di Finché Morte non ci Separi, la commedia horror in uscita il 24 ottobre e che ad Halloween promette di regalarci risate spaventose!

Lucrezia Ramacci
Di Lucrezia Ramacci Recensioni Lettura da 4 minuti
8.5
Finché Morte non ci Separi

La trama è senza dubbio accattivante e originale, sebbene prenda spunto da alcuni dei cliché più usati nei film: una coppia felice, una famiglia ricca e ostile, un oscuro segreto capace di rovinare una situazione idilliaca. Questo perché i registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett riescono a rielaborare questi elementi già visti, tramutandoli in soluzioni nuove e intelligenti, che rendono il film un connubio (a proposito di matrimonio) perfetto tra i due generi più lontani possibili: la commedia e l’horror. Ecco come ci sono riusciti.

Una marcia nuziale verso l’inferno

Alex (Mark O’Brien), il rampollo della ricca ed eccentrica famiglia Le Domas, acconsente a sposare Grace (Samara Weaving), la donna che ama, seppur con qualche remora e titubanza fino all’ultimo momento. Lei non lo sa, ma per diventare un Le Domas ci vorrà ben più che un anello, e la sua prima notte di nozze sarà tutto tranne quello che si sarebbe aspettata. Infatti, a mezzanotte, alla presenza di tutti i membri della famiglia, Grace dovrà pescare una carta e rendere omaggio alla tradizione di famiglia giocando al gioco che vi troverà scritto.

Il titolo del film in inglese (Ready or Not, appunto) è riuscito forse più di quello italiano, infatti Grace pescherà l’uomo nero dei giochi: il nascondino. Chiunque abbia la “fortuna” di trovarlo, dovrà nascondersi dai membri della famiglia, convinti che se non riusciranno a trovarlo e ucciderlo prima dell’alba, saranno colpiti da morte e sventura. Partirà allora una vera e propria caccia alla sposa, in cui l’incredula Grace sarà costretta a sporcare il suo bell’abito bianco per poter sopravvivere.

Tutti i personaggi così come lo script sono ben studiati e questa caratterizzazione curata permette di entrare in sintonia con ciascuno di loro e con la vicenda. Ognuno ha qualcosa da dire, e non lo fa solo con le battute, ma anche con le proprie espressioni, con il non verbale: la più convincente è senza dubbio la sarcastica, brillante protagonista, ma anche gli altri, come il capo famiglia Tony, il fratello ubriacone dello sposo, la sorella cocainomane, la madre e la pazza zia (interpretati rispettivamente da Henry Czerny, Adam Brody, Melanie Scrofano, Andie MacDowell e Nicky Guadagni) non sono da meno, rendendo in pieno la follia della superstizione e della paura.

Risate e paura

Troppo spaventoso per una semplice commedia, troppo poco per un horror, è questo che rende così godibile il film: il porsi a cavallo tra le due categorie, alternando scene di estrema tensione, a scene più spensierate e ironiche, in grado di sdrammatizzare e differenziandosi dai tanti horror che stanno uscendo ultimamente per via del boom di un genere fino ad oggi piuttosto bistrattato. Nel resto del mondo è già uscito nelle sale cinematografiche, mentre per vederlo in quelle Italiane dovremo aspettare il 24 ottobre, giusto in tempo per goderci un ottimo film da brividi nel pieno periodo di Halloween.

Finché Morte non ci Separi
8.5
Voto 8.5
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