Tanti auguri Kingdom Hearts Birth By Sleep

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia GL Originals Lettura da 5 minuti

Il 10 settembre, una data importantissima per la scena videoludica. Infatti proprio in quel giorno di sette anni fa in Europa arrivava su PSP uno dei capitoli più importanti dell’iconica saga del regno dei cuori: stiamo parlando di Kingdom Hearts Birth By Sleep. Il videogame, nella linea cronologica della serie, si va a posizionare subito dopo a Union X uscito su dispositivi mobile. Praticamente stiamo parlando dell’episodio due, se non calcoliamo il rilascio temporale sfalzato scelto da Nomura. Il gioco di cui stiamo parlando oggi è, a detta dei fan, la parte più importante di tutta la storia di KH. Per essere più precisi si tratta, infatti, dell’anello di congiunzione con tutte le vicende che sono successe a Sora, Riku e Kairi. Dunque in questo breve editoriale andrò a rendere omaggio a questo titolo spiegando perché, secondo me, merita di essere ricordato e di non essere preso sottogamba solo per la sua piattaforma di release iniziale.

Kingdom Hearts Birth By Sleep non è solo quanto detto in apertura, ovvero il punto di congiunzione dell’intera saga, ma è anche il gioco che più si diversifica da essa come struttura della trama. Per la prima volta controllerete tre protagonisti, ognuno con la sua storia e la sua personalità. Il viaggio del trio si svolge quasi unicamente in solitaria, tranne in alcuni punti dove si incroceranno. Questo aiuta l’utente ad immergersi maggiormente nell’avventura, il sentirsi veramente parte degli eventi e percepire sulla propria pelle le emozioni che trasmettono i protagonisti. Il concetto di amicizia viene enfatizzato in maniera unica se analizziamo il comportamento di Terra, Aqua e Ventus durante gli avvenimenti, non solo per quanto concerne l’atteggiamento dei tre, ma anche il modo in cui viene interpretato. Terra è molto duro con se stesso, si sente inferiore ad Aqua e cercherà di fare del tutto per essere “alla sua altezza” se così possiamo dire. Contrariamente però nei confronti di Ventus è più un fratello maggiore, dunque entra anche in scena un sentimento benevolo che lo lega a lui ulteriormente. Aqua invece ha più una condotta materna, infatti a lei andrà il compito di riportare Ventus e Terra a casa, questa analisi viene anche incentivata dal suo status di Maestra Keyblade, che la porta inevitabilmente ad un livello più alto rispetto ai due suoi compagni e al pari di Eraqus, che proprio prima di lasciar partire Terra lo aveva definito come un figlio.

Ventus, invece, da buon fratello minore, agisce d’istinto, infatti non ci pensa due volte ad inseguire Terra per ricongiungersi a lui. La scena dei tre che lottano contro il boss a Radiant Garden potrebbe essere paragonata a una danza rara e unica, poiché solo in quell’occasione combatteranno contemporaneamente contro un nemico comune. Terra durante l’avventura vivrà un conflitto interno alimentato da Xehanort, che vedrà il suo apice esattamente durante la battaglia contro Eraqus quando, proprio per difendere Ventus, userà il potere dell’oscurità contro il suo stesso maestro. In Kingdom Hearts Birth By Sleep dunque vediamo delle dinamiche che vanno oltre il concetto di semplice amicizia, ma veniamo catapultati in un panorama ben più controverso e architettato. Vengono sviluppati diversi temi durante l’avventura e, oltre a quelli di cui abbiamo parlato adesso, troviamo il tradimento, la sempreverde fiducia e una componente che, per la prima volta, affrontiamo davvero in quest’esperienza videoludica, ovvero la solitudine. I tre protagonisti sviluppano un processo di crescita completamente da soli, essendo stati esposti a stimoli e situazioni differenti.

La maturità che li porterà a prendere consapevolezza dei propri mezzi, la presa di coscienza che li farà sacrificare per proteggere il mondo della luce e tante altre situazioni che li porteranno a disperdersi nel tempo, fanno in modo che l’utente abbia tra le mani, ovviamente in attesa del terzo capitolo, il Kingdom Hearts più profondo e, in un certo senso, oscuro dell’intera saga. Dunque ecco spiegato il perché, secondo il mio personale parere, Kingdom Hearts Birth By Sleep dovrebbe essere ricordato in maniera più consona non solo dai profondi conoscitori della serie, ma anche dai neofiti che sono entrati a contatto con l’opera solo attraverso i capitoli rilasciati sull’ormai pensionata PlayStation 2. Se voi avete altri motivi per amare questo titolo, fatecelo sapere nei commenti!

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.