A partire dal 20 di questo mese fino ad oggi, è stata disponibile su console la Beta Online del titolo calcistico di stampo nipponico per eccellenza: PES 2018. Ovviamente tale versione è stata di continuo aggiornata e, come specificato da Konami, quello che giochiamo oggi non è ancora quello che sarà il prodotto finale. La Beta Online Open Access è stata fino ad oggi disponibile su PlayStation 4 senza il bisogno dell’abbonamento Plus, mentre su Xbox One i giocatori dovevano per forza disporre dell’abbonamento Live Gold. Trattandosi di una Beta esclusivamente per le componenti multigiocatore online ovviamente sono disponibili solamente le partite rapide in singolo e le partite in coop (fino a 3 contro 3). Al di là della qualità dei server dunque, abbiamo comunque potuto mettere mano sul titolo testando la validità del gameplay offerto.Dopo aver confermato il settaggio dei comandi, ovviamente la prima cosa che ho voluto provare è la partita classica 1 vs 1. Anche se si tratta solamente di una Beta, non ho potuto fare a meno di storcere un pochino il naso di fronte all’esiguo numero di squadre che potevano essere selezionate: solamente Francia e Brasile. A livello di contenuti infatti questa Online Beta si è rivelata molto scarna e dedicata praticamente al solo gameplay online nudo e crudo. Ad esempio, anche lo stadio disponibile è solo uno, il Neu Sonne Arena, stadio che non esiste realmente e creato dal team da zero, ispirandosi per qualcosina ad alcuni stadi esistenti. I filtri del matchmaking rimangono gli stessi, che con sufficiente precisione selezionano l’avversario secondo le nostre richieste, in base al livello di cortesia o al livello di abilità. Per quanto riguarda la selezione di compagni ed avversari, il criterio attuato per la modalità co-op è leggermente diverso, oltre ai parametri standard tiene conto anche del livello del giocatore di tale parametro, che sale a seconda del nostro comportamento in partita (e di quanto riusciremo a giocare di squadra).
A livello di gioco, mano su pad, sembra che i ritmi delle partite in PES 2018 abbiano raggiunto un livello di “lentezza” mai visto. Non interpretate tale affermazione in senso negativo, perché per molti versi le azioni dei giocatori, i cambi di fronte, ed i movimenti stessi, si sono rivelati molto più realistici. A pagarne le spese ovviamente un sistema di costruzione di gioco più macchinoso e in alcuni casi meno intuitivo, che si scontra brutalmente con una risposta dei comandi poco rapida. Non potendo testare numerosi team, non possiamo constatare se l’abilità buonissima dei portieri (e la difficoltà più o meno alta per segnare) sia legata al giocatore stesso o ad una ricalcolata media generale. Stessa cosa vale anche per differenti caratteristiche che non potevano essere modificate nella demo, come la severità dell’arbitro o il livello dell’IA (che sostituirà i giocatori qualora alcuni decidessero di lasciare la partita in corso).
Sul piano tecnico e grafico purtroppo ci sono molti aspetti da recriminare, come l’effetto palesemente chiaro di “blur” del giocatore durante i replay, che però si ripercuote anche per una buona porzione di spazio anche sul campo stesso, quasi fosse una figurina appiccicata sullo schermo. Anche i dettagli in campo durante il gioco non fanno proprio gridare al miracolo, e tutto ci fa pensare che che questa versione dimostrativa del gioco sia abbastanza vecchia (forse anche per questo l’azienda giapponese ha specificato più volte che non si tratta del prodotto finale) e non curata, sfruttata al momento solo per testare la capacità dei server e la loro velocità. Ultima cosa che fa digrignare i denti, è l’assurda durata dei caricamenti, non solo durante la ricerca dei compagni e degli avversari, ma anche tra i cambi di menù, nel passaggio da replay a gameplay, e ovviamente a inizio partita. Risultato che insomma non ci lascia molto soddisfatti, una “diffida” che speriamo risulti infondata quando PES 2018 arriverà sugli scaffali.