E’ pronto a sbarcare su Netflix “Natale a 5 stelle” commedia prodotta da Lucky Red e scritta da Carlo Vanzina che, poco prima di morire, ha ceduto la regia all’amico Marco Risi. Natale a 5 stelle è la prima pellicola natalizia italiana che ha scelto di puntare allo streaming piuttosto che alla tradizionale sala cinematografica. Questo nuovo film prende spunto dalla nota commedia teatrale inglese “Out of Order” di Ray Cooney attualizzandone però il contesto sulla situazione politica italiana, senza però schierarsi con nessuna fazione. Natale a 5 stelle sarà disponibile sulla piattaforma streaming a partire dal 7 dicembre.
Satira politica?
Il Natale è alle porte e, come ogni anno, una delegazione politica italiana capitanata dal nostro Premier Franco Rispoli (interpretato da Massimo Ghini) è in visita ufficiale in Ungheria. Oltre ai vari impegni politici però il Premier, lontano da occhi indiscreti, vuole passare qualche ora in compagnia di Giulia Rossi, una giovane e affascinante onorevole dell’opposizione nonché sua amante (interpretata da Martina Stella) in viaggio con la delegazione italiana. Tutto sembrerebbe andare per il verso giusto fino a quando i due amanti scoprono un cadavere vestito da Babbo Natale nella lussuosa suite dove alloggiano. Il Premier chiederà aiuto al suo fidato portaborse Bianchini (interpretato da Ricky Memphis) per evitare di essere coinvolto nello scandalo. Le cose per i due amanti però si complicano quando ricevono l’inaspettata visita dei rispettivi coniugi, la first lady Marisa (interpretata da Paola Minaccioni) e il deputato leghista Roberto Di Leo (interpretato da Massimo Ciavarro).
“Non chiamatelo cinepanettone!”
Il regista Enrico Vanzina ha più volte ribadito il suo disappunto riguardo il termine “cinepanettone” e su quanto il film diretto da Marco Risi voglia prendere le distanze da questo genere. Peccato però che questa nuova pellicola non riesca nell’intento. La trama, povera e sottotono, ruota intorno ai soliti luoghi comuni della commedia natalizia all’italiana, ovvero storie di corna, equivoci, scambi di persona, protagonisti con il vizio delle belle donne e l’immancabile amante di turno chiuso dentro l’armadio. Il film vuole mettere al centro la situazione politica italiana: si fanno riferimenti a Salvini e Di Maio, la storia del falso curriculum del nostro Premier Conte ma, se l’intento iniziale era quello di attaccare la classe politica italiana, si può dire che il film non riesce nemmeno in questo visto alla fine quello che ne esce fuori è solo una caricatura neanche troppo veritiera del nostro Paese e tutti gli aspetti legati ai personaggi ispirati dai nostri politici sono veramente troppo esagerati. Il cast non convince, con una trama che manca di mordente e che di certo non brilla per originalità. L’interpretazione del singolo avrebbe giocato un ruolo fondamentale in molte delle gag del film, ma nel cast non emerge nessuno e l’unico attore leggermente sopra la media è Biagio Izzo che una risata riesce sempre a strapparla, certo è difficile capire se per merito suo o per demerito dei suoi colleghi. L’unico aspetto che tendo a salvare in questo film è la scelta coraggiosa di non passare dalle sale cinematografiche nel periodo natalizio, ma di puntare allo streaming, scelta che con tutta probabilità seguiranno in molti nel futuro prossimo.