Initial D – Recensione, finalmente il primo volume in italiano

Il manga di Inital D è finalmente arrivato in italiano grazie a J-Pop, ecco la nostra recensione del primo volume della serie, tra drift e gas!

Angela Pignatiello
Di Angela Pignatiello - Contributor Recensioni Lettura da 6 minuti

Initial D è arrivato su carta anche in Italia. J-Pop infatti, con la collaborazione di uno degli streamer più importanti d’Italia, Dario Moccia, è riuscito a portare nel nostro Paese uno degli anime più influenti nella sua versione cartacea. Sapevamo che il manga sarebbe arrivato già dalla Milan Games Week, quando abbiamo visto la macchina simbolo di Initial D, la Trueno AE86, parcheggiata alla fiera. Ma come si presenta questo primo volume del famoso manga, ideato e disegnato da Shuichi Shigeno?

Initial D drifta su carta

Il manga di Inital D narra le vicende di Takumi Fujiwara, un giovane ragazzo di 18 anni molto introverso che impara a guidare fin da minorenne, grazie a suo padre Bunta. Infatti, fin da giovane viene mandato sulla sua Trueno a consegnare tofu sulle strade tortuose del Monte Akina. Fi qui tutto tranquillo, ma non c’è solo questo, perché il padre del ragazzo lo metterà costantemente alla prova: per esempio, Bunta metterà un bicchiere d’acqua sul cruscotto e Takumi non dovrà versarlo, o più semplicemente non dovrà rovinare il carico. 

initial d volume 1

Tutto questo allenamento renderà il protagonista di Inital D una vera forza della natura nel muoversi tra i tornanti, tant’è vero che viene considerato il più veloce del Monte Akina. La cosa particolare è che, nonostante tutta questa pressione, il ragazzo non ha un vero e proprio spirito agonistico. Questo si accenderà in lui solo quando verrà coinvolto nei primi gruppi di gare clandestine. È proprio qui che si trova il nucleo di Inital D: la competizione. Non dimentichiamo però che esiste anche la vita oltre alle gare, come la scuola da gestire, le prime relazioni amorose e tantissimo altro (ricordiamo infatti che tutti i protagonisti sono giovanissimi).

Deja vu

Ogni tavola di Initial D è una festa per gli occhi per coloro che amano il mondo delle auto: ogni sterzata, ogni drift, e ogni particolare delle auto viene reso in modo incredibile da parte del mangaka, e lo stesso vale per le ambientazioni. C’è solo un “ma”: così come nell’anime, anche nel manga di Initial D c’è un enorme divario tra gli umani e le auto. Queste sono molto più dettagliate rispetto ai personaggi, un po’ come se Shigeno volesse porre al centro dell’attenzione le quattro ruote.

Le tavole sembrano quasi inquadrature televisive di eventi sportivi, ed è possibile assaporare il senso della velocità, la distanza, e sì, anche la sensazione di adrenalina che provano i personaggi. Anche se tutto solo grazie alle auto. Questo perché le espressioni facciali dei Takumi e gli altri sembrano abbastanza “spente”, senza contare le proporzioni anatomiche piuttosto scarne. 

initial-d-manga

 

È anche vero che, come già detto, il cuore di Initial D è rappresentato dai drift sul Monte. Quindi diciamo che all’effettivo possiamo chiudere un occhio sulla questione, anche perché il mangaka riesce perfettamente a spostare l’attenzione sulle auto. Una elemento che lo differenzia tra i prodotti più moderni è il fatto che per vedere Takumi in azione bisogna aspettare un po’, cosa che ora ha ancora più valore, visto che nei manga più recenti vige spesso il concetto di “cotto e mangiato”. Sicuramente quest’attesa è dovuta al fatto che Initial D è uscito con la sua prima edizione nipponica nel 1995, e se prima l’attesa era parte del gioco, ora potrebbe avere un peso così importante da inclinare le vendite. 

Remember Me

Uno dei fattori che farà vendere il manga di Initial D nel nostro paese è sicuramente l’aver visto o conosciuto (anche solo di nome) l’anime. Sì, perché è un nome conosciuto che riecheggia anche nelle orecchie dei non appassionati, magari per via dei numerosi video, dei meme, e soprattutto per la colonna sonora in eurobeat. Dunque qualche curioso si unirà all’enorme bacino di fan che non aspettavano altro che l’arrivo del manga anche in Italia. 

Inoltre, l’edizione targata J-Pop non propone solo un marketing meraviglioso (come quello citato in apertura), ma all’interno del volume c’è anche una prima parte dell’intervista al creatore e disegnatore di Initial D, Shuichi Shigeno. Il tutto al prezzo di 12,90 Euro, come segnalato dal sito ufficiale di J-Pop

Initial D è molto più di un semplice manga, ma il simbolo di una generazione affezionata alle auto giapponesi e al drift. È il racconto di ciò che avveniva davvero durante gli anni ’90, delle corse clandestine, i gruppi di street racing e tanto, tanto, tanto gas. Dunque se desiderate affacciarvi a una finestra che dà sulla cultura motoristica di quegli anni, e contemporaneamente godervi una storia ben scritta, potete recuperarlo anche in italiano, finalmente!

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Contributor
Classe '97. Nata e cresciuta con la Metal Gear Solid saga, amo giocare a quasi tutto ciò che mi capita sotto mano. Analizzo tutto ciò che avviene all'interno del mercato videoludico e il suo core: i videogiochi.