Kris Graft, direttore di Gamasutra, ha sollevato una spinosa riflessione che vi riportiamo qui sotto. Il redattore si è infatti chiesto se la presenza dei marker sulle mappe degli open world non rischi in qualche modo di comprometterne l’esperienza, visto che, vedendo costantemente indicato il prossimo punto in cui completare la missione, il giocatore finirebbe semplicemente con il percorrere sentieri più o meno predefiniti, catturato nel vortice delle quest da completare una dopo l’altra.
In poche parole, secondo Graft la semplificazione delle mappe e gli indicatori sulle bussole farebbero perdere agli open world la loro stessa natura, rendendoli troppo lineari.
Per portare avanti la sua riflessione, quest’ultimo ha deciso di cominciare a giocare Fallout 4 disattivando gli indicatori delle quest dal Pip-Boy, evitando così di sapere dove recarsi per completare gli incarichi.
L’esperimento sembrerebbe dare ragione a Graft, dal momento che lo stesso riferisce di aver apprezzato profondamente quanto offerto dal titolo. Inoltre, mentre ritiene che alcuni giochi non consentano di disattivare gli indicatori perché altrimenti permetterebbero al giocatore di concentrarsi su un open world ricco di difetti, nel caso del gioco Bethesda questo non accade: secondo il redattore il Commonwealth non è stato costruito tanto come contenitore di tante quest da inanellare, quanto invece come una vera area da esplorare per il giocatore.
Cosa pensate di questo particolare esperimento? Voi avete provato a disattivarli?
