Se ai giocatori d’oggi chiedeste quale sia, secondo loro, il genere più difficile, sicuramente risponderebbero i soulslike. Eppure, chi è cresciuto negli anni ’80 e ’90, sa bene che le ore passate nelle sale giochi davanti ai cabinati riservavano degli ostacoli videoludici alle volte insormontabili, che solamente tanto sudore e valanghe di gettoni potevano aiutare a superare. Tra i titoli più ostici che avreste potuto affrontare in quegli anni c’era sicuramente Ghosts ‘n Goblins… E tra i titoli più ostici che vi ritroverete a giocare in questo 2021, c’è sicuramente Ghosts ‘n Goblins Resurrection.
La riesumazione di sir Arthur su Nintendo Switch targata Capcom infatti, è riuscita perfettamente a reincarnare tutta la difficoltà e la soddisfazione che moltissimi giocatori hanno provato anni fa, cercando tuttavia di venire incontro anche a chi dei run and gun non ha mai sentito parlare, o a chi crede che perdere qualche anima sia davvero la fine del mondo. L’epopea del nostro cavaliere alla ricerca della sua bella sarà nuovamente costellata da nemici apparentemente invincibili, che vi lasceranno letteralmente in mutande più di una volta. Fortunatamente, Capcom ha scelto di non lasciarvi in un angolo a far chiedere a voi stessi se siete mai stati veramente capaci di giocare a un videogioco, e ha introdotto tutta una serie di facilitazioni che, forse, vi aiuteranno a salvare il vostro regno. Ma badate bene, queste non vi salveranno da un level design strutturato per essere superato solo da una coordinazione al millimetro e da molti tentativi. Lucidate la vostra lancia allora, e preparatevi a riscoprire un classico del genere tornato a risplendere (e a farvi imprecare) più che mai.
Conquista la bandiera
La prima differenza tra un giocatore di Ghosts ‘n Goblins Resurrection su Switch e uno che ha giocato la sua prima incarnazione su un cabinato, è che il primo non dovrà aprire un mutuo in gettoni da 500 lire. La seconda, è che quest’ultimo potrà abbandonare l’idea di salvare la principessa come una leggenda, e di farlo più mestamente come paggio. La prima novità del titolo, infatti, oltre a quella grafica che salta immediatamente agli occhi fin dallo splendido filmato d’apertura, è che Resurrection propone ben 4 livelli di difficoltà: Leggenda, Cavaliere, Scudiero e, appunto, Paggio. Capcom deve essersi arrovellata molto per trovare la formula perfetta che non snaturasse l’anima di GnG, ma che riuscisse comunque a renderlo accessibile ad un pubblico più ampio, e l’aver creato diversi livelli di difficoltà si è rivelata la soluzione migliore.
Leggenda è il livello che la schermata principale ci proporrà di default. Il titolo ce lo dichiarerà apertamente fin da subito: sono un gioco tosto, e questo è il vero livello di sfida che voglio proporti. Tuttavia, se sei un giocatore che si avvicina al brand per la prima volta, puoi prenderti il tuo tempo, imparare le meccaniche, e poi tornare qui per riprovare. Ghosts ‘n Goblins Resurrection infatti, ci presenta una scalabilità totale dell’esperienza di gioco, mentre scendendo di difficoltà si acquisiscono tutta una serie di bonus che ci faciliteranno l’avventura. Arthur perderà la sua armatura progressivamente, e non più al primo colpo, potendo quindi sopportare più colpi prima di soccombere. Non solo, anche il numero di nemici a schermo si farà inferiore, e potremo inoltre, alla difficoltà più bassa, rallentare i loro movimenti grazie alla funzione metronomo incantato. A livello più basso, poi, il gioco ci concederà anche vite infinite, permettendoci un respawn direttamente dal punto in cui i demoni ci hanno trasformato in un mucchio d’ossa.
E se si muore a difficoltà superiore? Capcom ha pensato anche a questo. A differenza del capostipite, infatti, i checkpoint sono decisamente aumentati. Ad ogni sezione di un livello, potremo infatti raggiungere ed innalzare un Vessillo, bandiera che una volta conquistata fungerà da punto di resurrezione per il nostro Arthur, donandoci inoltre un reset dei 7 minuti entro i quali dovremo riuscire a completare il livello, e conservando armatura, armi, ed incantesimi conquistati. Non commettete l’errore, tuttavia, di pensare che tutta questa serie di bonus vi renderanno il viaggio agevole. Le sezioni di platforming vanno studiate al millimetro, i nemici rimarranno una spina nel fianco, e vi serviranno in ogni caso un buon numero di tentativi prima di scoprire la strategia migliore per affrontare i boss. La vita di un paggio è più dura di quello che pensate.
Un’avventura più viva che mai
Ghosts ‘n Goblins Resurrection ritorna così come abbiamo imparato ad amarlo: un run and gun a scorrimento orizzontale, con sezioni platform decisamente impegnative. Scopo del gioco? Aiutare lo sventurato sir Arthur a salvare la sua amata principessa rapita dai malvagi demoni. Per farlo, il nostro eroe avrà a disposizione tutta una serie di armi uniche, la maggior parte da lancio, come i coltelli, la balestra e l’iconica lancia, ma anche contundenti come il martello. Non solo, questa nuova reincarnazione permetterà al nostro cavaliere di contare anche su un’arsenale magico di tutto rispetto. In ogni livello, infatti, potremo raccogliere delle lucciole fatate, “spendibili” in un apposito menù – l’Albero fatato – per comprare dei potenziamenti per i “mutandoni magici” di Arthur. Durante la partita, si scorre tra gli incantesimi disponibili con i tasti dorsali e si attiva la magia tenendo premuto il tasto d’attacco: occorre però un certo tempo di carica, durante il quale ci si può muovere ma si è esposti al nemico, quindi è necessario capire quando adoperare questi poteri.
Ogni zona del gioco presenterà due livelli, che si possono affrontare nell’ordine che si preferisce e si può accedere a ogni singolo livello dalla mappa, in qualsiasi momento. Tutto questo, unito ai collezionabili e a i diversi livelli di sfida, contribuirà ad aumentare la rigiocabilità del titolo, soprattutto per i completisti. Si potranno poi salvare più profili di gioco, collegati a vari livelli di difficoltà, così da decidere di affrontare sezioni diverse a difficoltà diverse: ogni profilo conserva infatti i suoi progressi e si può ripartire dall’ultimo Vessillo sbloccato in ogni livello.
Feature gradita è stata poi l’introduzione della modalità co-op locale: il secondo giocatore potrà infatti scegliere di impersonare uno tra tre diversi spiriti fluttuanti che fungeranno da supporto, ognuno con un incantesimo diverso. In caso questi venissero colpiti, bisognerà attendere alcuni secondi prima di poterli far tornare in partita. Un’ulteriore variazione di gameplay, che potrebbe facilitare parecchio le cose contro i boss volanti e in alcune sezioni particolarmente ostiche.
Ghosts ‘n Goblins Resurrection può sopravvivere al futuro?
Tecnicamente parlando, il lavoro svolto da Capcom è encomiabile. Nonostante questa non sia la prima riproposizione di Ghosts ‘n Goblins, infatti, il Re Engine fa il suo dovere, con un dettaglio grafico che mette in scena uno stile da fiaba illustrata dark fantasy veramente piacevole alla vista, che accompagna perfettamente il mood e la direzione artistica sempre diversa delle zone che ci troveremo ad affrontare. Stesso discorso per il comparto audio, con le musiche classiche della serie riarrangiate a regola d’arte.
Ghosts ‘n Goblins Resurrection è un remake con i fiocchi. Il lavoro svolto da Capcom è stato certosino e fatto col cuore, tenendo fede alle origini della serie, con un occhio tuttavia teso al futuro e ai giocatori odierni. Il livello di sfida, vero fiore all’occhiello di tutti i GnG, è rimasto inalterato, e i vari livelli di difficoltà proposti accompagnano in quest’avventura qualsiasi tipologia di giocatore, pur non rendendo mai nulla troppo semplice. Anzi. Bisognerà quindi vedere se questo alto tasso di sfida, alle volte frustrante, unito ad una longevità non eccelsa, non possano tener lontani gli utenti più giovani o meno pazienti: sarebbe un vero peccato, perché perderebbero una delle nuove esperienze passate più belle che Nintendo Switch ha da offrire.