Mafia II Definitive Edition – Recensione, una remastered quasi inversa

Ecco la nostra recensione di Mafia II Definitive Edition, un classico che arriva anche su console di attuale generazione... ma non al meglio.

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor Recensioni Lettura da 6 minuti
6.7
Mafia II Definitive Edition

Molto spesso le remastered di titoli importanti sono solo trovate commerciali, altre volte sono dei piccoli recap per proporre ai giocatori un’esperienza particolare in vista di eventuali seguiti, prequel o simili. Tuttavia il tempo è sempre tiranno, e non è raro che lavori di artigianato che cercano di riplasmare e portare a nuova vita dei grandi classici, si rivelino in realtà controproducenti. Un lancio di moneta a dir poco rischioso che potrebbe macchiare in modo – quasi – indelebile il buon nome delle saghe in questione. Nel bene e nel male torniamo a parlare di Mafia, che con l’appetitoso annuncio della trilogy che si vedrà conclusa questa estate con l’attesissima riproposizione del capolavoro assoluto del 2002 (ovvero il titolo che ha dato i natali alla serie), ci ha fatto “un’offerta che non potevamo rifiutare”. Con Mafia III ancora fresco di gioie e dolori nella mente dei videogiocatori, abbiamo messo le mani su Mafia II Definitive Edition, la riproposizione di uno dei giochi più apprezzati della sua generazione e che seppe essere un degno successore del comunque inarrivabile primo capitolo (Mafia: The City of Lost Heaven).

Un’altra offerta che non puoi rifiutare

Come sappiamo ormai da un po’, Mafia II vede come protagonista Vito Scaletta, un giovane ragazzo siciliano che si è trasferito dall’isola italica con la sua famiglia quando era ancora bambino, per trovare fortuna nella fiorente America. Le difficoltà per la sua famiglia però sono state da subito grandissime, dagli orari di lavoro massacranti del padre, alla sua casa muffita e malconcia… anche di più di quella nella sua terra d’origine. Tolto questo, Empire Bay, la metropoli urbana che fa da scenario alla sua storia, è una piscina di possibilità… legali e non. Dopo essere stato mandato in guerra proprio in Sicilia per sfuggire alla prigione e dopo aver rincontrato il suo amico Joe a Empire Bay (che nel frattempo si è fatto delle amicizie molto influenti), la realtà che si trova davanti per la sua famiglia è diversa da quella che avrebbe sperato. Il resto, lo conosciamo tutti… e risparmiamo la sorpresa a coloro che invece ancora devono approcciarsi per la prima volta a questo gioiello.

In game, a parte le forzature della trama, la gigantesca città diventa il nostro parco giochi, ma con le dovute limitazioni. Ai tempi della sua uscita, questa nuova struttura di open world e di progressione per la trama riuscirono a convincere buona parte dell’utenza, anche se molti giocatori nostalgici trovavano il sistema a missioni del primo Mafia molto più congeniale (soprattutto perché lasciava il free roaming vero e proprio ad un paio di modalità a parte). I collegamenti con il primo titolo comunque ci sono, pochi e velati, senza dimenticare un “incrocio” di trama che vi lasceremo il gusto – forse – di scoprire. Tuttavia, Vito avrà un ruolo ben più determinante in Mafia III e nella stessa New Bordeaux, ma questa è un’altra storia…

mafia II empire bay

…E se rifiutassi?

Passiamo ora alla parte importante… e che avrei preferito evitare. Le premesse che vi ho proposto nell’introduzione chiaramente non sono una casualità perché, se avete già sbirciato in basso il voto finale, il caso di Mafia II Definitive Edition è proprio quello di una remastered pigra. Certo, il pro di poter giocare una pietra miliare del genere in questo rush finale di generazione è una cosa positiva, ma anche l’unica di questa precisa produzione. Nulla togliendo alla narrazione, e al sistema di controlli accettabile anche se invecchiato decisamente male, il comparto tecnico di questa remastered fa acqua da tutte le parti (in attesa di giga su giga di patch che forse rimedieranno in parte all’attuale situazione). La cosa è ironica già da sé, soprattutto se pensate che un lavoro di questo tipo è atto proprio ad adattare l’aspetto tecnico, ma la mole incredibile di cose che non vanno fanno pensare a un lavoro fatto di gran fretta, e senza tener conto di tutti gli aspetti fondamentali.

Giocando il titolo su PlayStation 4 Pro, e senza neanche troppe pretese grafiche, tecnicamente Mafia II Definitive edition si è rivelato un autentico colabrodo, con cali di frame in game e in video (o addirittura, i più imbarazzanti, mentre si mira verso un punto lontano). I lavori di rigenerazione grafica non sono stati esagerati, anche se qualche evidente miglioramento (e vorremmo ben vedere) salta all’occhio rispetto alla versione PlayStation 3. Oltre al danno, la beffa: anche il comparto audio riesce a farsi odiare, con la voce dello stesso Vito che risulta “gracchiante” nei video, e con il volume generale che cade a picco  fin sotto terra quando si passa dalle sequenze cinematiche a quelle in game. Indipendentemente dal fatto che si tratti solamente di un problema della versione italiana del gioco, oppure no, rimane una macchia indelebile nel curriculum, soprattutto in un titolo in cui il mix di voci e sottofondi musicali anni ’30 è stato da sempre il suo marchio di fabbrica.

Mafia II Definitive Edition
6.7
Voto 6.7
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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.